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IL GOVERNO NON DIMENTICHI DI SBLOCCARE GLI STIPENDI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - INTERVISTA AL SEGRETARIO GENERALE DELLO SNALS-CONFSAL, MARCO PAOLO NIGI, SU ITALIA OGGI
Data: Mercoledì, 15 Maggio 2013, ore 22:21:46
Argomento: AZIONI DEL SINDACATO



Marco Paolo NIGI

Riportiamo, di seguito, da ITALIA OGGI del 15/05/2013, l’intervista al Segretario Generale della Confsal, Marco Paolo Nigi:

IL GOVERNO NON DIMENTICHI DI SBLOCCARE GLI STIPENDI DELLA PA
(vedi nostro articolo sull'argomento)

Sempre in merito alla posizione della Confsal sul governo Letta espressa in questa pagina, poniamo al segretario generale della confederazione autonoma, Marco Paolo Nigi, qualche domanda di approfondimento sull’attuale momento politico. ...
 




Domanda. Segretario Nigi, a pochi giorni dall’insediamento del governo Letta la sua organizzazione, nel registrare apprezzabili segnali di una nuova sensibilità politica verso l’equità sociale e la crescita economica e occupazionale, come “vede” l’azione governativa in prospettiva?
Risposta. Il paese ha bisogno di un governo che assicuri fatti e atti in tempi brevi e comunque utili. Il governo dovrà intervenire immediatamente sulle gravi emergenze socio-economiche e in tempi brevi sul fronte delle riforme strutturali. Il suo compito è davvero difficile e, pertanto, non è possibile fare ora una previsione attendibile sulla sua efficacia e sulla sua durata.

D. Quali sono i campi prioritari di intervento?
R. Il nostro "manifesto politico-sindacale" individua alcune priorità: lavoro e occupazione; potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni; sostegno fiscale alle piccole e medie imprese; riforma organica del fisco - che sollevi gradualmente lavoro e impresa dall’insostenibile imposizione fiscale e attui un serio e forte contrasto all’evasione, anche attraverso la sanzione penale; concreti investimenti in formazione, ricerca e innovazione ed eliminazione delle ruberie e degli sprechi della politica.

D. Fra le rivendicazioni della Confsal c’è quella dello sblocco dei rinnovi dei contratti del pubblico impiego, fermi al 31 dicembre 2009. Cosa può dirci in merito?
R. Le pubbliche amministrazioni dovranno garantire servizi pubblici di qualità in funzione della crescita. Questo avverrà attraverso un graduale processo di sempre maggiore efficienza che, proprio per realizzarsi, avrà bisogno di moderne politiche del personale.
L’adeguamento delle retribuzioni e la premialità del merito costituiscono fattori determinanti per centrare precisi obiettivi nel miglioramento della qualità dei servizi pubblici. Così, uno Stato che blocca per anni le retribuzioni pubbliche si rivela "cieco" e iniquo, senza alcuna possibilità di migliorare i servizi pubblici essenziali, oltre che un cattivo datore di lavoro.
Su questa questione il silenzio assordante del governo ci costringerà presto a intraprendere una dura stagione di lotta.


ARTICOLO DEL SEGR.GEN. CONFSAL, M.P. NIGI SU ITALIA OGGI

Riportiamo l’articolo pubblicato da ITALIA OGGI:


Il governo Letta andrà valutato alla prova dei fatti, ma i segnali sono apprezzabili

Primi segnali di cambiamento

Nuova sensibilità verso l’equità sociale e la crescita

Nell’ultimo Consiglio generale (dal 17 al 19 aprile) la Confsal ha rilanciato una propria proposta politico-sindacale, sintetizzata e articolata in una mozione finale che, per grandi linee, era già presente nel Manifesto inviato al nuovo parlamento subito dopo le ultime elezioni politiche.
Come nel manifesto anche nella mozione finale la priorità assoluta per la Confsal rimane la governabilità del paese. E prima ancora che si configurasse l’attuale compagine governativa la confederazione autonoma aveva fatto presenti al parlamento l’urgenza e la necessità di dare al paese un governo che privilegiasse i fatti. Questo sia sul fronte delle politiche economiche e occupazionali sia su quello delle riforme strutturali.

La Confsal apprezza lo sforzo del governo Letta nella difficile mediazione...
Mentre si chiudeva il nostro consiglio, il presidente della Repubblica Napolitano conferiva l’incarico di formare il nuovo governo a Enrico Letta. La Confsal prendeva atto della configurazione del governo Letta e soprattutto del suo programma presentato al parlamento.
Lo faceva in piena autonomia, precisando attraverso le parole del segretario generale Marco Paolo Nigi che la confederazione non intendeva dare giudizi sulle persone ma basarsi solo sui fatti e sugli impegni presi e poi mantenuti.
Precisato questo, la nostra confederazione valutava comunque positivamente il notevole impegno della maggioranza parlamentare per dare un governo al paese e lo sforzo del primo ministro Letta per presentare agli italiani un’agenda governativa, tanto più che questo avveniva a conclusione di una difficile mediazione su questioni sociali e politiche oltremodo sensibili.
In ogni caso, pur rilevando dalle dichiarazioni di intenti rese in parlamento un "cambio di rotta", la Confsal sceglieva di aspettare i fatti concreti e gli atti governativi per esprimere le sue valutazioni e le sue proposte. In fin dei conti, una scelta di responsabilità dettata anche dall’esigenza di una certa sobrietà in relazione al delicato momento politico.

... ma si atterrà ai fatti e su questi darà il suo giudizio
Proprio in questi giorni sembra che si stia passando dalle parole alla concretezza delle azioni di governo. Infatti, il 7 maggio il Parlamento ha approvato la risoluzione della maggioranza sul Documento di Economia e Finanza-DEF che segna il passaggio da una politica economica incentrata esclusivamente sull’austerità a una politica per la crescita e l’occupazione, seppure compatibile con la situazione della finanza pubblica.
Per la Confsal è chiaro che la svolta nella politica economica italiana potrà realizzarsi anche in relazione alle decisioni assunte nel merito dalla governante dell’Eurozona. Per questo auspica un esito favorevole del vertice dei capi di stato del prossimo giugno sulle valutazioni riguardo alla disoccupazione e alla tensione sociale in Europa e alle nuove politiche comunitarie per la crescita e la coesione sociale.
Intanto, la Confsal prende atto - e lo fa con moderata soddisfazione - che si è intrapresa la via da essa indicata da tempo, quella della pari "importanza" e della interdipendenza fra risanamento dei conti pubblici e crescita economica e occupazionale.

Definire la questione Imu senza farne un nuovo pomo della discordia
È stato annunciato da parte del governo che, con decreto legge, si sta disponendo la sospensione del pagamento della rata di giugno dell’Imu sulla prima casa. Il provvedimento anticipa l’intenzione manifestata dal governo di riformare l’Imu, a saldi invariati, attraverso la rimodulazione degli importi della tassazione.
Al momento, non si possono fare previsioni attendibili sulla restituzione dell’Imu 2012, inclusa la sua copertura finanziaria, ma in questi giorni avremo modo di conoscere il testo del provvedimento.
Va detto, però, che la Confsal aveva chiesto da tempo la rimodulazione dell’Imu, secondo criteri di equità e progressività, per cui si riserva di esprimere la propria valutazione politica sul provvedimento complessivo della revisione dell’imposta. La Confsal, infine, chiede che la questione Imu non sia posta in alternativa all’indispensabile riduzione dell’imposizione fiscale sul lavoro e che, soprattutto, non costituisca "il pomo della discordia" fra le forze politiche di maggioranza.
Lo stesso decreto legge dovrebbe prevedere il rifinanziamento con 1,5 miliardi di euro della cassa integrazione in deroga, che interessa prevalentemente i lavoratori delle tante piccole imprese in crisi. Anche questo provvedimento, tra i più urgenti e necessari, è stato chiesto con forza dalla nostra confederazione.
In sintesi, i primi atti governativi costituiscono apprezzabili segnali che evidenziano una "nuova" sensibilità politica verso l’equità sociale e l’obiettivo della ripresa della crescita economica ed occupazionale.

Provvedimenti d’emergenza per far ripartire il paese
Tuttavia le legittime aspettative della Confsal riguardano soprattutto provvedimenti emergenziali più impegnativi quali:
 
• la cancellazione dell’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva
• la riduzione del costo del lavoro
• la graduale detassazione delle retribuzioni e delle pensioni
• la revisione delle leggi "Fornero" sul mercato del lavoro e sul sistema previdenziale e pensionistico
• lo sblocco dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, con data certa e copertura finanziaria definita
• il reperimento di risorse aggiuntive per la ricerca
• la proroga per gli incentivi all’edilizia in scadenza (bonus-ristrutturazioni e bonus-energia)
• l’emendamento al decreto legge sui pagamenti della pubblica amministrazione riguardo alla semplificazione delle procedure burocratiche.


Questi e altri provvedimenti potranno dare l’abbrivio alla ripresa della crescita economica e occupazionale, avviare un reale processo di equità sociale e dare quella credibilità e quella autorevolezza al governo necessarie per realizzare, in maniera organica e sistematica, le grandi riforme in campo socio-economico, finanziario, fiscale e istituzionale.
La Confsal, come sempre, in piena autonomia e nel rigoroso rispetto dei ruoli istituzionali, rinnova la sua disponibilità a garantire il suo contributo di idee e di proposte per far uscire il paese dalla grave crisi e per avviare la crescita economica e occupazionale.

Serve un corretto coinvolgimento delle rappresentanze sociali
Al governo, infine, chiediamo la garanzia di un sistema relazionale proficuo e inclusivo di tutte le parti sociali rappresentative affinché, con la ripresa della crescita, si affermi la democrazia economica e il pluralismo sindacale.
Anche il "corretto" coinvolgimento delle rappresentanze sociali può contribuire a "fare sistema" in funzione di una incisiva ed equa azione di governo incentrata sulle ragioni superiori del paese.







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