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  Articolo n. 3100 - © News SNALS-Confsal Brindisi - 404 letture
''BAMBINI SUPEREROI'', L'ATLANTE DI SAVE THE CHILDREN: ALLARME PUGLIA
Postato Giovedì, 17 Novembre 2016, ore 14:05:00 da Amministratore

EVENTI




A pochi giorni dalla Giornata Mondiale dell'Infanzia, il 16 novembre 2016 è stato presentato in anteprima a Roma, presso la Sala Igea di Palazzo Mattei Paganica, l'Atlante dell'Infanzia (a rischio) in Italia "Bambini, SuperEroi" di Save the Children.
"Bambini Supereroi", l'Atlante di Save The Children: allarme Puglia
L’Atlante è la fotografia in chiaroscuro dello stato dell’infanzia nel nostro Paese, composta da analisi e dati geolocalizzati in originali mappe, a cura di Giulio Cederna, corredato dalle foto di Riccardo Venturi, con l’obiettivo di informare e sensibilizzare le Istituzioni e l’opinione pubblica su una tematica così complessa come quella dell’infanzia. Un vero e proprio viaggio tra i suoi tesori, ma soprattutto tra le “povertà” che la connotano....





L’Atlante analizza gli spazi dei bambini, da quelli urbani in cui vivono e si ritagliano un proprio mondo, a quelli che dovrebbero essere loro dedicati ma che presentano assenze o carenze, dagli asili nido ai reparti di pediatria. Guarda a quelle che sono le barriere che i bambini devono superare quotidianamente per avere accesso ai propri diritti, prima fra tutte la povertà. Ma l’Atlante ci restituisce anche un quadro chiaro della consapevolezza dei bambini e degli adolescenti, unita alla loro grande capacità di resilienza.

Perché, come hanno scritto i ragazzi coinvolti da Save the Children in un laboratorio di partecipazione, “siamo cresciuti con l’idea del Supereroe capace di risolvere da solo i mali del mondo. Poi, da grandi, abbiamo capito che Superman non esiste e che i superpoteri, eventualmente, stanno dentro di noi. Ma solo se li sappiamo riconoscere, coltivare, educare”.

L’ATLANTE (scarica un estratto)

Sin dalla nascita conoscono la povertà nella loro vita, crescono in condizioni di svantaggio e deprivazione rispetto ai loro coetanei e incontrano barriere e ostacoli che li separano da opportunità educative e formative.

Sono le migliaia di bambini e ragazzi protagonisti del 7° Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini, Supereroi” di Save the Children (l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare i bambini in pericolo e a promuoverne i diritti), che quest’anno, per la prima volta, viene pubblicato da Treccani e sarà disponibile nelle librerie italiane da inizio dicembre 2016.

Un viaggio nell’Italia dei bambini e con i bambini per portare alla luce la dura realtà dell’infanzia a rischio ma che, allo stesso tempo, valorizza le risorse e le capacità di resilienza dei minori, veri e propri “Superpoteri” per resistere a situazioni di precarietà e superare condizioni di vita difficili.

È la fotografia impietosa di un Paese in cui quasi 1 minore su 3 è a rischio povertà ed esclusione sociale, mentre i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la propria casa. Più di 1 minore su 4 abita in appartamenti umidi, mentre l’abitazione di oltre 1 bambino su 10 che vive in famiglie a basso reddito non è sufficientemente luminosa.

Nel Sud e nelle Isole in particolare, quasi un bambino su 5 (18%) tra 1 e 15 anni, non ha spazi adeguati a casa per studiare o fare i compiti, contro una media nazionale del 10%. Più di 2 su 5 (45%) non possono trascorrere almeno una settimana di vacanza l’anno lontano da casa. Un bambino su 10 (11,6%) non può invitare a casa propria amici a giocare o a mangiare e 1 su 4 (21,3%) non partecipa ad attività regolari di svago fuori dalle mura domestiche. Inoltre, quasi un bambino su 5 (15,1%) non partecipa a gite scolastiche o ad altri eventi a pagamento organizzati dalla scuola.

LA SITUAZIONE IN PUGLIA

La Puglia non fa eccezione a questa situazione a tinte fosche. La percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandona precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, tocca il 16,7%, mentre più di 1 alunno di 15 anni su 4 (26,3%) non raggiunge le competenze minime in matematica e quasi 1 su 5 in lettura (16,7%). La Puglia è una delle Regioni con il più alto tasso di adulti (25-64 anni) con al massimo la licenza secondaria inferiore (52,1%), di quasi 12 punti più alto della media nazionale (40,5%).

Lo raccontano alcune delle 48 originali mappe comprese tra le 43 tavole e le 280 pagine di analisi e dati geolocalizzati di cui è composto quest’anno l’Atlante, a cura di Giulio Cederna, corredato dagli scatti di Riccardo Venturi e realizzato nell’ambito della campagna “Illuminiamo il futuro”, avviata da Save the Children con l’obiettivo di debellare la povertà educativa in Italia entro il 2030.

“L’incontro tra Save the Children e Treccani, una delle istituzioni più prestigiose e autorevoli della cultura italiana, è la migliore dimostrazione delle tesi di fondo di questa pubblicazione: lotta alle povertà dei bambini e promozione culturale sono due facce della stessa medaglia. Dobbiamo considerare l’infanzia in Italia come un vero e proprio tesoro, che va difeso e protetto ad ogni costo: per far questo occorre conoscerlo, comprenderne i problemi e mappare in controluce ciò che si può e si deve fare per rimettere a posto le cose, come raccontano le pagine e le mappe del nostro Atlante. Solo così potremo sperare di dare un futuro diverso a migliaia di giovani svantaggiati di questo Paese”, afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children.

“La Treccani - afferma Massimo Bray, direttore generale della Enciclopedia Italiana - è da sempre molto attenta nell’affrontare e nel proporre strumenti di comprensione della complessa realtà sociale. In questo contesto la collaborazione con Save the Children aggiunge un ulteriore valore a questa scelta, un valore legato alla consapevolezza che le potenzialità espresse dai bambini e dai ragazzi del nostro Paese vanno preservate e coltivate con estrema cura e attenzione”.

L’infanzia in Italia, un tesoro che va protetto, soprattutto se si considera che i bambini nel nostro Paese sono sempre meno. Il 2015 ha fatto registrare il record negativo di nati registrati all’anagrafe: 485.780 bambini, un livello di guardia mai oltrepassato dall’Unità d’Italia. Anche in Puglia, il tasso di natalità, pari a 7,7 nati per ogni 1.000 residenti nel 2015, è in linea con la media nazionale di 8 nati per ogni 1.000 residenti. Un dato che si abbassa di anno in anno dal 2008, quando in Italia era pari a 9,8 su 1.000. Anche i minorenni sono sempre meno nella regione, il loro peso specifico sul totale della popolazione oscilla tra il 18% della provincia di BAT, al 15,9% di quella di Lecce .

LE CONSEGUENZE DELLA POVERTÀ: I BAMBINI SENZA

In Italia, i bambini di 4 famiglie povere su 10 soffrono il freddo d’inverno perché i loro genitori non possono permettersi di riscaldare adeguatamente la casa, rischiando così di contrarre bronchiti o malattie cardiovascolari. Un dato di ben 15 punti superiore alla media europea (39% contro 24,7%). Nel nostro Paese, questo fenomeno della cosiddetta povertà energetica riguarda anche l’11% delle famiglie non povere con bambini, una percentuale che in Svezia e Norvegia si abbassa allo 0,3% .

Il nostro Paese, del resto, presenta livelli di povertà minorili superiori alla media europea: quasi 1 minore di 17 anni su tre (32,1%) è a rischio di povertà ed esclusione sociale in Italia, ben 4 punti e mezzo sopra la media europea (27,7%). Olanda e Germania, grazie a un sistema di welfare efficace, riescono ad esempio a contenere tale rischio sotto la soglia del 20% , (mappa del “Rischio di povertà in Europa”).

Secondo dati Istat, in Italia oggi più di 1,1 milioni di bambini ed adolescenti vive in povertà assoluta, una condizione che tra il 2005 e il 2015 ha visto triplicare la sua incidenza sulle famiglie con almeno un minore, passando dal 2,8% al 9,3%. La povertà assoluta è diffusa soprattutto nel Mezzogiorno, dove colpisce più di una famiglia con bambini su 10 (10,9% contro l’8,6% di famiglie in povertà assoluta al Nord), mentre nelle regioni settentrionali questa condizione investe in modo particolare le famiglie immigrate, che rappresentano il 41% delle famiglie in povertà assoluta al Nord. In Puglia la percentuale dei bambini e dei ragazzi fino a 17 anni in povertà relativa supera di molto la media italiana. Il 32% rispetto ad una media del 20%. La povertà diffusa, i servizi mancanti che spesso caricano tutta la spesa sulle spalle delle famiglie, hanno portato il Mezzogiorno d’Italia a percentuali più alte delle medie italiane.

I bambini pugliesi dai 6 ai 17 anni che non hanno visitato monumenti o siti archeologici sono più di 4 su 5 (84,4%), 3 su 4 non sono andati a mostre o musei (74,3%) .

Dalla mappa “Bambini Senza” emerge che quasi un bambino (tra 1 e 15 anni) su 10 nel Sud e nelle Isole, non riceve un pasto proteico al giorno. Quasi un bambino su 5 (18%), non ha spazi adeguati a casa per studiare o fare i compiti, contro una media nazionale del 10%, o non svolge attività di svago fuori casa (21,3%). Più di 2 su 5 (45%) non possono trascorrere almeno una settimana di vacanza l’anno lontano da casa. Inoltre, il 15,1% dei bambini del Sud non partecipa a gite scolastiche o ad altri eventi a pagamento organizzate dalla scuola .

GLI INVESTIMENTI PER L’INFANZIA: POCHI E INEFFICACI

Per affrontare la questione della povertà, l’Italia, secondo gli ultimi dati Eurostat sulla spesa sociale in Europa per il 2013, destina una quota di spesa sociale destinata a infanzia e famiglie pari alla metà della media europea (4,1% rispetto all’8,5%), mentre i fondi destinati a superare l’esclusione sociale sono pari appena allo 0,7%, contro una media europea dell’1,9%. La mappa “Efficacia del welfare” mette inoltre in evidenza che gli interventi di welfare messi in campo dal nostro Paese per il 2014 sono riusciti a ridurre il rischio di povertà per i minori di 18 anni di soli 10 punti percentuali (dal 35% al 25%). Un risultato che ci pone tra gli ultimi nel Vecchio Continente, davanti solo a Romania e Grecia, considerando che mediamente in Europa gli interventi sociali in favore di famiglie e minori riescono a ridurre il rischio di povertà del 15,7%.

In Puglia, i dati dei minori in comuni con dissesto o riequilibrio finanziario sono particolarmente allarmanti. Contro una media nazionale del 7,4% (minori 0-17 anni sul totale della popolazione), nella provincia di Foggia i minori che vivono in comuni con dissesto o riequilibrio finanziario sono il 26% mentre in quella di Taranto toccano addirittura il 33,6% .

“Perché gli investimenti pubblici e privati si rivelino efficaci e facciano realmente la differenza è fondamentale che il loro utilizzo venga inserito in un quadro strategico, senza sovrapposizioni, interventi spot, sprechi e compartimenti stagni con una reale attenzione alla valutazione di impatto – spiega Raffaela Milano, Direttore dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -. Speriamo che il fondo per il contrasto alla povertà educativa, recentemente attivato dalle fondazioni di origine bancaria, dal governo, con il coinvolgimento del terzo settore e delle scuole, possa essere una occasione concreta per ripensare e dare slancio a tutte le politiche per l’infanzia e l’adolescenza”.

L’IMPATTO DELLA POVERTÀ SULLA RIUSCITA SCOLASTICA E SULLA SALUTE DEI BAMBINI

L’assenza di opportunità e stimoli ha forti ripercussioni anche sulla riuscita scolastica di bambini e ragazzi. In Puglia più di 1 alunno di 15 anni su 4 non raggiunge le competenze minime in matematica e quasi 1 su 5 in lettura . Inoltre, la percentuale di giovani pugliesi tra i 18 e i 24 anni che abbandona precocemente gli studi, fermandosi alla licenza media, supera la media nazionale (16,7% contro 14,7%), nonostante negli ultimi 10 anni il tasso di dispersione scolastica si sia notevolmente ridotto del 12,2%. Come dimostra la mappa “Dieci anni di lotta alla dispersione” permangono tuttavia livelli di abbandono scolastico molto preoccupanti nelle regioni del Sud, in particolare in Sicilia e Sardegna che superano la soglia del 20% .

D’altro canto, anche il livello di istruzione basso dei genitori rappresenta un forte fattore di rischio per la vita e il futuro dei bambini. Dalla mappa della “Scolarizzazione e povertà” salta all’occhio che in Italia quasi 6 bambini su 10 (58,3%) - tra 0 e 17 anni - i cui genitori hanno un titolo di studio che non supera la licenza media sono a rischio di povertà ed esclusione sociale, contro il 13% dei figli di genitori laureati. Un dato particolarmente significativo considerando che la Puglia presenta una percentuale molto alta (52,1%) di adulti tra 18 e 64 anni con livelli di scolarizzazione bassi, praticamente uno su 2 .

La mortalità infantile in Italia si è drasticamente ridotta nel corso tempo, raggiungendo oggi un tasso medio nazionale di 3,2 decessi entro il primo anno di vita per 1.000 nati vivi. Nonostante permangano importanti differenze territoriali, con alcune regioni del Sud e del Centro (Sicilia, Calabria, Campania e Abruzzo oltre il 4 su 1.000) che superano la media nazionale , la Puglia si attesta in linea, con un tasso del 3,4 su 1.000.

MINORI NELLE AREE AD ALTA PERICOLOSITÀ SISMICA

Tra le altre mappe presenti nell’Atlante, vi è infine quella del “Pericolo sismico”, elaborata per Save the Children dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che associa i dati demografici relativi alla popolazione di 0-14 anni per provincia alle aree considerate ad alta pericolosità. Emerge che in Italia 5,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 15 anni vivono in aree ad alta e medio-alta pericolosità sismica. Si tratta di un territorio che copre circa il 70% delle province italiane che comprende 45 città sopra i 50.000 abitanti che ospitano 900.000 minorenni sotto i 15 anni. La Puglia, pur non essendo una regione ad alto rischio sismico, presenta sul suo territorio 4 comuni compresi in aree a medio-alta e alta pericolosità sismica: Cerignola, Manfredonia, San Severo ed Andria.

BAMBINI SUPEREROI

“I minori dei quali parliamo nell’Atlante sono quelli che incontriamo ogni giorno nei nostri programmi: nei Punti Luce o negli Spazi Mamme nei quartieri più difficili, da Nord a Sud, per contrastare la povertà educativa; nelle scuole, per prevenire la dispersione e favorire un uso creativo e responsabile delle nuove tecnologie; nei reparti di ostetricia degli ospedali, per accompagnare i neo genitori nelle fasi più delicate dell’arrivo di un figlio; nelle tendopoli, quando per una calamità si è costretti ad abbandonare tutto; nelle aree di sbarco e nelle grandi città, per garantire protezione e sostegno ai minori migranti che arrivano in Italia da soli e sono facile preda di circuiti di sfruttamento”, afferma Raffaela Milano.

“Cerchiamo di essere accanto ai bambini e agli adolescenti nei luoghi che segnano la loro crescita. E di ascoltarli. Perché da loro possiamo comprendere quali sono le reali priorità da affrontare. Come dimostrano, del resto, i laboratori sui superpoteri che abbiamo realizzato con 130 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni impegnati nel Movimento Sottosopra, anche in Puglia, a Bari, che raccoglie i giovani per Save the Children”, prosegue Raffaela Milano.

Dai laboratori emerge che se i ragazzi potessero vestire i panni di veri e propri Supereroi, utilizzerebbero i loro SuperPoteri per dar voce ai propri bisogni inespressi, per risolvere i problemi e il disagio che affliggono l’infanzia e per rendere il mondo un posto più giusto e senza discriminazioni.

Tra i SuperEroi, c’è infatti chi propone di “clonare il materiale scolastico cosicché gli studenti non abbandonino la scuola” - sottolineando la scarsa dotazione didattica delle scuole -, chi vorrebbe il potere di “trasformare le materie a scuola e utilizzare metodi più concreti” per imparare e chi vorrebbe avere il potere di “manipolare la mente per rendere i prof più divertenti e fare in modo che capiscano cosa vogliamo”. E, ancora, chi vorrebbe “manipolare il pensiero e la mentalità della gente per sconfiggere la camorra”, chi vorrebbe il teletrasporto “per viaggiare senza problemi economici”, chi vorrebbe poter vedere nel futuro “per combattere bulimia e ogni disturbo alimentare”.

GLI INTERVENTI DI SAVE THE CHILDREN IN PUGLIA

In Puglia, Save the Children ha attivato 2 Punti Luce, centri ad alta densità educativa per dare opportunità formative a bambini e ragazzi che vivono in aree svantaggiate della città. I 2 Punti Luce si trovano a Bari, nel quartiere Libertà, e a Brindisi, nel quartiere Perrino, e nell’anno in corso sono stati raggiunti oltre 1.200 minori e circa 300 adulti.

Per offrire informazione, ascolto e supporto a mamme e neonati, nell’Ospedale Policlinico di Bari è attivo un centro Fiocchi in Ospedale, che dal 1 gennaio 2015 al 30 settembre 2016 ha raggiunto oltre 900 bambini e più di 2.700 adulti.

A Bari, nel quartiere Libertà, è inoltre attivo 1 Spazio Mamme, per contrastare la povertà, favorire una sana alimentazione e sostenere le mamme e bambini da zero a sei anni. Dal 1 gennaio 2015 al 30 settembre 2016, sono stati raggiunti circa 900 adulti e 300 minori.

Nel contesto scolastico, siamo impegnati a Bari con il programma Fuoriclasse, che in un’ottica preventiva mira a intervenire sulle cause della dispersione scolastica al fine di contenere il rischio che si manifesti. Nello specifico, garantiamo interventi educativi a supporto della motivazione allo studio e dell’apprendimento, destinati a circa 300 minori, 100 docenti e 500 genitori in 5 scuole e istituti comprensivi.

A Bari, inoltre, con SottoSopra – Movimento Giovani per Save the Children, coinvolgiamo stabilmente 45 ragazzi e ragazze tra i 14 e i 22 anni, impegnati in azioni di informazione, sensibilizzazione e cittadinanza attiva, con l’obiettivo di migliorare il contesto in cui vivono.

(fonte BRINDISIREPORT)






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