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VIA LIBERA AL PIANO NAZIONALE VACCINI 2017-2019
Data: Lunedì, 23 Gennaio 2017, ore 11:54:57
Argomento: EVENTI





Il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019,  ha ricevuto il via libera della Conferenza Stato-Regioni in data 19 gennaio 2017 ...






È stato definito il nuovo Calendario vaccinale che comprende vaccinazioni per le quali sono da anni previsti programmi nazionali di immunizzazione (le vaccinazioni contro difterite, tetano, polio, epatite B, Hib, pertosse, pneumococco, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C nei nuovi nati, HPV nelle undicenni e influenza negli over-65) e quelle di nuova introduzione nei Livelli essenziali di assistenza (le vaccinazioni anti-meningococco B, anti-rotavirus e antivaricella nei nuovi nati; la vaccinazione anti-HPV nei maschi undicenni; l’antimeningococcica tetravalente e il richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti; le vaccinazioni anti-pneumococco e anti-Zoster nei 65enni).
Con l'entrata in vigore di questo provvedimento diventa concreta la possibilità di un intervento legislativo sull'obbligatorietà della vaccinazione per l'iscrizione alle scuole sin da quella dell'infanzia, come sta già avvenendo in alcune regioni come l'Emilia Romagna.

COMUNICATO STAMPA (Conferenza delle Regioni)

Roma, 19 gennaio 2017. “Oggi è una giornata importante per l’affermazione della politica di prevenzione nel nostro Paese”, lo ha dichiarato Stefano Bonaccini, preannunciando il via libera all’unanimità della Conferenza delle Regioni al piano nazionale vaccini 2017-19. Il via libera sarà ratificato ufficialmente durante la Conferenza Stato-Regioni. “Il tema vaccinazioni – ha aggiunto Bonaccini - è fondamentale per un approccio serio in termini di prevenzione sia rispetto al riaffacciarsi di patologie che credevamo ormai definitivamente superate, sia rispetto alle coperture necessarie per altre gravi malattie e per le fasce più deboli della popolazione. Abbiamo dato l’intesa al piano vaccini, su quale in realtà ci eravamo già espressi positivamente a novembre 2015, con un duplice obiettivo. Da un lato mantenere l’attuale copertura rispetto alla Polio, cercare di sconfiggere definitivamente Morbillo e Rosolia. Dall’altro allargare le vaccinazioni - ha concluso Bonaccini - per alcune fasce della popolazione penso a Pneumococco e Zoster per gli anziani e anti Meningococco negli adolescenti, Rotavirus e Varicella per i bambini.”

Antonio Saitta, coordinatore della commissione Salute per la Conferenza delle Regioni ha spiegato che “al via libera all’'intesa” si accompagna una “richiesta da sottoporre al Governo”.

“Chiediamo – ha detto Saitta – che quando saranno ripartite delle risorse di cui alla Legge di Bilancio, sia definita con puntualità la tempistica del calendario vaccinale.

Fra gli obiettivi del Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019 oltre al mantenimento dello stato polio-free, l’esigenza di raggiungere in tempi rapidi gli stati morbillo-free e rosolia-free, ricordati da Bonaccini, c’è l’anti Papillomavirus anche per gli adolescenti maschi, la necessità migliorare l’approvvigionamento e la logistica del sistema vaccinale. Bisogna poi perseguire una maggiore consapevolezza della popolazione rispetto alle vaccinazioni anche attraverso specifiche campagne, andare avanti sulla strada dell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, e coinvolgere – ha concluso Saitta - in modo ancora più stringente i professionisti sanitari nella cultura delle vaccinazioni”.

 


 

Il Piano si pone 10 obiettivi per il futuro:

  1. sicurezza -  i vaccini sono una delle tecnologie biomediche più sicure, perché vengono sperimentati e testati prima, durante e dopo la loro introduzione nella pratica clinica. La loro scoperta e il loro impiego hanno contribuito a proteggere milioni di persone in tutto il mondo;

  2. efficacia -  I vaccini consentono di preservare la salute delle persone stimolando un'efficace protezione contro numerose malattie, evitando sintomi ed effetti dannosi, alcuni potenzialmente mortali;

  3. efficienza - I vaccini sono tra le tecnologie più efficienti per il rapporto favorevole tra il loro costo e quelli degli effetti sia diretti che indiretti delle malattie evitate".

  4. organizzazione - I programmi di vaccinazione devono essere oggetto di attenta programmazione, organizzazione e gestione da parte delle strutture sanitarie. Devono essere altresì monitorati attraverso l'istituzione di un'anagrafe vaccinale che alimenti il relativo sistema informativo e di sorveglianza. Ogni individuo è tenuto a vaccinarsi in accordo alle strategie condivise a livello nazionale al fine di contribuire al mantenimento della propria salute ed alla riduzione della circolazione delle malattie infettive e del carico di malattia a queste associato. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per il personale sanitario e tutti coloro che abbiano una funzione di pubblica utilità o svolgano attività a contatto con altri individui, al fine di assicurare la massima protezione nei confronti delle fasce di popolazione più fragili (pazienti, bambini, anziani).

  5. etica - Ogni operatore sanitario, e a maggior ragione chi svolge a qualsiasi titolo incarichi per conto del Servizio Sanitario Nazionale, è eticamente obbligato ad informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni in accordo alle più aggiornate evidenze scientifiche e alle strategie condivise a livello nazionale. La diffusione di informazioni non basate su prove scientifiche da parte di operatori sanitari è moralmente deprecabile, costituisce grave infrazione alla deontologia professionale oltreché essere contrattualmente e legalmente perseguibile;

  6. formazione - . Il personale sanitario e gli studenti in medicina e delle professioni sanitarie devono essere formati e aggiornati relativamente alla vaccinologia e alle strategie vaccinali in essere sulla base delle migliori evidenze condivise dalla comunità scientifica, pertanto appositi corsi destinati alla vaccinologia devono essere all'interno dei corsi universitari e la vaccinologia va inserita fra gli obiettivi formativi della formazione continua per tutta l'area sanitaria;

  7. informazione - I servizi sanitari sono ovunque chiamati a informare i cittadini e a proporre attivamente strategie vaccinali che, tenendo in considerazione l'epidemiologia, la storia naturale delle malattie e i fattori di rischio della popolazione, impattino significativamente su patologie gravose per la salute e la sicurezza dei singoli cittadini e della popolazione in considerazione della loro gravità, onerosità e contagiosità.

  8. investimento -  In considerazione del loro valore, alle vaccinazioni sono dedicate risorse economiche e organizzative stabili, programmate attraverso un'attenta e periodica pianificazione nazionale che identifichi le vaccinazioni prioritarie da inserire nel Piano nazionale prevenzione vaccinale che è un Livello essenziale di assistenza. Le decisioni sulle priorità vaccinali devono nascere da valutazioni di Health Tecnology Assessment condotte a livello nazionale, in grado di offrire dimostrazione epidemiologica di efficacia, utilità e sicurezza, nonché possibilità di ottenere i risultati previsti;

  9. valutazione - L'impatto di un intervento vaccinale in termini di salute di una popolazione deve essere periodicamente valutato, anche da studi indipendenti, con la collaborazione dell'Istituto Superiore di Sanità e delle Società Scientifiche;

  10. futuro - Al fine di incrementare continuamente le conoscenze sulla sicurezza, efficacia, utilità ed equità di accesso in merito alle vaccinazioni ed orientare conseguentemente le strategie vaccinali, deve essere favorita, con la collaborazione delle massime istituzioni nazionali e delle società scientifiche, la ricerca e l'informazione scientifica indipendente sui vaccini.

IL Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale

(fonte Regioni.it)







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