Alla tre giorni di "FUTURA", a Bologna, per il PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale), presentati i primi risultati dei gruppi di lavoro sull’uso dei device personali a scuola (BYOD - BRING YOUR OWN DEVICE) e sulle metodologie didattiche innovative ...
“L’innovazione è decisiva per governare il cambiamento. È una sfida che non si vince semplicemente acquistando tecnologia o introducendo nuovi contenuti o obiettivi formativi. Si vince sviluppando spirito critico e responsabilità, si vince investendo con decisione sulla cura della qualità, che riguarda l’organizzazione, la didattica e l’innovazione metodologica. Si vince puntando sulle competenze”. Lo ha detto la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, intervenendo nel corso di “Futura”, la tre giorni di dibattiti, laboratori, racconto di buone pratiche sul Piano Nazionale Scuola Digitale, in corso a Bologna. “Governare lo sviluppo di ogni forma sempre più sofisticata di tecnologia e intelligenza artificiale e orientarlo all’interesse generale è una sfida immane e fondamentale, che deve vedere fianco a fianco istituzioni, scuola, università e mondo della ricerca, imprese, terzo settore, politica”.
Oltre 3.000 le docenti e i docenti iscritti ai laboratori, più di 2.000 i visitatori, 3.000 i metri quadri messi a disposizione per la manifestazione. Questi i numeri di “Futura”. Nel pomeriggio del 19 gennaio 2018 l’evento istituzionale con la Ministra Valeria Fedeli, aperto dai saluti del Sindaco di Bologna, Virginio Merola, e dell’Assessore alla Scuola, Formazione professionale, Università e Ricerca, Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Patrizio Bianchi. L’evento è stato trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Ministero ed è stato visto da oltre 22.000 utenti unici.
“Grazie al Piano Nazionale Scuola Digitale l’innovazione è diventata possibile in ogni scuola e tantissime istituzioni scolastiche sono già in grado di mostrare esperienze di innovazione - ha sottolineato la Ministra -. Oggi quelle digitali sono competenze indispensabili per stare con consapevolezza e positività nel mondo globale, per non subire i cambiamenti, per governarli e orientarli su prospettive utili al Paese. La natura dell’innovazione, della scuola e per la scuola, è quindi prima di tutto culturale”.
Nel corso dell’evento di Bologna, la Ministra ha annunciato un investimento da 25 milioni di euro per la formazione delle e degli insegnanti sulla cultura, i temi, le metodologie digitali. “Rispondiamo così ad una delle criticità della prima fase del Piano Nazionale Scuola Digitale, la formazione delle e dei docenti - ha sottolineato -. Lavoriamo per fornire a tutte e tutti i docenti le stesse opportunità di aggiornamento, per metterli nelle condizioni di abbracciare progressivamente l’innovazione e il digitale come chiavi per affrontare il cambiamento e poter così accompagnare sempre meglio la crescita di studentesse e studenti”.
A Bologna sono stati poi presentati i primi risultati dei gruppi di lavoro attivati dal MIUR sulla mappatura di metodologie didattiche innovative e sull’uso dei dispositivi personali mobili a scuola (BYOD - BRING YOUR OWN DEVICE). “Ho voluto il gruppo sulla mappatura delle metodologie per mettere tutto il sistema educativo nelle condizioni di approfondire un corpus comune di innovazione metodologica: abbiamo bisogno di fare un punto chiaro e scientificamente validato rispetto alle tantissime pratiche in corso nella scuola”.
“Il secondo gruppo ha lavorato per fare definitivamente chiarezza su un tema su cui abbiamo lasciato le scuole in sospeso per troppo tempo: l’utilizzo di dispositivi personali mobili a scuola”, ha spiegato Fedeli. Il lavoro finale è stato consegnato in questi giorni alla Ministra e viene anticipato da un decalogo di sintesi (in allegato) che sarà inviato alle istituzioni scolastiche, insieme al documento completo realizzato dagli esperti, “dopo una fase di ulteriore confronto, allargando la discussione con chi poi deve realizzare il cambiamento”, ha chiarito Fedeli. “Non è compito del Ministero o della scuola decidere se i device sono bene o male, ma lo è insegnare ad usarli nel modo più utile e corretto. Per permettere a ogni ragazza e ogni ragazzo di avere esperienze sicure, libere e consapevoli, contrastando in modo positivo e attivo, non con divieti ma proprio con l’educazione, ogni tipo di dipendenza, anche dagli strumenti tecnologici. Voglio ribadire in ogni caso, che resta proibito, come stabilito dalla circolare del 2007 dell’allora Ministro Fioroni, l’uso personale di ogni tipo di dispositivo in classe, durante le lezioni, se non condiviso con i docenti a fini didattici”.
Durante l’evento è stato poi annunciato che dal 22 gennaio 2018, sul sito MIUR www.generazioniconnesse.it, sarà disponibile il primo Curriculum di educazione civica digitale per le scuole di ogni ordine e grado.
La Ministra ha poi lanciato alcuni altri interventi. “Provvederemo ad introdurre strutturalmente il pensiero computazionale negli ordinamenti scolastici - ha detto - Dopo lo straordinario risultato del progetto sperimentale ‘Programma il Futuro’, che ha coinvolto tantissimi docenti e 1,6 milioni di ragazze e ragazzi, vincendo riconoscimenti europei, siamo pronti al passo successivo”.
Lanciata una grande Coalizione per l’educazione all’imprenditorialità, composta da oltre 40 soggetti. “Dobbiamo aiutare studentesse e studenti a sviluppare il proprio spirito di iniziativa, capire cosa significa fare di una propria passione la sfida di una vita, come farlo sfruttando le opportunità del digitale, come impegnarsi per innovazione e sviluppo sostenibile”, ha detto Fedeli che ha anche lanciato “un investimento su una radio digitale che metta in rete le tante esperienze esistenti nelle scuole, per valorizzare anche in questo modo i processi di innovazione in corso”.
Nel 2018, ha concluso, “ci sarà il primo monitoraggio completo del Piano Nazionale Scuola Digitale. E abbiamo deciso di istituire un Premio nazionale della scuola digitale, per coinvolgere tutte le scuole a competere sulle migliori innovazioni che ciascuna scuola produce e rendere così stabile la condivisione di progetti ed esperienze. La sfida che abbiamo davanti è affascinante. Quando il futuro, rappresentato dal progresso delle tecnologie, incontra il mondo della scuola, la combinazione è potente. Una combinazione che influenza giornalmente la vita delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e che proprio per questo deve essere sapientemente governata e condotta. È un compito gravoso, ma al tempo stesso stimolante, per tutte e tutti”.
IL DECALOGO
Un articolo di Carmelo NESTA di giugno 2016
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