
L’adozione da parte della Ministra, sen. Fedeli, di un costruttivo metodo di confronto con le OO.SS ha portato nella mattinata di oggi, dopo un ulteriore appuntamento con la Sua presenza, alla sottoscrizione di un intesa “politica” sulla mobilità del personale docente da cui partire per la stesura del CCNI sulla mobilità per l’anno scolastico 2017/18. Sia la Ministra che i rappresentanti delle OO.SS. rappresentative del comparto scuola, si sono mosse nella logica dell’accorso sottoscritto presso il dipartimento della Funzione Pubblica a livello confederale, per noi dalla CONFSAL. Infatti in quella sede, oltre a porre le basi per l’avvio dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, tra l’altro, si era convenuto: ...
di “promuovere il riequilibrio, a favore della contrattazione, del rapporto tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro per una ripartizione efficace ed equa delle materie di competenza e degli ambiti di azione della legge e del contratto. In questo contesto si conveniva di privilegiare la contrattazione quale luogo naturale per la disciplina del rapporto di lavoro, dei diritti e delle garanzie dei lavoratori, nonché degli aspetti organizzativi a questi direttamente pertinenti;
di individuare ambiti di partecipazione sindacale per nuove e piene relazioni sindacali.
Il documento sottoscritto, pur non recependo tutte le istanze di cui lo SNALS-CONFSAL era portatore, realizza di fatto un superamento per molti aspetti di alcuni degli inaccettabili vincoli previsti dalla legge 107/2015; infatti, nella logica di fissare pari condizioni tra gli aspiranti alla mobilità, consente:
a tutti di produrre domanda di mobilità provinciale e/o interprovinciale, anche su più province, superando il vincolo di permanenza triennale nella provincia;
a tutti gli aspiranti alla mobilità, sia provinciale che interprovinciale, di utilizzare all’interno delle 15 preferenze che si possono esprimere, non solo la preferenza relativa agli ambiti, come previsto dalla legge 107 per tutti da quest’anno, ma anche la preferenza di scuola con un tetto massimo di un terzo (fino a 5);
di poter produrre, in ambito provinciale, domanda di trasferimento da ambito a scuola, ivi comprese per le scuole comprese nell’ambito, sia viceversa;
di utilizzare per la mobilità interprovinciale fino al 30% dei posti vacanti e disponibili, anziché il 25% come previsto dalle norme vigenti. Non vi è più, infatti, il regime di mobilità straordinaria che era limitato a un solo anno;
la necessaria tutela dei docenti che dovessero risultare in esubero nella propria scuola.
L’intesa sottoscritta prevede inoltre di definire procedure e modalità per la mobilità da ambito a scuola sulla base, in un quadro di requisiti stabiliti a livello nazionale, di scelte operate dal Collegio dei Docenti. Si dovrà pervenire, a tal fine, ad un accordo separato e parallelo da sottoscrivere contestualmente al contratto sulla mobilità.
Quanto sopra dovrà essere alla base del CCNI sulla mobilità per il quale è previsto l’avvio della contrattazione presumibilmente il 10 gennaio sulla base di una bozza predisposta dall’amministrazione.
Il testo dell'accordo
Ufficio Stampa del MIUR
Roma, 29 dicembre 2016
Siglata l’intesa politica sulla mobilità dei docenti
Fedeli: “Avviato un percorso di responsabilità:
fare il meglio per la scuola è un obiettivo comune”
Siglato al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’accordo politico sul contratto integrativo di mobilità del personale docente. L’intesa precede la firma del contratto vero e proprio che avverrà nel mese di gennaio. Hanno sottoscritto il documento Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals-Confsal.
“Quella siglata oggi è un’intesa a favore della scuola. Abbiamo avviato un percorso di responsabilità e serietà che mette al centro il funzionamento del nostro sistema di istruzione”, commenta la Ministra Valeria Fedeli.
“Abbiamo tutti collaborato avendo come obiettivo il miglioramento delle condizioni della scuola, pensando a chi a scuola lavora e a chi la frequenta”. Ci sono state, prosegue Fedeli, anche “una qualità e un’assunzione di responsabilità nei tempi di chiusura dell’accordo, che dimostrano la serietà di chi si è seduto attorno al tavolo: del decisore politico, dell’amministrazione, delle rappresentanze dei docenti”.
Il contratto di mobilità, si legge nell’intesa siglata oggi, avrà validità esclusivamente per l’anno scolastico 2017/2018.
Il contratto terrà conto della novità prevista nella Legge di Bilancio per il 2017: il passaggio di una parte dell’organico di fatto in organico di diritto comporterà una variazione dell’organico della scuola. Per questo, esclusivamente per la mobilità di quest’anno, sarà previsto per tutti i docenti lo svincolo dall’obbligo di permanenza triennale nel proprio ambito o nella propria scuola. Si tratta di una misura straordinaria. Resta fermo infatti l’obiettivo prioritario, chiaramente indicato dalla legge 107 (Buona Scuola), della continuità didattica.
Fra le novità previste dall’accordo: la mobilità avrà un’unica fase per ciascun grado scolastico. Il personale docente potrà esprimere fino a 15 preferenze: potranno essere indicate, oltre agli ambiti, anche scuole, per un massimo di 5. Questo varrà sia per gli spostamenti all’interno che fuori dalla provincia. Quanto all’individuazione dei docenti per competenze, i criteri saranno identificati in un accordo separato, che sarà sottoscritto insieme al contratto sulla mobilità. L’accordo avrà l’obiettivo di individuare un quadro di requisiti stabiliti a livello nazionale che assicurino imparzialità e trasparenza.
“Vogliamo aprire l’anno scolastico 2017/2018 nelle migliori condizioni - assicura la Ministra Fedeli - per questo stabiliremo un cronoprogramma di lavoro molto preciso che, a partire dall’intesa di oggi, tappa per tappa, dalla mobilità alle assunzioni, all’assegnazione delle supplenze, garantisca al sistema di poter funzionare al meglio e agli studenti di avere docenti in cattedra e una scuola che funzioni dal primo giorno. Questo sarà lo sforzo a cui ci dedicheremo quotidianamente”.