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VENGONO AL PETTINE TUTTI I NODI E LE CONTRADDIZIONI DELLA LEGGE 107/2015
Data: Mercoledì, 15 Febbraio 2017, ore 21:10:36
Argomento: NORMATIVA E POLITICA






In un nostro precedente articolo abbiamo riportato le valutazioni dello SNALS, nell'audizione del 2 febbraio 2017, presso la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera, sui decreti attuativi, previsti per delega dalla legge 107 (commi 180 e seguenti), varati in tutta fretta dal Consiglio dei Ministri in data 14 gennaio 2017. ...



La fretta con cui i decreti sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri scaturisce dal fatto che il comma 180 della legge 107 ha previsto che entro 18 mesi dall'entrata in vigore della legge il governo avrebbe adottato uno o più decreti legislativi tra quelli previsti dal comma 181 della stessa legge.
Il governo, un giorno prima della scadenza dei 18 mesi cioè il 15 gennaio 2017, li ha varati tutti tranne uno, quello relativo alla revisione del Testo unico (l'oramai obsoleto decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297).

Appena un mese prima, il 14 dicembre 2016, era stata nominata Ministro dell'Istruzione, dal nuovo premier Gentiloni, Valeria FEDELI al posto dell'unico ministro "silurato" del governo Renzi, Stefania Giannini. Non credo che la Ministra abbia avuto il tempo di leggere e focalizzare il contenuto degli 8 decreti, tra feste natalizie e di fine anno e le polemiche sul suo titolo di studio, così come  prevede il comma 182 della legge 107: "I decreti legislativi di cui al comma 180 sono adottati su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, di concerto con il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e con il Ministro dell'Economia e delle Finanze nonché con gli altri Ministri competenti..."

Insomma un salto nel buio della Ministra, suo malgrado! Evasiva e frammentaria l'intervista del Corriere della Sera del 15 gennaio 2017, subito dopo l'approvazione dei decreti. 

"I 18 mesi in cui si è discusso di questa riforma sono stati, secondo noi, sostanzialmente perduti, perché non c’è stato nessun confronto con la scuola reale, e ora paghiamo lo scotto del fatto che il nuovo governo debba procedere con tempi accelerati". Queste le parole di Achille MASSENTI, vice segretario generale dello SNALS, nell'audizione presso la Commissione Cultura alla camera del 2 febbraio scorso, che continua: "Abbiamo sempre contestato che in questa riforma ci sia un eccesso di deleghe: rifare la scuola per delega non è il modo migliore, perché spesso ne risultano provvedimenti non coordinati fra loro".

E ancora Achille MASSENTI ribadisce che "Dall’ambito contrattuale restano esclusi quelli che ormai sono compiti sempre più preponderanti nel lavoro di un insegnante, cioè la compilazione delle carte e la formazione: si continua a dire che gli insegnanti fanno ‘solo’ 18 o 24 ore a settimana, ma non si tiene conto di tutto il resto del lavoro, che il contratto non formalizza”.

"La formazione iniziale è un progetto su cui si può ragionare, ma manca la fase transitoria, che in questa riforma è solo adombrata, senza tenere conto del fatto che c’è una pluralità di categorie, quindi si rischia di creare tensioni, come sulle assunzioni: si sono volute assumere tante persone subito, senza tenere conto delle differenze, col risultato di non soddisfare nemmeno chi è stato immesso in ruolo".

Vedi articolo di OrizzonteScuola

(Carmelo NESTA)







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