Sabato 18 giugno 2016, al centro Congressi di Bergamo si è tenuto TEDx, l’evento internazionale organizzato dalla community online TED. Nata nel 1984 come conferenza dedicata alla tecnologia e al design, nel tempo si è trasformata in un’organizzazione consolidata finalizzata alla diffusione e al confronto di idee tra esperti e appassionati di scienze e realtà globalizzata. ...
La manifestazione di sabato ha costituito un importante momento di incontro della comunità locale con rappresentanti a livello internazionale per lo scambio di idee, punti di vista ed esperienze con un forte potenziale innovativo. Proprio al tema del cambiamento è stata dedicata, infatti, la terza edizione di questo evento:
Come accettare il cambiamento ed esserne promotori? Su quali idee investire oggi per un domani migliore?
Tra i relatori è stata invitata a partecipare anche Elena Mosa, ricercatrice Indire, che ha parlato degli scenari innovativi che stanno interessando le scuola italiana nell’ultimo periodo. Il mondo della scuola sembrerebbe essere quello più restìo ad abbandonare il modello tradizionale, la sua “comfort zone”, per cercare di rispondere alle sfide lanciate dalla società della conoscenza. In realtà, nel nostro Paese ci sono tante scuole che hanno deciso di mettersi in gioco e sperimentare nuovi modi di apprendere e insegnare. L’intervento della ricercatrice ha voluto raccontare proprio quelle che lei stessa ha definito «storie di ordinaria innovazione»: le esperienze di istituti che quotidianamente mettono in pratica metodologie nuove che cambiano l’organizzazione della didattica, del tempo e dello spazio del “fare scuola”.
Flipped classroom, debate, spaced learning e la compattazione dell’orario scolastico sono solo alcune delle 12 idee di AE (Avanguardie Educative) presentate a TEDx, idee che hanno già “contagiato” più di 450 scuole e che alimentano il movimento di innovazione che dal 2014 lavora per trasformare il modello scolastico italiano.
Non esiste una ricetta per l’innovazione, esistono esempi e tentativi concreti che qualche volta possono essere difficili da perseguire: ma «un fallimento non è mai tale se è l’inizio di un nuovo tentativo» conclude la ricercatrice.
Guarda il video dell’intervento di Elena Mosa
(Fonte INDIRE)