benvenuto/a su SNALS - Brindisi
ORGANIZZAZIONI SINDACALI CONFSAL
Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola

Segreteria Provinciale - via Monopoli, 11 - 72100 Brindisi
tel-fax: 0831 528339 - email:puglia.br@snals.it - pec:snalsbrindisi@pec.it

Organigramma SNALS  Sedi SNALS e orari di apertura  Servizi del Patronato  Servizi del CAF Confsal  I legali dello SNALS  L'assicurazione SNALS per gli iscritti 

  Utente_non_iscritto      Visite: 6387676  

HOME PAGE

Torna in Home Page



RICERCA NEL SITO




VISITE AL SITO


Statistiche


Riservato agli amministratori

Pagina di Amministrazione


ARGOMENTI, TEMI E MATERIE


UTILITY

Utilità


La scuola attraverso
gli acronimi

di Carmelo Nesta

L'iter della Buona Scuola
(dal 3/9/14 al 16/7/15)
di Carmelo Nesta







NOTIZIE

Rassegna stampa



QUOTIDIANI OnLine


FORUM


Entra nel Forum



CHAT



Entra in chat



GUESTBOOK

Lascia un messaggio nel guestbook

Lascia un messaggio sul

Lascia un messaggio nel guestbook

dello SNALS di Brindisi


NORMATIVA
08:36:22

FEEDS RSS

FAI LA SOTTOSCRIZIONE AL NOSTRO FEED

SNALS Brindisi

Orizzontescuola

USR A. T. Brindisi

Corriere.it
Notizie


Repubblica.it
Politica


INPS Circolari

INPS Messaggi

NOIPA Messaggi



CONSULENZA ON LINE

consulenza on line SNALS Brindisi

Richiedi la consulenza
di un esperto dello SNALS


QUESITI PUBBLICATI


Continua a leggere le News


  Articolo n. 3170 - © News SNALS-Confsal Brindisi - 784 letture
IL RUOLO DEL SINDACATO, IL RUOLO DEI LAVORATORI E IL ''NON RUOLO'' DI ALCUNI
Postato Domenica, 08 Gennaio 2017, ore 15:03:21 da Amministratore

VARIE carmelo.nesta scrive ...
"

SCIOPERO

La parola Sindacato deriva dal greco Sin (σύν insieme) e Dike (δίκη giustizia, diritto) e significa "Insieme per la giustizia, per il diritto". Il Sindacato è, quindi,  una organizzazione che tutela i diritti dei lavoratori e che li rappresenta, attraverso varie forme di attività (ad esempio, le trattative con i datori di lavoro) e di protesta (ad esempio, gli scioperi). ...



Nella millenaria storia dell'uomo il Sindacato ha un'origine abbastanza recente. Il Sindacato nasce  nella prima metà dell’800, in Gran Bretagna. I lavoratori inglesi dettero vita alle così dette “trade unions” al fine di rappresentare i propri interessi e rendere più sopportabili le condizioni di vita nelle fabbriche dopo la rivoluzione industriale. In breve queste forme embrionali di rappresentanza sindacale si diffusero anche nel resto d’Europa e, quindi, anche in Italia dove intorno al 1870 nacquero le "leghe di resistenza", prototipo dei moderni sindacati.

Oltre alla rappresentanza, il Sindacato si interessa di

  • assistenza e consulenza nelle controversie di lavoro

  • supporto nell’impugnazione di provvedimenti disciplinari e del licenziamento

  • consulenza e assistenza
    • fiscale,
    • legale,
    • catastale,
    • tributaria,
    • assicurativa,
    • previdenziale

Ma il Sindacato prende le distanze dagli imboscati,
dai furbetti delle inabilità al lavoro e delle carte false,
che non interpretano il ruolo di lavoratori.

A tal proposito riporto un articolo di Repubblica.it a firma di MARCO RUFFOLO, in data 8 gennaio 2017, dal titolo "L'Italia degli imboscati. Inabilità al lavoro e permessi, ecco tutte le carte false":

COSA dobbiamo pensare quando a Palermo 270 netturbini hanno potuto esibire un certificato medico che vieta loro di spazzare le strade; quando in Calabria oltre la metà del personale sanitario riesce a farsi trasferire dietro una scrivania e il 50 per cento dei dipendenti della protezione civile lavora al centralino; quando a Como gli operai assunti dal Comune diventano di colpo impiegati; quando a Pescara 50 infermieri e operatori socio-sanitari svolgono mansioni solo amministrative; quando a Firenze il 40 per cento dei vigili urbani passa più tempo in ufficio che in strada?

Ecco a voi l'Italia degli imboscati.
Sbaglierebbe chi volesse vedere in questo fenomeno comportamenti palesemente illegittimi. Non stiamo parlando dei furbetti che timbrano e se ne vanno a spasso, degli assenteisti cronici, o di altri piccoli truffatori del pubblico impiego. Stiamo raccontando una storia di formale legalità, non per questo meno scandalosa: la storia di chi, soprattutto nel settore pubblico, riesce senza fondate motivazioni a evitare, per "inidoneità parziale" o per abuso della legge 104, il lavoro per il quale è stato assunto (un lavoro spesso duro, faticoso, delicato) facendosi trasferire tra le scartoffie di un ufficio, lontano dalla strada, lontano dai cittadini. Una premessa è d'obbligo: andare incontro a malattie o infortuni parzialmente invalidanti o dover assistere parenti disabili sono sacrosante e indiscutibili ragioni per cambiare mansione, per evitare i lavori più gravosi, o più semplicemente per avere permessi e congedi. Ma qui stiamo parlando dell'abuso che si fa di questi diritti, grazie a migliaia di sconsiderate autorizzazioni rilasciate dalle commissioni mediche. La conseguenza è doppia: si creano vuoti preoccupanti nei lavori più richiesti (dagli infermieri ai vigili urbani) caricando un peso sempre più insostenibile sulle spalle di chi nel pubblico impiego dà l'anima tutti i giorni; e si penalizza chi tra i lavoratori avrebbe veramente bisogno di assistenza.

I  ruoli vietati.
Che il 12% dei dipendenti della sanità pubblica, circa 80 mila persone, per lo più donne - è riuscito a farsi riconoscere una serie di limitazioni alla propria idoneità lavorativa, con punte del 24% tra gli operatori socio-sanitari, seguiti dal 15% degli infermieri. La metà di quegli 80 mila - dice una ricerca a campione targata Cergas-Bocconi - ha diritto a non sollevare i pazienti e a non trasportare carichi troppo pesanti (un lavoro burocraticamente chiamato "movimentazione di carichi e pazienti"). Un altro 13 per cento non può lavorare in piedi, il 12 non lo può fare di notte. Il resto viene esentato da una lunghissima serie di operazioni: essere esposti a videoterminali, a rischi biologici, chimici e allergie, stare a contatto con i pazienti, fare lavori che producono stress, operare in taluni reparti, e così via. Certo, lavorare in una corsia di ospedale può sicuramente creare problemi anche gravi, e tuttavia è difficile considerare normali percentuali di lavoratori "inidonei" che toccano e superano in qualche caso il 25 per cento. Anche perché in settori privati ugualmente pericolosi (se non di più) non c'è la stessa possibilità di vedersi alleggerire il proprio carico di lavoro.

I record del Sud.
È soprattutto al Sud che l'esercito degli "inidonei" si infittisce in misura anomala. Nell'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, su 1.178 dipendenti, 652 (oltre la metà) lavorano a regime ridotto. Ottanta psicologi della sanità regionale - come più volte denunciato dal commissario straordinario Massimo Scura, invece di aiutare i pazienti, sono finiti negli uffici amministrativi. Tutto in Calabria sembra funzionare al contrario: più di cento medici lavorano nel reparto prevenzione, dove ne servirebbero meno della metà, e rimangono invece scoperti screening oncologici e assistenza domiciliare. Ma gli imboscati non sono solo nella sanità. Un terzo dei vigili urbani di Napoli ottenne tempo fa certificati medici che consentivano loro di evitare la strada. Qualcuno non poteva guidare l'auto di servizio, qualcun altro neppure rispondere al telefono o stare più di pochi minuti al computer.

I veri e finti disabili.
A Palermo sono tuttora circa 400 gli "inidonei temporanei", tra autisti che non possono guidare, netturbini che non possono spazzare le strade, giardinieri che diventano improvvisamente portieri. A Milano 4 dei 5 ispettori della società comunale Sogemi, che avrebbero dovuto controllare l'Ortomercato fra le tre di notte e le otto del mattino, hanno rapidamente ottenuto l'inidoneità al lavoro notturno. Fin qui alcuni degli innumerevoli casi di "imboscamento" per inidoneità. Ma c'è un altro strumento (di per sé sacrosanto) di cui si è fatto e si sta facendo un abuso che supera i livelli di guardia. Ed è la legge 104, una grande legge di civiltà, perché offre una serie di benefici ai lavoratori disabili gravi, o ai genitori, coniugi, parenti e affini entro il terzo grado di familiari disabili gravi. Oltre ai tre giorni di permessi retribuiti al mese per l'assistenza, la legge dà loro il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio, di rifiutare eventuali trasferimenti, eventuali lavori notturni e in alcuni casi anche lavori domenicali e festivi. Per le stesse categorie scatta anche il congedo straordinario retribuito di due anni. Tutto molto giusto, se non fosse che anche in questo caso c'è chi se ne approfitta. Sono i "furbetti della 104", che accertamenti medici quanto meno superficiali hanno inserito e continuano a inserire tra i disabili gravi meritevoli di assistenza.

I congedi e benefici.
Prima anomalia: negli ultimi cinque anni - dice l'Inps - gli accessi alla legge, per la propria disabilità e per quella dei familiari, sono cresciuti rispettivamente del 22,5 e del 34 per cento. Seconda anomalia: Nel pubblico impiego - ancora dati Inps - i beneficiari della 104 e dei congedi straordinari sono 440 mila, ossia il 13,5 per cento di tutti i dipendenti, mentre nel settore privato sono appena il 3,3 per cento. Certo, in qualche misura può pesare il fatto che un dipendente privato, per timore di perdere il posto, sia meno propenso a chiedere quei permessi. Ma questo non basta a spiegare una differenza così macroscopica.

Quando un anno fa si scoprì che nella scuola Santi Bivona di Menfi, un paese dell'agrigentino, addirittura il 41% dei docenti (settanta su centosettanta) usufruiva della legge 104 (vedi articolo "i furbetti della 104"), il Ministero dell'istruzione fece partire un'inchiesta in tutta Italia. Risultati anche qui inquietanti, e questa volta a toccare i record negativi troviamo insieme al Mezzogiorno anche il Centro Italia. Così, mentre la Sardegna è in testa per docenti di ruolo disabili gravi o parenti di disabili (il 18,3 per cento), all'Umbria va il primato del personale non docente che beneficia della legge: il 26,3 per cento. Si posiziona bene anche il Lazio, con il 16 e con il 24,8 per cento. In Veneto, Piemonte e Toscana, al contrario, troviamo il minor numero di beneficiari.

Le maglie della 104.
Centro-Sud e Isole riescono dunque ad allargare a dismisura le maglie della 104, riuscendo per esempio a inserire tra i disabili gravi i figli celiaci, oppure le nonne residenti a centinaia di chilometri di distanza. C'è chi riesce addirittura a ottenere più di una 104. Se questo è il quadro generale, non è difficile capire perché soprattutto al Sud interi servizi pubblici essenziali restano solo sulla carta mentre quelli meno necessari traboccano di personale per lo più inutile. E perché gli stessi ispettori che dovrebbero verificare sul campo tutti questi abusi non di rado finiscono essi stessi tra le file degli imboscati.

 



È davvero avvilente leggere quello che accade nel settore pubblico e la scuola non è da meno. I Dirigenti scolastici, purtroppo, ne sanno qualcosa nella loro complessa azione di gestione della scuola.

(Carmelo NESTA - pubblicato da OrizzonteScuola)

"





Se l'articolo è stato di tuo gradimento, condividilo su Facebook!




 
Login

Inserisci nickname e password
Nickname


Password


Non sei ancora iscritto allo SNALS?
Fai qui la richiesta di iscrizione al Sindacato!
Come utente registrato
potrai sfruttare appieno i servizi offerti dal sito.

Sei già registrato e hai dimenticato la password?
Clicca qui

Links Correlati
· Altre VARIE
· News by admin


Articolo più letto relativo a VARIE:
LA DIGNITA' E LA RISPETTABILITA' DEI DOCENTI ORAMAI PERDUTE - SCUOLA SOFFERENTE


Stampa/Condividi articolo
 
Pagina stampabile
Pagina Stampabile

Condividi su FB

Condivisione su Facebook


Valutazione Articolo
Punteggio Medio: 0
Voti: 0

Dai un voto a questo articolo:

Eccellente
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente


"IL RUOLO DEL SINDACATO, IL RUOLO DEI LAVORATORI E IL ''NON RUOLO'' DI ALCUNI" | Login/Crea Account | 0 commenti
I commenti sono di proprietà dell'inserzionista. Noi non siamo responsabili per il loro contenuto.

Commenti NON Abilitati per gli Anonimi, registrati


Amministratore - Webmaster

(Carmelo NESTA)
webmaster@snalsbrindisi.it



PHP-Nuke Copyright © 2005 by Francisco Burzi. This is free software, and you may redistribute it under the GPL. PHP-Nuke comes with absolutely no warranty, for details, see the license.
Generazione pagina: 0.20 Secondi
torna su