Le nostre scuole sopravvivono ormai solo grazie all’intervento economico dei genitori: il cosiddetto "contributo volontario" ma "obbligatorio" all'atto della iscrizione! Questo contributo è diventato la prima voce del bilancio delle Istituzioni scolastiche senza il quale le scuole non potrebbero assicurare né l'ampliamento dell'offerta formativa, né l'attività didattica normale. ...
L'antitesi volontario-obbligatorio suscita, naturalmente, ilarità, ironia e sarcasmo nell'opinione pubblica tant'è che "Striscia la notizia" se n'è occupata realizzando un paio di servizi in cui vengono presi in giro le scuole e gli operatori scolastici. Certamente si rasenta l'assurdo là dove un dirigente scolastico e i docenti decidono di abbassare il voto del comportamento a quegli alunni che non hanno versato il contributo volontario!
Guarda i video di "Striscia la notizia":
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In una circolare di qualche anno fa il MIUR, nella persona della dott.ssa Lucrezia STELLACCI, precisava
che i contributi erano di natura assolutamente volontaria,
che il mancato versamento del contributo non doveva incidere sulla valutazione del comportamento degli alunni,
che i contributi dovevano essere finalizzati esclusivamente per attività di ampliamento dell'offerta formativa,
che i contributi non dovevano essere utilizzati in alcun modo per attività ordinarie ed amministrative,
che l'intera gestione delle somme doveva essere improntata a criteri di trasparenza ed efficienza con puntuale comunicazione alle famiglie sulla destinazione dei contributi.
E qualche anno dopo il premier Matteo RENZI nella sua Buona Scuola scrive chiaramente che lo Stato non potrà far fronte a colmare le esigenze di investimenti nella scuola:
In questo servizio di RAI 3 - PRESA DIRETTA dell'8 febbraio 2015 sono riportate le proteste dei docenti sul progetto della Buona Scuola di Renzi alla luce dei disagi che le scuole vivono quotidianamente con le testimonianze degli operatori scolastici costretti a chiedere alle famiglie contributi per la sopravvivenza delle scuole.