
Pubblicato il nuovo numero del Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti di Aran, che contiene un quadro aggiornato delle risorse finanziarie stanziate per i rinnovi contrattuali, alla luce delle previsioni dell’ultima legge di bilancio...
Il Rapporto evidenzia, innanzitutto, la novità di un quadro finanziario che, per la prima volta, pianifica le risorse da destinare ai rinnovi contrattuali per i prossimi sei anni, vale a dire per le prossime due tornate, con un orizzonte temporale che giunge sino al 2030. Viene riportata, in particolare, la successione degli stanziamenti che, per quanto riguarda i settori statali, riprendono quanto iscritto in legge di bilancio, mentre per gli altri settori sono stimati utilizzando analoghi criteri di riferimento.
Questo rilevante cambiamento è da riconnettere al mutato contesto delle regole all’interno delle quali sono definiti gli impegni della politica di bilancio dei Paesi europei. Gli stanziamenti sono, infatti, coerenti con il Piano strutturale di bilancio a medio termine trasmesso dal Governo italiano alla Commissione europea e con l'andamento programmato della spesa primaria netta nazionale per il periodo 2025-2029, definito all’interno del piano, che il Governo si impegna a rispettare.
I costi dei rinnovi si cifrano in 10 miliardi per il triennio 2025-27 e raggiungono gli 11 miliardi per quello successivo. Circa questo complesso di risorse, un ulteriore aspetto di non trascurabile novità è il fatto che la cadenza temporale presenta un profilo regolare, mentre in precedenza, per i primi due anni dei singoli trienni, gli stanziamenti erano appena sufficienti a coprire l’indennità di vacanza contrattuale.
Il Rapporto evidenzia anche una seconda novità, segnalata peraltro già in precedenti Rapporti. Cresce infatti il rilievo assunto da risorse finanziarie ulteriori dedicate a singoli settori o comparti. La contabilità di queste ulteriori risorse risulta non sempre agevole, perché si tratta di stanziamenti ad hoc previsti in singoli articoli della legge di bilancio o in altri provvedimenti normativi. Tuttavia, è importante offrirne un quadro di sintesi, per una previsione più attendibile dell’evoluzione a medio termine delle retribuzioni.
Tenendo conto del complesso delle risorse disponibili (sia quelle ordinarie sia quelle ulteriori derivanti da altri canali di finanziamento), è possibile quindi stimare quale potrà essere l’andamento a medio termine delle retribuzioni, a struttura occupazionale costante, se vi sarà continuità nei rinnovi contrattuali. Questa stima viene effettuata per i singoli comparti di contrattazione (Funzioni centrali, Sanità, Istruzione e ricerca, Funzioni locali) e per l’Area dirigenziale Sanità, che ricomprende i medici e gli altri dirigenti sanitari.
A fronte dell’esercizio previsionale fatto nella prima parte in un orizzonte di medio termine, nella seconda parte il Rapporto offre il consueto quadro di sintesi dell’andamento a consuntivo registrato dall’Istat delle cosiddette retribuzioni contrattuali (cioè la quota di retribuzione definita dai contratti nazionali, la cui rilevazione è effettuata a struttura occupazionale costante).
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