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IL PAESE CHIEDE UNA AUTENTICA CAPACITÀ DI GOVERNARE - EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA CONFSAL MARCO PAOLO NIGI
Data: Giovedì, 23 Gennaio 2014, ore 19:46:14
Argomento: AZIONI DEL SINDACATO










Per il Governo non c’è alternativa

IL PAESE CHIEDE UNA AUTENTICA CAPACITÀ DI GOVERNARE
Obbligatorio superare la stabilità governativa basata su piccoli e impercettibili passi ...



La Confsal, a fine 2013, dopo l’approvazione da parte del Parlamento della legge di stabilità 2014-2016 e la decretazione “milleproroghe” 2013-2014, chiese al Governo un immediato e concreto cambio di passo su lavoro e occupazione, fisco e riforme strutturali e al Parlamento, rinnovato nella sua configurazione a seguito della scomposizione di importanti gruppi politici e all’avvento di nuove leadership politiche, di intensificare l’attività legislativa riguardo alla legge-delega sulla riforma del fisco, alle riforme costituzionali, istituzionali e strutturali e alla riduzione del costo della politica.


In sintesi, auspicammo l’emanazione degli attesi provvedimenti equi e efficaci per l’occupazione, il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, il sostegno alla ripresa della crescita economica e il risanamento della finanza pubblica.


Sottolineammo, altresì, l’importanza del semestre europeo a guida italiana in funzione della crescita economica e occupazionale e del raggiungimento di importanti obiettivi sul fronte dell’integrazione, a cominciare da quella del credito.


Indicammo, infine, la via alternativa delle elezioni politiche anticipate da tenersi con una nuova legge elettorale, atta a garantire la governabilità del Paese e un adeguato livello di rappresentanza della società civile in Parlamento.


In effetti, eravamo consapevoli che, in assenza di una forte discontinuità nell’attività di Governo, l’economia italiana non potesse uscire dalla preoccupante situazione di recessione e l’occupazione di giovani, donne e over 50 non avrebbe registrato una inversione di tendenza.


Lo scenario politico di questi primi giorni del 2014 si è rivelato oltremodo complesso al punto che non si intravedono chiare prospettive per lavoro e occupazione, fisco e riforme strutturali. L’azione governativa sembra subire il pesante condizionamento delle dinamiche del contesto politico generale. La stabilità dell’Esecutivo e la governabilità reale del Paese sono messe a dura prova dall’incalzare di iniziative partitiche e proposte politiche che appaiono più alternative che convergenti.


Sulla questione centrale del lavoro e dell’occupazione esiste una proposta alquanto generica del “Jobs Act” del Partito Democratico e il “Piano per il lavoro” del Nuovo Centro Destra. Le due proposte dei maggiori partiti “governativi" confliggono chiaramente in più punti e di conseguenza la mediazione politica del Governo “Letta” si presenta alquanto difficoltosa, se non di improbabile realizzazione.


Pertanto, il Governo è obbligato a riprendere l’iniziativa politica e legislativa con rinnovata energia e maggiore coraggio, rendendosi promotore del preannunciato “Impegno 2014”, affinché le forze politiche di maggioranza con i relativi gruppi parlamentari possano sottoscrivere in tempi brevi il “Patto di coalizione” su lavoro e occupazione, economia reale, spending review, investimenti pubblici e riforme strutturali, come quelle del fisco e della giustizia civile.


In altri termini, il Governo deve abbandonare la strada dei piccoli e impercettibili passi e, per dirla con una espressione del Premier Letta, del “cacciavite” e soprattutto deve evitare provvedimenti sterili e confusi, come quelli riguardanti la tassazione sulla casa e la decurtazione/reintegro delle retribuzioni del personale della scuola. Al contrario, il Governo deve cambiare approccio sia nel metodo, armandosi di prontezza e coraggio, sia nel merito, puntando a centrare rilevanti e incisivi obiettivi politici.


A nostro parere, necessita decisione e autorevolezza governativa per una svolta che le giovani generazioni e il Paese tutto si aspettano.


Noi non vediamo altra prospettiva per questo Governo. Infatti, l’agenda di un “governo di servizio” per il Paese non può non includere la realizzazione di riforme strutturali per il lavoro e l’occupazione, lo sviluppo, la finanza pubblica e l’equità sociale, vale a dire quelle riforme vere e reali che al momento il Governo Letta non può vantare.


È anche vero che si può tentare la costituzione di un “nuovo” governo vincolato al raggiungimento di determinati obiettivi concreti in tempi relativamente medio-brevi e comunque utili e in funzione di una illuminata e incisiva guida italiana del semestre europeo. Nel contempo il Parlamento dovrebbe conseguire almeno due obiettivi minimi, quali l’approvazione della legge-delega sulla riforma del fisco e il varo di una nuova legge elettorale che coniughi le ragioni forti della governabilità e della rappresentanza politica del Paese.

La Confsal individua nell’occupazione, nel potere d’acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, nel fisco e nelle riforme strutturali i campi irrinunciabili e decisivi di un intervento legislativo per Governo e Parlamento. In altre parole, per la Confsal, in questo momento non è importante la configurazione della compagine governativa, bensì la capacità dell’Esecutivo di governare, centrando obiettivi rilevanti, e di guidare un impegnativo e proficuo semestre europeo.


Con questa ferma convinzione, chiediamo al Governo l’immediata apertura di un confronto costruttivo e trasparente con tutte le Forze Sociali rappresentative del Paese, da tenersi ovviamente nel rigoroso rispetto dei ruoli istituzionali, sull’agenda governativa e sul progetto-azione del Governo per l’Unione Europea e l’Eurozona durante il prossimo semestre a guida italiana.


La Confsal, con riferimento al suo Manifesto politico-sindacale, è pronta a dare il proprio contributo di idee, di proposte e di impegno, con particolare riferimento a lavoro, occupazione e welfare.


(Marco Paolo NIGI)







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