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SCUOLA. LO SNALS: ''ORA SCATTI DI ANZIANITÀ E CONTRATTO''. TREDICIMILA TRA DOCENTI E ATA IN RUOLO MA SONO SEMPRE POCHI. ARTICOLO-INTERVISTA DEL SEGRETARIO GENERALE, MARCO PAOLO NIGI SU IL TEMPO
Data: Martedì, 08 Aprile 2014, ore 09:12:14
Argomento: AZIONI DEL SINDACATO



Marco Paolo NIGI

Riportiamo, di seguito, l’articolo pubblicato da IL TEMPO nell’edizione del 5 aprile 2014, nel quale il Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Marco Paolo Nigi, indica, secondo il suo parere, quali sono le priorità che il Governo dovrebbe osservare: Organico funzionale, abbattimento precari, valorizzazione e merito. ...








IL TEMPO  -  05-04-2014

Scuola Lo Snals: «Ora scatti di anzianità e contratto»

TREDICIMILA PROF IN RUOLO MA SONO SEMPRE POCHI

In aumento gli alunni: rischio di classi pollaio


Priorità:

Organico funzionale

abbattimento precari

valorizzazione e merito

Natalia Poggi

 
Buone notizie per il mondo della scuola. Il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok al Ministero dell’Istruzione di procedere alle assunzioni a tempo indeterminato per 13.578 tra docenti e personale Ata in base al piano triennale già definito da altri governi. Si tratta di 5.336 insegnanti e 3.730 unità di personale ATA, rispettivamente, per gli anni scolastici 2012/2013 e 2013/2014; 4.447 unità di personale docente da destinare al sostegno di alunni con disabilità per l’anno scolastico 2013/2014; 43 assistenti amministrativi, 19 coadiutori, 2 direttori ed 1 collaboratore per le esigenze delle Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica.

In realtà non c’è da stare allegri perché queste assunzioni non coprono neanche il 60% di coloro che vanno in pensione. Ergo non è scongiurata per il prossimo anno scolastico 2014-2015 l’anomalia (tutta italiana) per cui all’incremento del numero degli allievi non corrisponde un aumento di insegnanti con il rischio di classi pollaio.

Il governo Renzi che considera la scuola una priorità intende perseguire un piano d’interventi sull’edilizia scolastica. Ci si chiede però come anche perché vanno prima coordinati gli enti locali e ridistribuite le competenze di province e comuni.

Ma quali sono le vere priorità per il mondo della scuola?

Per Marco Paolo Nigi segretario generale del sindacato autonomo Snals-Confsal (che per ora nei confronti delle azioni di governo si è posto in una situazione di attesa) non ci sono dubbi:

«Le priorità sono la soluzione definitiva del recupero degli scatti di anzianità e il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro - ha ribadito Nigi - Sul primo punto incalzeremo il governo per l’emanazione dell’atto d’indirizzo per consentire il più celermente possibile la sottoscrizione all’Aran dell’accordo».

Il contratto di lavoro è rimasto al palo dal 2009, lo Snals-Confsal pone due condizioni pregiudiziali. «La prima - spiega Nigi - è quella dell’aumento della massa salariale per un adeguamento delle retribuzioni di tutto il personale della scuola. La seconda condizione è l’apertura della sessione negoziale sia sulla parte normativa sia su quella economica». Non è una novità quella che il sindacato autonomo sia fortemente contrario ad aprire la trattativa solo sulla parte normativa: «E, una pretesa illogica». Insomma bisogna invertire la rotta anche perché «investire nella scuola è il modo migliore per uscire dalla crisi» come ha pure dichiarato Matteo Renzi nel suo discorso programmatico al Senato.

E siccome il governo insiste sulla centralità della scuola «come punto di partenza» della sua azione il sindacato autonomo  ha già compilato un  elenco dei desiderata: «Serve una visione radicalmente nuova cui deve partecipare l’intera categoria della scuola, con uno scatto di orgoglio e di coesione per recuperare spazio e dignità» ha sottolineato Nigi. E tra le «misure ormai ineludibili» ha ricordato i suoi punti fissi:
organico funzionale, assunzioni, valorizzazione professionale, sostegno alle scuole con risorse finanziarie, con un equo sistema di valutazione e con l’apertura di un serio confronto per il rinnovo dei contratti». Non solo. «Si devono ridiscutere anche i capisaldi e gli spazi dell’autonomia scolastica - spiega - e i limiti della razionalizzazione che modifica di continuo gli assetti organizzativi delle scuole, provocando, a fronte di risparmi assai contenuti, solo danni ai lavoratori e molti problemi nella gestione e nelle relazioni interne ed esterne».

Su una questione, e cioè la stabilizzazione dei precari, da anni il sindacato autonomo si batte per l’assunzione avendo dimostrato, cifre alla mano, che allo Stato costano più da precari che da assunti (vedi nostro articolo). In questa ventata di riforme che sia arrivata davvero la volta buona?







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