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INSEDIATO IL GOVERNO MELONI - DAL MI (MINISTERO DELL'ISTRUZIONE) AL MIM (MINISTERO DELL'ISTRUZIONE E DEL MERITO) - MERITOCRAZIA O MERITORIETÀ?
Data: Sabato, 22 Ottobre 2022, ore 17:05:00
Argomento: NORMATIVA E POLITICA








Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha giurato al Quirinale, nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella...



Il giuramento del Presidente del Consiglio e dei 24 ministri, di cui sei sono donne, si è tenuto al Quirinale alle ore 10 del 22 ottobre 2022.

Molti ministeri hanno cambiato nome: lo Sviluppo economico diventa Imprese e Made in Italy, le Politiche agricole cambiano in Agricoltura e Sovranità alimentare, il nostro Ministero dell'Istruzione si chiamerà Ministero dell'Istruzione e del Merito, insomma per dirlo con gli acronimi, dal MI al MIM.

Il cambiamento del nome di un Ministero non è un puro atto formale, ma certamente implica una sostanziale trasformazione del ruolo del Ministro a cui spetta la funzione di indirizzo politico del Ministero a lui affidato con la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare.

In altri termini, il Ministero si occuperà anche di merito e di valorizzazione del personale.

Già negli anni scorsi, il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini nel governo Renzi, con la legge 107, aveva previsto, ai commi dal 126 al 130, premialità accessorie che il dirigente scolastico, sulla base di criteri individuati dal Comitato per la valutazione dei docenti,  assegnava al personale docente per valorizzazarne il merito, senza alcuna contrattazione con la RSU e le OO.SS. firmatarie del CCNL, in contrasto con l’art. 45 del d. lgs. n. 165 del 2001 (Testo Unico sul Pubblico Impiego) che sancisce che il trattamento economico fondamentale ed accessorio è definito dai contratti collettivi; quindi, con l’intervento e la partecipazione attiva delle Organizzazioni Sindacali.
A chiarire definitivamente la questione è stata la legge finanziaria 2020 (comma 249 della legge n. 160/2019) che ha disposto che "le risorse iscritte nel fondo di cui al comma 126 della legge 13 luglio 2015, n. 107, sono utilizzate dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico, senza ulteriore vincolo di destinazione".

Sempre in tema di valorizzazione, l'ultimo atto del Ministro Patrizio Bianchi del governo Draghi è stato la firma del Decreto n. 258 del 30 settembre 2022 con i nuovi criteri per l’attribuzione delle risorse per la valorizzazione del personale docente.
Le risorse sono ripartite tra le istituzioni scolastiche sedi di titolarità dei docenti a tempo indeterminato secondo i seguenti criteri:

a) per il 70 per cento ai docenti che non abbiano, almeno nell’ultimo quinquennio, presentato domanda di mobilità, di assegnazione provvisoria, di utilizzazione e che non abbiano accettato il conferimento di supplenza per l’intero anno scolastico per altra tipologia o classe di concorso. I docenti in sovrannumero negli anni di riferimento, destinatari di mobilità d’ufficio e che abbiano presentato domanda di mobilità condizionata, non rientrano nella esclusione dalla valorizzazione; 

b) per il 30 per cento ai docenti che da almeno cinque anni insegnino in istituzioni scolastiche ubicate in aree caratterizzate da condizioni socio-economiche disagiate, maggiore dispersione scolastica, rientranti nei valori individuati dall’articolo 4 del decreto n. 220 dell'8/8/2022 del Ministro dell’istruzione di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, in attuazione dell’articolo 1, comma 345, della legge 30 dicembre 2021 n. 234, e nell’elenco di cui all’articolo 5, comma 5, del medesimo decreto, non avendo la residenza o il domicilio nella medesima provincia della istituzione scolastica.

Critici sono stati i sindacati con questa ennesima intrusione legislativa sui compensi accessori per la valorizzazione del personale (vedi SNALS , CISL SCUOLA, FLC CGIL).

Attendiamo il nuovo Governo e il nuovo ministro Giuseppe Valditara sulla interpretazione del concetto di Merito, aggiunto nel nome del Ministero dell'Istruzione.

Certamente la meritocrazia intesa come il "potere del merito" è completamente diversa dalla meritorietà intesa come il "criterio del merito".

Se è pur vero che non sia giusto che chi lavora meglio e con più impegno venga trattato egualmente come gli altri, è però necessario che tutti siano trattati equamente e posti nelle stesse condizioni e situazioni di partenza.

 

Sistema di valutazione e valorizzazione degli individui basato esclusivamente sul riconoscimento del loro merito dovuto alle loro intrinseche capacità e
opportunità di cui sono dotati.

Sistema di valutazione e valorizzazione degli individui basato sul riconoscimento del loro merito in funzione di
pari opportunità, medesime condizioni e
situazioni di partenza.


Carmelo NESTA







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