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''LA SCUOLA AL CENTRO'': STANZIATI 10 MILIONI PER ISTITUTI APERTI DI POMERIGGIO E D'ESTATE NELLE PERIFERIE
Data: Domenica, 29 Maggio 2016, ore 11:00:55
Argomento: SCUOLA E UNIVERSITÀ




La Scuola come un centro che si apre agli studenti e alle loro famiglie, per essere abitata dai ragazzi e dai genitori oltre i tempi canonici della didattica: il pomeriggio, il sabato, nei giorni di vacanza, a luglio come a settembre. Come misura di contrasto alla dispersione, ma anche come risposta tempestiva e concreta ai fenomeni di disagio sociale che caratterizzano alcune aree del Paese. ...




È questa la visione che ha generato il progetto "La Scuola al centro": l'idea che la periferia non sia solo una categoria geografica, ma racchiuda in sé il dramma dell'esclusione, dell'emarginazione e che può radicarsi dentro le città o ai loro margini. Per questo il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha firmato un decreto che stanzia 10 milioni di euro immediatamente disponibili per iniziative che rendano la scuola un polo di aggregazione e attrazione in aree periferiche e in contesti a maggior rischio di dispersione di quattro città: Napoli, Roma, Palermo, Milano. A settembre, attraverso un ulteriore finanziamento, si allargherà la copertura a tutto il territorio nazionale. Le scuole avranno tempo fino al prossimo 20 giugno per candidarsi con i loro progetti e accedere ai finanziamenti.

"Le periferie sono i centri del futuro: sono ricche di umanità e di energie. Spetta a noi, alla scuola raccoglierle e farle emergere", sottolinea il Ministro Stefania Giannini. "Con questo progetto vogliamo dare ai ragazzi di quelle aree del Paese dove l'istruzione costituisce una risposta importante ed essenziale per garantire un futuro alle nuove generazioni, una scuola aperta, che appartenga a tutta la comunità, dove famiglie e studenti possano sentirsi come in una seconda casa, da frequentare non solo quando ci sono le lezioni, ma anche in orario extra scolastico. Questo già accade in moltissime realtà. Ora stanziamo risorse specifiche affinché quella scuola aperta e viva che abbiamo immaginato con la Buona Scuola possa concretizzarsi sempre di più".

Il decreto prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal 1° luglio. Saranno circa 700 le istituzioni coinvolte, ognuna avrà un budget di 15.000 euro. A settembre, attraverso finanziamenti del PON Scuola, saranno coinvolte altre 5.000 scuole di tutto il Paese. Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative. I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale

I progetti dovranno riguardare uno o più dei seguenti ambiti tematici:

  • Autoimprenditorialità;
  • Avvicinamento alla musica;
  • Attività sportive pomeridiane;
  • Laboratori artistico-espressivi. Promozione dell'inserimento del cinema e del teatro a scuola;
  • Diffusione della lettura;
  • Attività per la conoscenza del territorio di appartenenza e di incentivazione alla cittadinanza attiva.

La circolare

Il decreto

Vai al portale

La presentazione del progetto

(MIUR)



Consensi a perdere sulle scuole aperte d’estate

Non basta un progetto per portare avanti l’iniziativa!

In un’intervista rilasciata a “La Tecnica della Scuola” il vice-presidente dell'ANP, Mario Rusconi, ha espresso il suo incondizionato consenso sulle scuole aperte d’estate, ma si preoccupa della tempistica, perché a suo dire le scuole avranno difficoltà ad aderire al progetto entro il 20 giugno, impegnati – come sono – nei giorni di fine anno scolastico.
Per il resto, cioè quello che viene dopo il progetto, a quanto pare, a Rusconi ed a tanti altri dal consenso facile, non gliene importa niente, mentre a noi sì!

Siamo certi, infatti, che i docenti saranno in grado di predisporre il miglior progetto possibile, come sempre, dopo tutto, con competenza e spirito di servizio, mentre non siamo certi che la gestione quotidiana del progetto stesso, nato quasi intempestivamente sulla base di occasionali affermazioni partorite durante un confronto politico e non una riflessione tecnica, ci sarà più di un problema.

Non basta, infatti, affermare a parole che così si concorre a ridurre la dispersione scolastica e si contiene il disagio sociale, bisogna anche tenere conto delle mille variabili di contesto e di gestione di un progetto che non può vivere come un corpo separato o estraneo alla progettazione d’istituto, non basta aver individuato le aree di intervento, non basta aver liberato risorse, peraltro alquanto risibili, c’è molto, moltissimo di più. Oltre al progetto d’insieme bisogna progettare le attività specifiche, bisogna individuare le competenze, bisogna trovare anche le “condizioni ecologiche” per fare funzionare l’iniziativa, bisogna portarla a buon fine e, soprattutto, monitorarne gli esiti. Altro che preoccuparsi solo se le scuole ce la faranno ad aderire al progetto!

Ma quello che stiamo scrivendo noi, e che guarda caso è cassa di risonanza di tanti docenti e Ds competenti e sempre operanti sul campo, a quanto pare non interessa a nessuno, ministro in testa, seguita da tutti gli altri che si stanno spellando le mani per esprimere consenso.

Il decreto, come è noto, prevede aperture straordinarie delle scuole e iniziative dal 1° luglio prossimo; in tutto circa 700 istituzioni scolastiche coinvolte, ed ognuna avrà un budget di 15mila euro. A settembre, attraverso finanziamenti del PON Scuola, saranno coinvolte altre 5mila scuole di tutto il Paese.

Le attività potranno essere svolte in collaborazione fra istituti scolastici, con enti locali, università, associazioni, cooperative. I fondi saranno utilizzati per pagare le attività, i materiali e il personale.

(Ninni Bonacasa - Ceripnews)







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