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DIPLOMATI MAGISTRALE ENTRO IL 2001/2002 IN GAE - ATTESA PER IL 15 NOVEMBRE 2017 LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO
Data: Martedì, 14 Novembre 2017, ore 22:54:11
Argomento: GRADUATORIE




Il 15 novembre l’Udienza Plenaria del Consiglio di Stato sarà chiamata a decidere sul ricorso dei diplomati magistrale con titolo acquisito entro l’a.s. 2001/02 per l’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento, utilizzate per il 50% delle immissioni in ruolo (legge 107/2015) e per le supplenze al 30 giugno o 31 agosto. ...



(fonte OrizzonteScuola)

Una decisione molto attesa, e dalla quale potranno derivare numerose conseguenze. Abbiamo chiesto all’Avvocato Walter Miceli del Foro di Palermo alcune informazioni di carattere pratico sulle conseguenze che la decisione che potrà avere.

Avvocato Miceli, quando si potrà conoscere l’esito della decisione della Plenaria? 

In linea generale non esistono termini perentori, ma possiamo indicare solo termini indicativi, quantificabili in un lasso di tempo variabile da pochi giorni fino a 45 giorni e oltre.

Tuttavia, considerato l’impatto sociale della decisione, è possibile che l’Adunanza decida di divulgare in maniera tempestiva il dispositivo, portando a conoscenza la decisione, rimandando ad una successiva pubblicazione le motivazioni.

Molti docenti in possesso del titolo ci chiedono se, in caso di esito positivo, la decisione avrà valore per tutti coloro che sono in possesso di un diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 o solo per coloro che hanno già intrapreso un ricorso per l’inserimento in GaE. 

La decisione – ci spiega l’Avv. Miceli – riguarda esclusivamente i ricorrenti, con una precisazione. In seguito ad una decisione finale dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato è evidente che l’Amministrazione dovrebbe intervenire anche per i docenti che non hanno proposto ricorso.

Bisogna altresì precisare che i ricorsi presentati sono diversi, e ciascuno di essi seguirà il proprio iter per giungere a conclusione. La decisione riguarda quindi solo i ricorrenti, ma i giudici non potranno non tener conto della decisione dell’Adunanza Plenaria.

E in caso di esito negativo? Ci saranno altre iniziative? 

In caso di esito negativo – conclude l’Avvocato Miceli – la questione sarà certamente posta all’attenzione della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, poiché risulterebbero violati i principi fondamentali del diritto comunitario.  Inoltre i ricorrenti chiederebbero ai Giudici del Lavoro cospicui risarcimenti dei danni per l’abusiva reiterazione dei contratti a termine. Insomma, la partita non sarebbe affatto conclusa.

Auguriamo buon lavoro all’Avvocato Miceli, presente mercoledì 15 novembre all’Adunanza Plenaria.

In attesa della decisione, il Sottosegretario D’Onghia ha diramato un comunicato:

"Vantare un diritto è sacrosanto ma bisogna tener conto dell’importanza di una preparazione all’insegnamento fondata scientificamente e supportata da validi insegnamenti e percorsi di tirocinio formativo universitario, adeguata alle riforme e innovazioni intervenute nella scuola negli ultimi vent’anni, quali, ad esempio, l’autonomia scolastica e le nuove indicazioni nazionali per il curricolo".

Così la sottosegretaria al MIUR, senatrice Angela D’Onghia, che interviene sulla possibile decisione di mercoledì 15 novembre 2017 del Consiglio di Stato sulle sorti di oltre 60mila diplomati magistrali ante 2001 del Corso di Scienze della Formazione che chiedono di entrare nelle Gae, Graduatorie ad esaurimento, chiuse nel 2007.  Il Coordinamento Nazionale dei Presidenti dei Corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria, esprime viva preoccupazione in merito alla qualificazione professionale degli insegnanti che, in base alla sentenza della magistratura potrebbero entrare nella scuola nei prossimi anni, di fatto equiparando un corso universitario magistrale, articolato in esami di didattica delle discipline, esami specifici inerenti ai metodi e alle strategie di insegnamento e a numerose ore di tirocinio, a un diploma magistrale superiore.

“Entrare in ruolo vuol dire aver lavorato nella scuola, conoscere le innovazioni del sistema scolastico di oggi. Pertanto”, prosegue la sottosegretaria, “se vogliamo garantire la migliore scuola possibile, dobbiamo avere garanzie sulla preparazione degli insegnanti che accedono dalle Gae, garanzie che vanno verificate anche con la frequenza di un corso specifico di formazione. Tanto più che se chi entra per concorso ha una certa preparazione, anche attraverso le Gae devono essere assunti docenti che garantiscano la loro preparazione e la loro capacità di stare in cattedra. Nel rispetto delle sentenze dobbiamo tutelare i diritti di chi lavora ma garantendo un sistema di elevata e qualificata formazione all’insegnamento”, conclude la senatrice D’Onghia.









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