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  Articolo n. 2362 - © News SNALS-Confsal Brindisi - 576 letture
RESOCONTO DELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI DEL 12 MAGGIO 2015 TRA GOVERNO E SINDACATI
Postato Mercoledì, 13 Maggio 2015, ore 22:33:41 da Amministratore

AZIONI DEL SINDACATO

Come anticipato nell'articolo di ieri 12 maggio 2015, vi forniamo un resoconto dell’incontro di cui, comunque, avete certamente colto l’esito negativo e la conseguente volontà dello SNALS-CONFSAL di continuare, congiuntamente a tutte le altre sigle sindacali, la battaglia intrapresa a tutela della scuola, dei suoi operatori (docenti e ATA, di ruolo e precari e di quei dirigenti che vogliono operare nella scuola con “autorevolezza” e non con “autoritarismo”) e dei principi costituzionali, in primis quello della libertà di insegnamento. ...



Come già detto, per il Governo erano presenti :
• il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: Claudio De Vincenti
• il Ministro dell’Istruzione e Ricerca: Stefania Giannini
• Il  Ministro per le Riforme Costituzionali e i Rapporti con il Parlamento: Maria Elena Boschi
• Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti: Graziano Delrio
• Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione: Maria Anna Madia.

Ha introdotto i lavori il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, che ha ribadito la volontà del Governo di continuare in un confronto non di mera facciata. Nel suo intervento ha fatto riferimento a precedenti confronti avvenuti, secondo le sue parole, in sede MIUR.
Peccato, però,  che, nella realtà, sul testo del DDL “buona scuola”, in Viale Trastevere incontri nel merito sui contenuti del provvedimento  non sono di fatto mai avvenuti. Il sottosegretario, prima di dare la parola al Ministro Giannini, ha tenuto a sottolineare l’importanza che il Governo attribuisce alla riforma perché il Paese ha la necessità di una scuola rinnovata.

E’ intervenuto successivamente il Ministro Giannini che ha fatto il punto sul DDL. Nel ringraziare tutti i presenti, ha richiamato sinteticamente i punti del DDL emendati, da Lei definiti “frutto dell’ascolto”, e ha comunicato che il DDL dovrebbe andare “in aula” alla Camera nelle prossime 48 ore. Nel suo intervento la Ministra ha sintetizzato in quattro punti i principali emendamenti apportati in Commissione, con il contributo del Governo:

  1. chiarimento del principio di collegialità che, ha affermato, non verrà eliminato e che fa riferimento a tre aspetti:
    1. l’elaborazione del POF, di durata triennale modificabile annualmente, sarà redatto su “indirizzi” del Dirigente Scolastico, successivamente elaborato dal Collegio Docenti e approvato, infine, con delibera del Consiglio d’Istituto;
    2. i criteri di valorizzazione del merito (200 milioni di stanziamento di risorse “fresche”) che saranno affidati ad un comitato di valutazione, composto sembra da due docenti e due genitori (nelle superiori:uno studente e un genitore), ma la scelta dei docenti da premiare in base ai criteri individuati rimane affidata al dirigente scolastico - organo monocratico;
    3. la valutazione del periodo di prova che viene affidata al comitato di valutazione nella composizione prevista alla lettera b).
  2. organico; al riguardo il Ministro dopo aver sottolineato come, dopo anni di continui tagli e riduzioni, si operano incrementi, ha indicato gli emendamenti introdotti relativi:
    1. agli “albi territoriali”: sono stati modificati in “ambiti territoriali sub provinciali”;
    2. al problema della mobilità: tutti quelli di ruolo potranno chiedere mobilità su tutto l’organico;
    3. ai criteri di assegnazione alla scuola dei docenti  dopo la nomina ad ITI: è prevista la possibilità di candidarsi e di essere nominati dal Dirigente Scolastico sulla base di chiare e trasparenti indicazioni e motivazioni delle proprie scelte;
  3. modalità dello strumento del concorso per il futuro reclutamento
    1. sarà bandito subito sulla base della disponibilità derivante dal turn-over triennale con numeri che saranno importanti, anche se non sono stati forniti con precisione, ma che dovrebbero consistere in quelli noti da tempo, defalcati dai posti per gli idonei dell’ultimo concorso del 2012 (circa 6.000);
    2. potranno partecipare solo gli abilitati;
    3. sarà per titoli ed esami;
    4. sarà riconosciuto sia il servizio svolto, sia  l’aver  superato percorsi di abilitazione selettivi
  4. norma specifica per i futuri contratti ITD
    1. si è garantito per altri 360 giorni ai docenti di fruire di nomina ITD togliendo  ogni effetto retroattivo al servizio già prestato.

Nel suo intervento il Segretario Generale dello SNALS-CONFSAL, Prof. Nigi, si è dichiarato assolutamente insoddisfatto delle soluzioni proposte e, come tutti gli altri Segretari Generali dei Sindacati Scuola, ha chiesto con forza che il Governo e il Parlamento modifichino la propria posizione sui punti maggiormente controversi, ascoltando la “vera buona scuola reale” che opera quotidianamente sul campo, nonostante le mille difficoltà, e che ha pienamente condiviso le posizioni dei sindacati con l’adesione quasi totalitaria allo sciopero e alle manifestazioni del 5 maggio.

Dopo un acceso dibattito, il Sottosegretario De Vincenti si è impegnato a nome del Governo a valutare quanto emerso nella riunione, a realizzare un incontro con il Ministro Giannini e a “non blindare” il testo che uscirà dalla Camera, valorizzando al massimo anche la fase delle audizioni in Commissione al Senato per cercare tutte le convergenze possibili.

Al momento non è disponibile sui siti parlamentari il nuovo testo con gli emendamenti, ma è evidente che all’orizzonte non si vede concretamente, almeno per il momento, alcuna soluzione accettabile né al tema del precariato, compreso quello della scuola dell’infanzia, nè a quello della valutazione, nè alla premialità, né a quello della soluzione del  precariato e del reclutamento, né, tanto meno, a quello della gestione autoritaria della scuola da parte di un organo monocratico.

Persiste, inoltre, nonostante il continuo richiamo dello SNALS-CONFSAL al problema, il “silenzio assordante” da parte del Governo sulla questione del personale ATA relativa sia all’organico dell’autonomia sia alla stabilizzazione del precariato.

 


 

INCONTRO SINDACATI/ GOVERNO. INTERVISTA DEL SEGRETARIO GENERALE SNALS-CONFSAL, MARCO PAOLO NIGI, SUL GR3 DELLE H.8,45
      GR3 DEL 13/05/2015 08:45

Intervista del Segretario Generale SNALS-Confsal, Marco Paolo Nigi, sull’incontro con il Governo avuto ieri pomeriggio
Nell’ampio servizio sull’incontro Governo/Sindacati di ieri pomeriggio sulla riforma della scuola, è stato intervistato il Segretario Generale dello SNALS-Confsal, prof. Marco Paolo Nigi. Trascriviamo l’intervista effettuata dal giornalista Stefano Marcucci, che può essere ascoltata questo link.

 



NIGI, SNALS: GOVERNO NON ARRETRA SU POTERI DIRIGENTI. BLOCCO ESAMI DI STATO. APERTURA SOLO SU ASSUNZIONI II FASCIA - INTERVISTA DEL SEGRETARIO GENERALE SNALS-CONFSAL, M.P.NIGI SU ORIZZONTE SCUOLA

 

Orizzonte Scuola 13 maggio, 2015 - 06:27

NIGI, SNALS: GOVERNO NON ARRETRA SU POTERI DIRIGENTI. BLOCCO ESAMI DI STATO. APERTURA SOLO SU ASSUNZIONI II FASCIA
di Eleonora Fortunato

Subito dopo l’incontro tra i sindacati e il Governo che si è tenuto ieri nel pomeriggio a Palazzo Chigi, Marco Paolo Nigi, segretario Snals-Confsal, ha risposto con tono affranto alla nostra telefonata.

Come è andato questo confronto?
“I rappresentanti del Governo sono stati attenti alle dichiarazioni di ciascun sindacato, rappresentativo e non, di ciascuna associazione - ce n’erano di diverse, dai genitori ai maestri cattolici - hanno preso appunti promettendoci delle modifiche, ma sui punti che ci premono, niente, sono irremovibili”.

Allude alla nomina da parte dei dirigenti?
“Sì, secondo il loro disegno i docenti dovranno autocandidarsi attraverso l’invio dei curriculum e il dirigente dovrà pescare tra loro. Io non so se gli italiani si prefigurano quello che potrebbe accadere: finora le graduatorie erano garanzia di obiettività, è per questa ragione che nella scuola non si sono mai verificati episodi di corruzione. Per esempio, chi ci assicura che verranno rispettati i diritti delle donne, di chi ha problemi familiari e perciò è tutelato dalla legge 104? L’Italia torna cinquant’anni indietro”.

La valutazione dei docenti, invece, come sarà articolata?
“Questo è l’altro punto su cui non vogliono assolutamente tornare indietro. Parlano di un comitato di valutazione formato dal preside, da due docenti, un genitore, uno o due studenti. Dagli esiti delle loro valutazioni dipenderanno gli incrementi di retribuzione dei lavoratori, una cosa che non esiste al mondo. Sono profondamente indignato”.

Prima o poi si deve trovare un modo per valutare chi sa insegnare e chi no, questo può essere un tentativo.
“E chi l’ha detto che il lavoro dell’insegnante si può valutare? Non si riesce a valutare l’operato di un metalmeccanico figuriamoci quello di chi svolge una professione intellettuale come il docente”.

Mi scusi ma queste argomentazioni non troveranno mai una sponda presso l’opinione pubblica, tutti sono convinti che ci siano insegnanti che sanno fare bene il proprio lavoro e altri che, invece, hanno risultati meno buoni. Forse preferirebbe un sistema di ispettori alla francese?
“A me non risulta che in Francia le cose nella scuola vadano meglio che in Italia e lì, pensi, hanno un corpo formato da tremila ispettori. Il punto per me non sta nella valutazione dei docenti, che è un falso problema. La scuola deve pensare a garantire a tutti, più e meno fortunati, più e meno dotati, le opportunità per raggiungere buoni e ottimi livelli di formazione. Solo così si promuovono le eccellenze e non si lascia indietro nessuno. L’idea che il Governo sta portando avanti stravolge il nostro dettato costituzionale e noi non potremo mai accettare una cosa del genere”.

Ricorrerete a nuovi scioperi?
“Certo, ma non solo. Bloccheremo gli scrutini”.

Gli scrutini non si possono bloccare, c’è un regolamento che lo vieta.
“E’ vero, infatti li rimanderemo e poi li rimanderemo ancora”.

Che cosa succederà agli Esami di Stato.
“Li vedo a rischio, se non si riusciranno ad ammettere i candidati sarà il caos più assoluto”.

Ma che cosa vi hanno prospettato nell’immediato i rappresentanti del Governo? Uno spiraglio su qualcosa l’avranno pure lasciato, o no?
“L’unico spiraglio che vedo aperto è sul capitolo assunzioni. Adesso stabilizzeranno i 100mila delle Gae ed è probabile, chissà, che poi si pensi a un piano pluriennale per assorbire gli abilitati che sono rimasti fuori”.

Quindi secondo lei anche abilitati Tfa e Pas?
“Penso di sì”.

Alle vostre obiezioni che cosa hanno risposto?
“Che la riforma va fatta perché l’Italia aspetta la riforma della scuola, senza dare retta alla rabbia dei 600mila insegnanti che il 5 hanno riempito le piazze per manifestare tutto il loro dissenso”.  






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