
Si è svolta il 15 ottobre 2015, a Roma, l’assemblea sindacale unitaria dei Dirigenti scolastici indetta da Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl-scuola e Uil-scuola per esaminare le criticità della legge 107/2015 relative al sistema scuola e alle ricadute sul ruolo dei dirigenti scolastici....
Hanno presenziato all’incontro i responsabili nazionali dei sindacati Snals-Confsal, Flc-Cgil, Cisl-scuola e Uil-scuola.
Il Segretario generale del nostro sindacato Marco Paolo Nigi, impossibilitato ad intervenire per impegni istituzionali, è stato rappresentato dal coordinatore nazionale Pasquale Ragone.
All’assemblea hanno partecipato circa 250 dirigenti provenienti da tutte le regioni. La nostra nutrita rappresentanza era composta da dirigenti in servizio nel Lazio, Campania, Umbria, Emilia e Romagna, Lombardia, Abruzzo.
Il coordinatore nazionale Ragone, a nome del segretario nazionale Nigi, ha ricordato la posizione del sindacato sulla legge 107/2015 per gli effetti sulla professionalità dei dirigenti scolastici espressa nel documento approvato dalla Consulta di settore nella seduta del 10 settembre 2015.
Lo Snals-Confsal ribadisce la sua contrarietà ad una legge che intende realizzare un decentramento amministrativo e burocratico più che un’autentica autonomia didattica e gestionale delle scuole, scaricando sui dirigenti una mole enorme di competenze e responsabilità senza alcun corrispettivo economico.
A ciò si aggiunge la volontà del legislatore di continuare sulla strada della decontrattualizzazione della valutazione individuale, sia per i dirigenti che per i docenti, che rappresenta un vulnus alla visione di un sistema scuola in cui il principio di collegialità è un sicuro ancoraggio per assicurare comportamenti equilibrati e sereni da parte di tutte le componenti. Senza trascurare il principio sancito dal decreto legislativo 165/2001 che tutte le risorse contrattuali devono essere oggetto di negoziato tra parte datoriale e parte sindacale.
Il coordinatore ha auspicato che l’unità di intenti costruita con le altre sigle possa continuare anche nel futuro per conseguire il risultato del cambiamento e miglioramento della legge.
Oltre agli interventi dei rappresentanti nazionali, ci sono stati dodici contributi da parte di tre dirigenti per ciascuna delle sigle presenti.
Per lo Snals-Confsal sono intervenuti la DS Maria Rita De Santis (Rieti), il DS Diamante Marotta (Caserta), la DS Maria Gaiani (Ferrrara).
I nostri iscritti hanno evidenziato le criticità e le incongruenze di una legge che sotto tutti i profili, organizzativi, relazionali ed economici deve essere necessariamente modificata.
De Santis ha evidenziato le contraddizioni della legge per la parte relativa alle risorse economiche che saranno insufficienti a ripianare i debiti contratti, contro la loro volontà, dai dirigenti in servizio nel Lazio e in Abruzzo per la scellerata gestione del Fun da parte del Mef e del Miur. Già da questo mese i dirigenti di queste due regioni avranno una pesante trattenuta in busta paga. Ha invitato i colleghi a partecipare numerosi alla manifestazione che si sarebbe svolta nel pomeriggio dinanzi al Miur, per chiedere all’Amministrazione di prendere impegni per la soluzione positiva della questione, secondo le indicazioni date dai sindacati, cioè utilizzando immediatamente anche le risorse del Fun per il 2015.
Marotta ha sottolineato la necessità che si apra immediatamente il tavolo di contrattazione all’Aran per il rinnovo del contratto per assicurare finalmente alla categoria il giusto riconoscimento economico per l’enorme carico di lavoro che grava da sempre sui dirigenti scolastici e per le responsabilità connesse, come quelle sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è più accettabile, ha concluso, che la retribuzione del dirigente scolastico sia inferiore a quella delle altre dirigenze pubbliche.
Gaiani ha voluto partecipare all’assemblea alcune sue riflessioni sul disagio che ne deriverà dall’introduzione da parte della legge 107/2015 di un nuovo modello relazionale nella scuola che obbligherà il dirigente ad operare scelte per l’attribuzione del bonus che potranno mettere in discussione “buone intese professionali“, costruite nel tempo. E’ questo uno degli aspetti negativi della riforma che non deve essere trascurato, perché potrà generare nelle scuole un clima non sereno con ricadute negative sulla qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento.
L’assemblea è terminata con l’impegno delle sigle sindacali presenti a continuare nell’azione comune nell’interesse della categoria e della scuola.