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DECRETO 126 E LEGGE DI STABILITÀ, MINISTRO E GOVERNO SI FACCIANO GARANTI DEL RISPETTO DELLE INTESE
Data: Mercoledì, 27 Novembre 2019, ore 16:57:46
Argomento: AZIONI DEL SINDACATO



Spetta al Governo, e in particolare al ministro Fioramonti, attivarsi perché il decreto legge 126/2019, cui è affidata l’applicazione di un’intesa, mantenga piena coerenza con i suoi contenuti, senza essere stravolto da emendamenti che vanno in direzione diversa o addirittura contraria, vanificando gli obiettivi per i quali le misure sono state pensate e inserite nel provvedimento. Non è in discussione, ovviamente, la sovranità del Parlamento, ma la credibilità di un governo e di una maggioranza come interlocutori ai tavoli di confronto con le parti sociali. Quando da quei tavoli scaturisce un’intesa, ministro e governo hanno la responsabilità di farsene carico assicurandole il massimo sostegno in sede legislativa...



È inammissibile che i sindacati, nella più totale assenza di necessari momenti di verifica e di confronto, debbano apprendere dalla lettura degli atti parlamentari del moltiplicarsi di proposte emendative, talvolta avanzate da esponenti di maggioranza, chiaramente in conflitto con le finalità originarie del decreto e con le intese cui dev’essere data attuazione*.

Ci sono lacune da colmare e punti importanti su cui non sono ammissibili cedimenti: dalla questione dei facenti funzione di DSGA, alla tutela della continuità didattica per i docenti diplomati, alle misure straordinarie per la stabilizzazione di tutti gli insegnanti precari, compresi i docenti IRC. Addirittura ci sono proposte che invadono pesantemente la sfera delle prerogative contrattuali in materia di mobilità del personale.

Così non va, il ministro convochi immediatamente i sindacati non solo per fare il punto su una situazione davvero preoccupante, ma soprattutto per dire se e come intende farsi garante del pieno rispetto delle intese da parte del Governo che le ha sottoscritte e della maggioranza che dovrebbe sostenerlo. Ne va della loro credibilità. Vale per le questioni affidate al decreto legge 126/2019 in via di conversione, vale anche per i temi che l’intesa del 1° ottobre demanda a provvedimenti collegati alla legge di bilancio, a partire dalla definizione a regime di un nuovo sistema di abilitazione all'insegnamento: l’accordo era di avviare immediatamente tavoli tematici per la loro predisposizione, tale impegno è stato finora totalmente disatteso. 

Roma, 27 novembre 2019

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Dopo la riunione dei direttivi unitari che si è tenuta lo scorso 20 novembre al teatro Quirino,  SNALS-Confsal, unitamente a Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA e GILDA Unams, hanno raccolto in un documento gli obiettivi su cui si rilancia una forte iniziativa dei sindacati legata al confronto sulla legge di bilancio per il 2020.

I cinque sindacati più rappresentativi del comparto istruzione e ricerca chiedono politiche di forte investimento nei settori della conoscenza, volti anche a definire le condizioni per un rinnovo contrattuale che rivaluti in modo significativo tutte le professionalità operanti nella scuola, nell'Università e AFAM, negli Enti di Ricerca.

Il documento unitario “Legge di Bilancio 2020, quello che non c’è ma che ci dovrebbe essere.  L’Istruzione e la ricerca vincono in cinque mosse: investimenti, rinnovo del CCNL, libertà di insegnamento, organici e precariato

 


* CONVERSIONE D.L. 126/2019: GLI EMENDAMENTI APPROVATI IN SINTESI

 

1.17  anticipa agli ultimi dieci anni il servizio valutabile rispetto agli ultimi otto anni originariamente previsti: sarebbe stata meglio l’abolizione di ogni vincolo temporale.
1.69  si valuta il servizio prestato su posti di sostegno senza specializzazione ma soltanto per le classi di concorso.
1.73  si valuta anche l’anno di servizio che sarà maturato nell’anno in corso.
1.84  si valuta anche il servizio prestato presso i percorsi IeFP ma soltanto ai fini abilitativi come il servizio di ruolo anche aspecifico.
1.103  si permette anche a chi è inserito nelle gae di poter presentare domande in altra provincia come in altra regione per gli idonei dei concorsi ordinari e straordinari di ogni ordine e grado.
1.108  si confermano i contratti fino al 30 giugno di ogni anno scolastico rescissi a causa di sentenze di merito negative per i diplomati magistrali, ma non si confermano nei ruoli i docenti che hanno superato l’anno di prova
1.600  si rendono disponibili i posti in quota 100 per le immissioni in ruolo.
1.050-2  si prevede un nuovo concorso ordinario per i docenti di religione procedendo allo scorrimento delle graduatorie degli idonei del 2004 ma non si apre al concorso straordinario.
1.049  le graduatorie di istituto si trasformano in provinciali, si riaprono ai laureati ma non sono utili per i ruoli.
2.14  si estende all’intera pianta organica dei posti vacanti il concorso per dirigenti tecnici con + 87 posti.
2.100  si apre il concorso straordinario ai facenti funzioni DSGA senza laurea aumentando dal 10 al 30% la percentuale dei posti riservati agli idonei dell’attuale concorso.

Gli emendamenti approvati (in PDF)








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