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AL GOVERNO RENZI - LA CONFSAL RIMANE IN FIDUCIOSA ATTESA DEI FATTI E DEGLI ATTI DOVUTI AL PAESE
Postato Venerdì, 28 Febbraio 2014, ore 11:01:47 da Amministratore

AZIONI DEL SINDACATO






Di seguito l'editoriale del Segretario Generale prof. Marco Paolo NIGI ...



 

AL GOVERNO RENZI

LA CONFSAL RIMANE IN FIDUCIOSA ATTESA DEI FATTI E DEGLI ATTI DOVUTI AL PAESE

La partecipazione democratica e l’inclusione sociale può rivelarsi decisiva


di Marco Paolo Nigi


 
La Confsal, a seguito dell’incarico a Matteo Renzi a costituire il nuovo Governo da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, aveva sottolineato l’obbligatorietà di un programma organico, chiaro e soprattutto condiviso da parte di tutte le forze politiche e parlamentari della coalizione di maggioranza, incentrato su lavoro, fisco e riforme strutturali e istituzionali.

Inoltre, avevamo indicato al Governo la via possibile della mediazione con la governance dell’Eurozona in merito all’attuazione flessibile dei patti europei.

Infine, la Confsal, in piena autonomia e con il consueto senso di responsabilità, ha evitato di esprimere valutazioni sulle dinamiche politiche e parlamentari che avevano portato alle dimissioni del Governo Letta e successivamente all’incarico a Presidente del Consiglio a Matteo Renzi e aveva preferito guardare avanti in attesa fiduciosa dell’annunciata svolta politica.

Pertanto, l’interesse della Confsal era concentrato sul programma di governo che il Premier incaricato Renzi avrebbe presentato al Parlamento, in occasione della fiducia.

Ci aspettavamo una rappresentazione puntuale e esaustiva, seppure essenziale, di un organico programma di governo definito negli obiettivi, nei percorsi, nelle modalità e nei tempi di intervento, con il dovuto riferimento alla copertura finanziaria e quindi alle risorse derivanti dalla riduzione della spesa e dal contrasto all’evasione fiscale e contributiva, all’economia irregolare e al lavoro sommerso.

Infatti, la Confsal era ed è convinta che non si possa ulteriormente aumentare la pressione fiscale e in particolare l’imposizione fiscale sul frutto del piccolo risparmio dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie.

Inoltre, ci aspettavamo legittimamente riferimenti puntuali e dovuti a:
  • la detassazione delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e delle pensioni, la riduzione del cuneo fiscale, nonché la riforma del fisco riguardo all’approvazione della relativa legge-delega e alla sua attuazione attraverso i decreti delegati;
  • una proposta condivisa da parte della coalizione sulle modifiche alla legislazione del lavoro e della previdenza, soprattutto in considerazione delle diverse ed in parte alternative proposte in materia da parte dei partiti di maggioranza;
  • la riforma della pubblica amministrazione e la spending review e le politiche del personale del settore pubblico, senza contratto ormai da un quinquennio;
  • una proposta organica nei contenuti e nel metodo rivolta alla governance europea relativamente all’attuazione flessibile dei patti europei.
Quest’ultima nostra legittima aspettativa era fondata sulla consapevolezza che va superata la politica europea dell’eccessiva austerità e che il percorso del risanamento dei conti pubblici e della parallela riduzione del debito pubblico non può che essere calibrato con il sostegno alla crescita economica e occupazionale, anche attraverso consistenti investimenti di risorse pubbliche.

Le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, rese il 24.02.2014 al Senato della Repubblica e il 25.02.2014 alla Camera dei Deputati, in occasione della fiducia al Governo, non possono certamente aver cambiato le nostre ferme convinzioni e conseguentemente la nostra posizione politica della “fiduciosa attesa” della svolta politica e del cambio di passo, che possono avvenire soltanto a seguito di fatti concreti e di atti legislativi e amministrativi.

La Confsal, pertanto, auspica un rapido passaggio dalle “generiche” intenzioni politiche e dai lineamenti programmatici alla stesura di un programma organico di coalizione e soprattutto a una coerente e puntuale azione governativa.

Tenendo presente i contenuti delle dichiarazioni del Premier Renzi riteniamo di far presente che sarebbe stata apprezzata da parte nostra una proposta esaustiva anche sulla base dell’impegnativa affermazione della centralità della scuola, oltre l’impegno riguardo l’edilizia scolastica. La scuola italiana, infatti, ha bisogno di investimenti nella formazione iniziale e nell’aggiornamento ricorrente dei docenti e di politiche del personale basate su organici funzionali stabili e su retribuzioni a  livello dei maggiori Paesi dell’Eurozona.

Rileviamo, peraltro, la mancanza di una proposta organica sulla riforma della giustizia, al di là della denuncia sul suo cattivo funzionamento.

Mancano anche proposte concrete sull’energia tradizionale e rinnovabile, sulla tutela del territorio, sul risanamento dell’ambiente, nonché sulla ricerca di base e applicata.

Soprattutto, la Confsal non ha registrato risposte puntuali sulle politiche dell’occupazione, con particolare riferimento a giovani, donne e over 50 e sulle politiche per l’accesso al credito per le piccole e medie imprese.

E’ anche vero che l’annunciato piano per il lavoro entro marzo 2014 potrebbe fornire molte delle attese risposte organiche, che al momento non ci sono.


In sintesi la Confsal prende atto dell’analisi sommaria e condivisibile della situazione socio-economica italiana e delle dichiarazioni di intenti del Premier Renzi e nel contempo auspica che il Governo assicuri una azione efficace nel:
  • sostenere la ripresa della crescita economica;
  • invertire l’andamento della disoccupazione, dei licenziamenti, dei cassintegrati e delle imprese che chiudono;
  • varare una equa riforma del fisco, la cui puntuale attuazione può consentire il superamento del fenomeno patologico dell’evasione, riducendo la stessa almeno ai livelli fisiologici dell’Eurozona;
  • affrontare la grave emergenza del rinnovo dei contratti di lavoro di 8,5 milioni di lavoratori, di cui 5,6 milioni nel settore privato e 2,9 milioni nel pubblico impiego;
  • affermare con i fatti la centralità della scuola, non soltanto assicurando condizioni ambientali di igiene e sicurezza, ma soprattutto garantendo effettivamente il pieno esercizio del diritto allo studio e le pari opportunità ai giovani provenienti da famiglie effettivamente povere. E’ nostra convinzione, comunque, che la scuola può tornare al centro della società civile soltanto con il concreto sostegno alla funzione educativa e formativa, attraverso nuove politiche del personale, in primis quelle delle retribuzioni, da portare a livello Eurozona;
  • riformare la Pubblica Amministrazione in funzione del fabbisogno dei servizi pubblici e di una puntuale erogazione degli stessi nell’ambito delle compatibilità finanziarie, tenendo presente i livelli verificabili nei maggiori Paesi dell’Eurozona.  Anche per la Pubblica Amministrazione, a nostro avviso, sono decisive nuove e moderne politiche del personale, soprattutto quelle sulle retribuzioni fondamentali e premiali;
  • portare a compimento in Parlamento la riforma del Senato della Repubblica e del Titolo V della Costituzione, nonché la riforma elettorale;
  • negoziare con la governance europea il possibile scambio fra riforme strutturali e attuazione socialmente sostenibile dei patti dell’Unione.
Per tutto questo ed altro, la Confsal non si attarda ad indicare luci e ombre, criticità e omissioni nei contenuti degli interventi parlamentari del Premier Renzi, bensì è orientata a seguire la via della concretezza, chiedendo al Governo la dovuta azione incisiva, in linea con le dichiarazioni di intenti, che si può realizzare soltanto con quei fatti e quegli atti che sono da tempo nelle legittime aspettative degli italiani.

Infine, se poi il Governo ritiene di aprire un tavolo di confronto serio e trasparente con le Parti Sociali rappresentative, sia datoriali che sindacali, la Confsal è in grado di fornire il suo responsabile contributo di idee e di proposte politico-sindacali e di concorrere a “fare sistema” e coesione sociale in funzione della crescita economica e occupazionale e dello sviluppo culturale e sociale del Paese. Infatti, è nostra ferma convinzione che la credibilità delle Istituzioni e delle rappresentanze politiche e sociali si costruisce attraverso l’effettiva partecipazione democratica, ovviamente nella distinzione dei ruoli e delle responsabilità.

Pertanto, al Governo Renzi, la Confsal chiede l’immediato coinvolgimento effettivo e inclusivo di tutte le Parti Sociali rappresentative sulle politiche del lavoro, della produzione e dell’occupazione, del welfare, dei servizi pubblici essenziali e della previdenza.

A nostro parere, mai come adesso, la cultura e la pratica dell’inclusione potrebbe rivelarsi decisiva per rilanciare l’economia, per riportare il lavoro al centro della società civile, per garantire il benessere ai cittadini e per gli stessi destini del Paese.





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