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IL GOVERNO DIMENTICA IL PERSONALE ATA - SERAFINI (SNALS): DIPENDENTI DELLA SCUOLA A RISCHIO - IL TESTO DEL DECRETO ''CURA ITALIA''
Data: Mercoledì, 18 Marzo 2020, ore 10:53:24
Argomento: AZIONI DEL SINDACATO




Riportiamo, di seguito, l’intervista del Segretario Generale, Elvira Serafini, realizzata da Bianca Bianco e pubblicata su "Giustizia news24", che può anche essere letta al link https://bit.ly/2x6tRRr...







Aule vuote, lezioni sospese, alunni e docenti a fare didattica a distanza. La campanella però nelle scuole italiane suona ancora, ma solo per il personale Ata (amministrativo, tecnico ed ausiliario). Parliamo degli assistenti amministrativi e tecnici e dei collaboratori scolastici che, mentre il Governo decide la sospensione delle attività didattiche per l’emergenza Coronavirus, continuano a lavorare. E spesso lo fanno prendendo treni ed autobus  ed affrontando trasferte anche lunghe, quindi con un serio rischio di essere contagiati dal Covid-19.
Una contraddizione, lamentano gli stessi lavoratori sostenuti dai rispettivi sindacati, acuita dal decreto ‘Cura Italia’ varato il 17 marzo 2020 dal Governo che non prevede alcuna misura specifica per questa categoria. Ci si aspettava la chiusura della scuola che non è arrivata.

Non nasconde il disappunto per il decreto ‘Cura Italia’ e quel vuoto che riguarda proprio il personale scolastico la segretaria generale della Snals Scuola Elvira Serafini:
«Dopo molti incontri e sollecitazioni al Governo – dice – attendevamo con ansia queste misure. E invece, nulla cambia: le scuole non sono state chiuse e il personale, esponendosi a gravi rischi, continua a lavorare».

Segretario Serafini, qual è ad oggi la situazione del personale Ata che appare quale l’ultimo ‘avamposto’ della scuola?
«C’è una condizione di grandissima criticità, attualmente. E il Governo, con il suo decreto che non ha chiuso le scuole, l’ha acuita. Noi avevamo chiesto a gran voce la chiusura, pur essendo consapevoli dell’esistenza di un contratto che per il personale Ata non prevede una chiusura totale. Ma vista l’estrema criticità che si sta vivendo l’abbiamo sollecitata soprattutto per i collaboratori scolastici».

Definite quest’ultima una categoria ‘a rischio’
«Certo, perché spesso si tratta di pendolari che si spostano per chilometri per raggiungere il luogo di lavoro e lo fanno prendendo mezzi pubblici e dunque esponendosi ad un concreto rischio di contagio. Si parla tanto di tutela della salute e non si pensa alla grande responsabilità che ci si assume facendo andare a scuola queste persone. Speravamo si concordassero strategie per bypassare contratti e leggi e invece…».

E invece tutti a scuola. I dirigenti scolastici non possono porre rimedio a questa situazione?
«Guardi, questa è un’emergenza non prevista e una situazione assolutamente peculiare e non inquadrabile. Il rimedio si deve porre eccome; il Ministero ha optato per le turnazioni, cercando di facilitarle attraverso il personale che non viaggia. Ma questo non si realizza sempre, perché i dirigenti scolastici non vogliono assumersi la responsabilità di lasciare i lavoratori a casa e quindi ecco che le turnazioni riguardano anche i pendolari. E così tutto resta immutato: si continua a parlare di picchi e di contagi eppure, di fronte a casi così evidenti di rischio, non si prendono provvedimenti».

La categoria vive un momento di forte preoccupazione…
«Certo. Questa è una vicenda anomala, in cui il decreto avrebbe potuto aiutare a superare una enorme difficoltà. Questo non è accaduto e ci assume così la responsabilità di far viaggiare questi lavoratori. E se qualcuno si ammala?».

 


 

IL TESTO DEL DECRETO ''CURA ITALIA''

Le misure per la Scuola, un sintetico elenco:

1. Permessi per la legge 104.
Nei mesi di marzo e aprile si possono fruire 12 giorni in più al mese: 12+3 giorni a marzo e 12+3 giorni ad aprile.

2. Congedo e indennità per i lavoratori dipendenti del settore pubblico.
A decorrere dal 5 marzo 2020, in conseguenza dei provvedimenti di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, per tutto il periodo della sospensione, i genitori lavoratori dipendenti del settore pubblico hanno diritto a fruire dello specifico congedo e relativa indennità.

3. Premio ai lavoratori dipendenti.
Ai titolari di redditi di lavoro dipendente che possiedono un reddito complessivo di importo non superiore a 40.000 euro spetta un premio, per il mese di marzo 2020, che non concorre alla formazione del reddito, pari a 100 euro da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti nella propria sede di lavoro nel predetto mese

4. Stanziamenti.
Per consentire alle scuole statali e a quelle paritarie pubbliche di acquistare materiali per la disinfezione dei locali, con particolare riferimento al momento della riapertura dopo la sospensione delle attività didattiche disposta in relazione all’emergenza sanitaria COVID-19, sono previsti appositi stanziamenti, che valgono anche per l’acquisto di gel sanificante e altri materiali per la protezione e l’igiene personale

5. Piattaforme per la didattica a distanza
L’emergenza sanitaria derivante dalla diffusione della malattia COVID-19 comporta la necessità di svolgere le lezioni non in presenza. Le scuole vanno aiutate a dotarsi delle necessarie piattaforme informatiche. Nel breve periodo, le piattaforme in questione dovranno essere necessariamente reperite sul mercato per consentire alle istituzioni scolastiche statali di dotarsi di piattaforme e di strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza anche mettendo a disposizione degli studenti dispositivi digitali individuali per la relativa fruizione, ovvero per potenziare gli strumenti digitali già in uso alle medesime istituzioni scolastiche. Infatti, in caso di emergenze come quella attuale, modalità e metodologie di apprendimento a distanza sono particolarmente utili al fine di consentire di mantenere un legame stretto tra la scuola e gli studenti.

6. Assistenti tecnici informatici.
Nelle scuole del primo ciclo (Infanzia, primaria, secondaria di 1^ grado) per ragioni storiche, non sono disponibili assistenti tecnici informatici. L’assenza di assistenti tecnici si è rivelata causa di particolare difficoltà, nell’organizzazione della didattica a distanza. Per  rimediare a questa storica difficoltà è  prevista la presenza di un assistente tecnico almeno nelle scuole del primo ciclo di maggiori dimensioni, sino al termine dell’a.s. 2019/2020.
Si tratta di una spesa corrispondente a circa 10.000 euro per scuola. La somma è superiore al canone annuo per le licenze delle più diffuse piattaforme. Ogni scuola avrà, quindi, a disposizione anche risorse per acquisire dispositivi individuali (tablet, laptop) da assegnare agli studenti che ne abbiano maggiore necessità.








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