Giungono al sindacato segnalazioni di modalità organizzative delle scuole piuttosto "creative e fantasiose" che sono mortificanti per il personale e non rispecchiano le misure di contenimento del contagio che si applicano nelle zone rosse previste dagli artt. 38 e seg. del DPCM 2 marzo 2021...
In particolare ci vengono segnalati
un uso improprio del registro elettronico
la presenza a scuola di docenti e ATA senza la presenza degli alunni
Per quanto riguarda il primo punto viene richiesta ai docenti la firma giornaliera sul registro elettronico, per attestare la "presenza" a lavoro secondo il consueto orario delle lezioni, e la registrazione delle presenze degli alunni.
Nel CCNL scuola 2006/2009 e in quello 2016/2018 del 19 aprile 2018, l’obbligo di adempiere alle formalità per la rilevazione delle presenze è previsto per il solo personale Ata. Per i docenti l’unico sistema di rilevazione della presenza in servizio previsto è la firma sul registro di classe in corrispondenza del giorno e dell’ora del proprio turno di servizio, in cui sono rilevate anche le assenze e presenze degli alunni.
Nella situazione attuale in cui non è prevista la presenza fisica di docenti e alunni nella scuola, tale adempimento non è amministrativamente attuabile.
Pertanto il registro elettronico va utilizzato, come recitavano le prime circolari ministeriali che ne citavano l'uso (la n.278 del 6 marzo 2020 e la n.388 del 17 marzo 2020) esclusivamente per ragioni didattiche e non per ragioni amministrative e di controllo, soprattutto nella scuola dell'infanzia:
"Le istituzioni scolastiche della scuola primaria e secondaria, nell’ambito della propria autonomia, attivano o potenziano modalità di apprendimento a distanza, ottimizzando le risorse didattiche del registro elettronico e utilizzando classi virtuali e altri strumenti e canali digitali per favorire la produzione e la condivisione di contenuti "
e ancora
"occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare un eccessivo carico cognitivo. Per questo motivo il ruolo del registro elettronico è prezioso. E occorre sottolineare che si tratta comunque, è opportuno ricordarlo, di uno strumento, utile anche e soprattutto in questi frangenti e svincolato dalla “fisicità” del luogo nel quale la didattica si esercita".
Le note ministeriali indicano chiaramente quale sia il ruolo del registro elettronico nell’ambito della didattica a distanza, ossia quello di uno strumento per:
la condivisone di contenuti;
la produzione di materiali;
l’assegnazione di compiti;
evitare contrapposizioni tra docenti;
scongiurare un eccessivo carico di compiti.
Dall'inizio della pandemia ad oggi non c'è stato alcun atto normativo ministeriale che abbia imposto ai docenti l’obbligo della firma sul registro elettronico secondo l’orario di lezione che avevano in presenza e l'uso di questo come strumento amministrativo.
Ogni richiesta da parte dei Dirigenti scolastici diversa da un uso didattico del registro elettronico, ma mirata al controllo delle ore di lezione è mortificante per i docenti e inutile e superfluo dal punto di vista didattico”.
Per quanto riguarda il secondo punto - la presenza a scuola di docenti e ATA senza la presenza degli alunni - il DPCM 2 marzo 2021, agli artt. art. 40, c.2 e 48 c.1, si pone l’obiettivo per la “zona rossa” di limitare al minimo spostamenti e contatti interpersonali al fine del maggior contenimento del rischio pandemico.
Pertanto le OO.SS. Regionali di SNALS Confsal, FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e GILDA Unams scrivono al Direttore Generale Vicario USR Puglia dott. Mario Trifiletti chiedendo con urgenza un incontro sindacale sull'utilizzo del personale docente e ATA.