Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria il Governo sta procedendo, anche per necessità, con continui provvedimenti che cercano di dare risposte ai problemi che di volta in volta emergono. Manca però nei provvedimenti un filo conduttore che lasci intravedere la direzione che si vuole intraprendere: il disorientamento che colpisce ciascuno di noi dipende anche dall’incapacità di prevedere quello che ci aspetta e dalle soluzioni offerte che ci appaiono, almeno per il mondo dell’Istruzione, frammentate, insufficienti e a volte incoerenti...
L’ultimo provvedimento in ordine di tempo, il DL 18 del 17 marzo 2020, presenta provvedimenti nei diversi settori della vita civile ed economica del Paese, caratterizzati da diversi livelli di attenzione e considerazione, legittimamente giustificati da diversi gradi di priorità.
La scuola, oltre che vedere prorogata la sospensione dei suoi servizi educativi e delle sue attività didattiche, non viene considerata come una priorità, se non per la continuità dei contratti di supplenza breve e saltuaria in essere. Ci sembra poco. L’anno scolastico volge al termine e un milione di dipendenti, compresi i precari, e circa nove milioni di alunni con le loro famiglie hanno il diritto di conoscere quali saranno le scelte per rendere effettivamente e non solo formalmente valido l’anno scolastico, i contenuti e le modalità di svolgimento degli esami di Stato, le condizioni operative della mobilità territoriale e professionale e delle correlate procedure di determinazione degli organici e, cosa più importante, le decisioni per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Se la comunità scolastica non conosce la direzione di marcia non può garantire l’efficacia delle sue azioni, seppur mossa da passione e senso del dovere.
A tal proposito lo Snals Confsal esprime il più forte riconoscimento ai docenti che si stanno cimentando con strumenti didattici del tutto nuovi e mai sperimentati, al personale ATA che garantisce la gestione amministrativa in presenza e da remoto e all’occorrenza i servizi tecnici e generali, agli alunni che con le loro famiglie seguono con interesse e sacrifici le attività didattiche a distanza e ai dirigenti scolastici che hanno la responsabilità di garantire l’attuazione di misure straordinarie e mai prima d’ ora messe in atto.
Lo Snals Confsal, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro Azzolina, ritiene poi che la relazione con gli alunni disabili vada sostenuta in ogni modo e per far ciò non occorre pregare i docenti di sostegno che già fanno tutto il possibile per assicurare continuità educativa e consolidamento degli apprendimenti. Piuttosto bisognerebbe indicare, da parte degli organi competenti, a tutti coloro, enti, associazioni ecc. che a vario titolo si occupano di servizi di assistenza alle persone e servizi specialistici di riabilitazione psico-fisica e che sono ordinariamente finanziati, di integrare le attività didattiche a distanza messe in atto dalle scuole con analoghi interventi di supporto a distanza.
Per molti casi infatti la sospensione delle attività didattiche è coincisa con la chiusura sine die delle attività dei centri di assistenza che prima dell’emergenza curavano gli aspetti specialistici del recupero.
Solo per le condizioni appena espresse la Scuola dovrebbe essere considerata un fattore imprescindibile di coesione sociale nell’attuale momento storico ed una risorsa strategica per il presente ed il futuro.
Nessun segno di tale considerazione nei provvedimenti approvati.
Lo Snals Confsal ritiene che si debba immediatamente dar corso ad una procedura straordinaria di assunzioni come già avvenuto per altri settori, prioritari, ma non di superiore importanza: la costituzione in modalità totalmente telematica di una graduatoria per titoli accessibile a coloro che vantano almeno 36 mesi di servizio nella scuola, finalizzata all’assunzione dopo l’esaurimento delle graduatorie di merito dei concorso del 2016 e del 2018 e delle graduatorie ad esaurimento.
Riteniamo poi che i termini per la determinazione degli organici vadano spostati e così pure quelli per la mobilità, al fine di garantire il necessario supporto e l’assistenza da parte degli uffici preposti e delle organizzazioni sindacali; auspichiamo poi che le modalità e le condizioni di svolgimento di tali importanti procedure siano semplificate e snellite.
Gli alunni e le famiglie oltre naturalmente ai docenti devono conoscere le modalità di valutazione dei rispettivi corsi di studio e l’articolazione degli esami conclusivi dei diversi cicli di studio. Lo Snals Confsal suggerisce di considerare attentamente, nell’applicazione dei criteri di valutazione, le reali condizioni di vita di molte famiglie, soprattutto nelle zone più colpite dalla pandemia, e la sostanziale partecipazione alle diverse attività poste in essere dalle scuole. Per gli esami di Stato sarebbe opportuna una valutazione affidata a commissari interni e basata su prove e modalità di svolgimento che evitino i rischi di contagio, magari attribuendo al colloquio individuale e alla produzione autonoma degli allievi un valore relativamente più significativo.
Lo Snals Confsal è pronto a collaborare con coloro che hanno la responsabilità delle scelte, ai diversi livelli istituzionali, nell’ambito degli istituti previsti dal vigente CCNL per le relazioni sindacali, al fine di trovare soluzioni graduali flessibili alle esigenze delle scuole, senza violare limiti contrattuali e riconoscendo il prezioso lavoro che i docenti , il personale ATA e i dirigenti scolastici stanno svolgendo, ben al di là del proprio orario di lavoro, e per avviare una seria riflessione pedagogica sulle nuove prospettive della didattica e dell’educazione.