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''LA BUONA SCUOLA SIAMO NOI'' - IL BOOMERANG DELLA CAMPAGNA DI ASCOLTO LANCIATA DAL GOVERNO
Data: Sabato, 18 Ottobre 2014, ore 16:00:00
Argomento: SCUOLA E UNIVERSITÀ






"La buona scuola" di Renzi, propagandata con una consultazione fatta di un sondaggio on line tendenzioso e di incontri che spesso non hanno nulla a che vedere con il coinvolgimento dei protagonisti della scuola (come quello organizzato dall'USP di Brindisi al Liceo "Palumbo" il 14 ottobre), è stata ribaltata, come un boomerang, dagli studenti di tutta Italia, scesi in piazza la settimana scorsa, con "la buona scuola siamo noi". E molte altre manifestazioni e mobilitazioni si prevedono per i prossimi giorni.



La buona scuola di Renzi, infatti,  non ha nulla di buono, soprattutto se questa riforma si coniuga con la legge di stabilità, varata dal Consiglio dei Ministri qualche giorno fa (vedi nostro articolo), che contempla numerosi tagli alla scuola. Il miliardo di euro previsto dalla legge di stabilità per finanziare il piano la buona scuola è interamente assorbito dai tagli; insomma una partita di giro che si configura anche come una presa in giro se si pensa che l'assunzione dei 150 mila precari è un atto dovuto del governo italiano che non si sarebbe mai realizzato se non fosse intervenuta l'Europa. La Commissione europea ha avviato numerose procedure di infrazione nei confronti dell’Italia contro l’abuso dei contratti a tempo determinato. Il personale precario della scuola, docenti e Ata, viene assunto ad ogni inizio d'anno e licenziato al termine delle lezioni. Ciò contrasta con la direttiva comunitaria 1999/70 che prevede che il datore di lavoro assuma a tempo indeterminato il personale che ha svolto almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 5 anni.
Quindi il piano di assunzioni che il Governo italiano si appresta ad attuare è dettato dalla certezza che l'imminente sentenza definitiva della Corte di Giustizia Europea, prevista per il prossimo 26 novembre, condannerà l'Italia a pagare una multa di svariati miliardi di euro. Ne è convinto Renzi, tant'è che il paragrafo 1.6 de "la buona scuola" è dedicato alla procedura di infrazione della Commissione europea e in cui si legge testualmente "la necessità di attuare un piano di assunzioni ambizioso e di porre la scuola italiana fuori da un decennale “stato di eccezione” per passare ad assunzioni basate solo su concorsi a cadenza regolare è un’esigenza arrivata all’attenzione dell’Europa".
Ma le cose fatte troppo frettolosamente (e non per la finalità vera ed oggettiva ma per evitare rogne) molte volte riescono male così come recita un vecchio proverbio "la gatta frettolosa fece i gattini ciechi". E cieco e ingarbugliato appare lo sbocco di questa vicenda!
Dei 150.000 precari assunti, circa 50/60 mila andranno a coprire le cattedre vacanti e il restante 90/100 mila farà parte dell'organico funzionale con le mansioni più disparate: collaborazioni con il dirigente scolastico (visto che gli esoneri per i collaboratori sono stati cancellati dalla legge di stabilità), corsi di recupero, sostegno e potenziamento e altre attività, tutto subordinato, però, alle supplenze per la sostituzione dei colleghi assenti anche in scuole viciniori.

Sorgono spontanee alcune domande:

  • l'organico funzionale servirà a garantire solo il turn-over, così come prevedono le precedenti normative in materia di organici (vedi l'art. 64 del decreto legge 112/2008, convertito con la legge 133/2008) o saranno modificate le norme per poter assumere tutti i 150.000 precari e per poter indire nuovi concorsi per sostituire i docenti che vanno in pensione?

  • il merito per l’avanzamento e per la definizione degli scatti stipendiali sarà riservato al 66% dei docenti impegnati nelle classi o a quelli che gironzolano per la scuola per organizzare le più disparate attività?

  • chi deciderà quali docenti faranno parte dell'organico funzionale e quali docenti avranno la cattedra? E con quali criteri?

  • i docenti dell'organico funzionale come svolgeranno le 40 ore previste dall'art. 29, comma 3, lettera b (partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe)? Saranno esonerati?

  • Che faranno i docenti dell'organico funzionale durante gli scrutini e gli esami?

  • Come sarà gestita e con quali criteri la mobilità del personale docente? Che fine faranno le utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie?

  • Con quali criteri i docenti dell'organico funzionale saranno distribuiti nelle scuole? Che cosa accadrà a quei docenti che non trovano collocazione nella loro provincia? Saranno costretti a spostarsi, potranno rimanere nelle GAE in attesa di un posto nella loro provincia o saranno definitivamente depennati?

  • I docenti abilitati, i docenti abilitati che hanno superato il TFA o che hanno già prestato servizio nelle scuole per almeno tre anni (come i PAS)  appartenenti alla seconda fascia delle Graduatorie d'istituto e i docenti non abilitati della terza fascia sono stati cancellati per sempre, dopo anni, dalla possibilità di lavorare  nella scuola. È giusto questo?

Queste sono alcune delle criticità del piano la buona scuola relative ai primi capitoli del Rapporto del Governo.

(Carmelo NESTA)








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