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CCNL DIRIGENTI AREA ISTRUZIONE E RICERCA: TUTTO TACE
Data: Mercoledì, 11 Luglio 2018, ore 09:35:01
Argomento: DIRIGENTI SCOLASTICI



dirigenti
A circa due mesi dall'avvio delle trattative presso l'Aran per il rinnovo del CCNL dei dirigenti scolastici il governo non ha ancora avvertito il bisogno di prendere in considerazione la ripresa delle trattative. Lo SNALS è preoccupato per lo stato delle cose e nutre forti preoccupazioni per le condizioni lavorative dei dirigenti scolastici, privi ormai da 10 anni di un contratto e con livelli retributivi progressivamente diminuiti...



Lo SNALS chiede al Governo di fornire indicazioni al Comitato di settore affinché siano riprese le trattative nel solco di quelle già avviate.

Nell’elaborazione della piattaforma sindacale per il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici, anche alla luce dell’accordo del 30 novembre 2016 sul ripristino del valore imprescindibile dei contratti, lo SNALS-Confsal è partito dalla considerazione che la funzione dirigenziale si sostanzia nella gestione unitaria delle scuole e nella condivisione delle scelte con tutta la comunità L’obiettivo è quello di una valorizzazione della professionalità dirigente in un contesto di sostegno e valorizzazione della libertà d’insegnamento dei docenti.

Lo SNALS-Confsal propone che il conferimento ed il mutamento di incarico, la formazione e la valutazione, nonché i criteri per il conferimento delle reggenze  trovino un fertile contesto di migliore attuazione a vantaggio di tutte le parti in causa, anche in riferimento all'accordo del 30 novembre 2016, in un equilibrato e sereno sistema di relazioni sindacali attraverso istituti contrattuali specifici.

Riguardo alla valutazione la posizione dello SNALS-Confsal è che essa debba essere centrata sui processi e le azioni di miglioramento del sistema di governo delle istituzioni scolastiche e non sulla premialità conseguente all’esito della valutazione, assegnando al dirigente un ruolo fondamentale nella procedura valutativa.

In sintesi lo SNALS chiede di:

  • riportare la  valutazione dei dirigenti scolastici  nell’alveo contrattuale anche alla luce dei contributi dell’Osservatorio nazionale sulla valutazione dei dirigenti scolastici già costituito con DM 316/2017 ed operante ai sensi della Direttiva 36/2016;
  • definire contrattualmente la correlazione tra esiti della valutazione e  la retribuzione di risultato ed in particolare di individuare due principali livelli di valutazione.

Lo SNALS-Confsal chiede poi che nel nuovo CCNL dei dirigenti scolastici si ponga con chiarezza la questione della rivalutazione della loro retribuzione.

Da più di un decennio lo SNALS-Confsal ha posto all’attenzione dei governi e delle forze parlamentari la necessità della perequazione retributiva con le altre dirigenze pubbliche e della perequazione interna alla stessa categoria tra le retribuzioni dei dirigenti provenienti dalla carriera direttiva, quelle dei vincitori del concorso riservato agli ex presidi incaricati e quelle dei vincitori dei concorsi ordinari.

Fino ad oggi la categoria non ha avuto nessuna risposta concreta. Anzi c’è stato un ulteriore attacco alle retribuzioni con la riduzione di quella di posizione conseguente ad una illogica applicazione della legge di finanza del 2010, aggravata da una interpretazione della legge 150 del 2009 che vuole sottrarre alla retribuzione di posizione parte fissa le risorse da destinare alla valutazione. Per lo SNALS Confsal queste posizioni sono inaccettabili.

Innanzitutto bisogna sollecitare il MEF e la Funzione pubblica a reperire le risorse necessarie all” armonizzazione” delle retribuzioni dei dirigenti della nuova area del Comparto istruzione e Ricerca;

Occorre quindi:

  • elevare l’importo del FUN per compensare gli effetti delle riduzioni delle retribuzioni di posizione e risultato dei dirigenti scolastici;
  • rivedere i criteri di erogazione dei compensi per gli incarichi aggiuntivi obbligatori, attualmente particolarmente penalizzanti per i dirigenti scolastici;
  • rivalutare i compensi per le reggenze;
  • escludere qualsiasi tentativo di sottrarre alla retribuzione di posizione le risorse occorrenti per alimentare la retribuzione premiale.

Lo SNALS è pronto a proclamare lo stato di agitazione degli iscritti e di tutta la categoria nel caso non ci siano risposte concrete e tempestive da parte del MIUR e del governo.







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