Si è svolto, in data 25 novembre 2019, all’Aran, il terzo incontro sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali nella scuola e sulle procedure di conciliazione in caso di sciopero (vedi incontro precedente).
Per l’Aran era presente il Direttore Pierluigi Mastrogiuseppe.
La discussione è proseguita sulla bozza di accordo predisposta dall’Aran su sollecitazione della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge 146/90...
Rispetto alla bozza precedente non abbiamo rilevato alcuna modifica significativa sul piano sostanziale, anche se sono state recepite alcune proposte come quella di considerare, tra le altre, come prestazione indispensabile del servizio istruzione gli scrutini finali e non quelli intermedi. La bozza ha anche snellito le comunicazioni in capo alle scuole sulle singole iniziative di sciopero.
Sui settori dell’Università e della Ricerca abbiamo chiesto che tra le prestazioni indispensabili dell’area sicurezza, connesse ai rispettivi servizi essenziali, sia inserito il riferimento esclusivo al personale già impegnato ordinariamente ai reparti interessati dalle misure preventive.
Le nostre osservazioni sul contingentamento dei docenti come quelle delle altre organizzazioni sindacali sono rimaste inascoltate.
Lo Snals-Confsal ha ribadito la propria totale indisponibilità a sottoscrivere un’intesa che limita il diritto di sciopero, estende i contingenti obbligatori ai docenti senza tutelare nemmeno in maniera adeguata ed equilibrata il diritto all’istruzione.
Secondo lo Snals-Confsal la proposta dall’Aran si fonda su una discutibile oltre che illegittima ridefinizione dell’Istruzione scolastica come servizio essenziale senza il riferimento alle particolari prestazioni quali scrutini, ecc., già previste dalla legge 146/90.
Il servizio di istruzione non può essere assimilato ad altri servizi pubblici essenziali senza poi ridurlo a semplice servizio di vigilanza, come se il servizio erogato dalle scuole fosse quello di vigilare. La vigilanza è solo un dovere finalizzato all’erogazione del servizio di istruzione e non viceversa.
Nel servizio di istruzione ed in particolare nel servizio di insegnamento non potranno mai essere determinati quali siano i servizi minimi garantiti in quanto connotati da esigenze speciali, come nel caso ad esempio dei treni ad alta velocità rispetto agli altri.
Nella scuola tutti hanno i medesimi diritti.
Continuiamo ad essere contrari al trasferimento alle scuole del compito di definire i criteri per la determinazione dei contingenti del personale docente. Si creerebbero notevoli disparità di funzionamento tra le scuole e gravi rischi per la sicurezza e l’incolumità degli alunni.
Senza sostanziali modifiche, quindi, la proposta dell’Aran è irricevibile e non accetteremo mai che il diritto di sciopero sia limitato, come non consentiremo qualsiasi compressione del diritto di sciopero del personale docente.
Il confronto proseguirà lunedì 16 dicembre.