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LA FONDAZIONE GIOVANNI AGNELLI DIFENDE IL SNV E L'INVALSI, ATTACCANDO LE SCELTE DEL MINISTRO CARROZZA
Data: Mercoledì, 11 Dicembre 2013, ore 14:44:47
Argomento: VALUTAZIONE




Il direttore della Fondazione Giovanni Agnelli, Andrea Gavosto, commentando su "Il Sole 24 Ore" del 10 dicembre 2013 i dati del Rapporto Ocse-Pisa (vedi nostro precedente articolo), dopo aver fatto rilevare la criticità del nostro sistema educativo, nella parte finale del suo articolo si sbraccia esageratamente a difendere il Sistema Nazionale di Valutazione e l’Invalsi. Per fare questo attacca il ministro Carrozza che proprio per la leadership dell’Invalsi avrebbe adottato delle "scelte autolesionistiche". ...


Leggiamo il passaggio citato:

"Guardare al nostro sistema d’istruzione come a un paziente convalescente, ma ben avviato alla guarigione, abbassando la guardia sulle terapie, sarebbe un errore. Purtroppo, qualche indizio in questa direzione c’è. Ad esempio, tanto più alla luce delle permanenti criticità, sarebbe necessario accelerare la costruzione del sistema nazionale di valutazione, per ora solo sulla carta, rendendola solida dal punto di vista degli strumenti e condivisa, con un grande sforzo per convincere della sua utilità i tanti insegnanti ancora ostili. Questo processo negli ultimi mesi ha frenato. Non solo: aiutata da alcune scelte del vertice autolesionistiche per lo stesso Istituto, la recente decisione del ministro di affidare l’indicazione della persona più adatta a presiedere l’Invalsi a una commissione di saggi, la maggioranza dei quali è scettica, se non sfavorevole alla valutazione esterna e alle prove standardizzate, è un segnale di arretramento che non può non preoccupare."

In conclusione Andrea Gavosto, quindi, vorrebbe collocare all’Invalsi un fanatico delle provettine standardizzate che non sappia tenere conto dell’evoluzione culturale in materia da parte dei grandi Paesi esteri che sono, peraltro, i fondatori di queste prove e gli italiani hanno solo scopiazzato in peggio, e nulla più!

Ora si può anche convenire su alcune critiche, si può riconoscere anche che il sistema educativo italiano non sia affatto “convalescente” ma è ancora malato grave, ma arrivare ad accostare l’esigenza legittima di un serio sistema di valutazione con l’Invalsi è davvero inaccettabile. Parimenti inaccettabile ci pare l’attacco ai saggi chiamati ad individuare il nuovo presidente Invalsi, accusandoli di parzialità perché la maggioranza sarebbe scettica, se non sfavorevole, alla valutazione esterna e alla prove standardizzate.

Nessuno nega l’esigenza di un modello di valutazione, ma viene il sospetto che forse il direttore della Fondazione Giovanni Agnelli sconosca la differenza culturale esistente tra un modello SNV carente di terzietà ed i modelli più equilibrati, con numero pari di soggetti interni ed esterni; così come riteniamo non sappia bene che le provettine standardizzate sono vecchiotte ed appalesano tutti gli acciacchi dell’età.

Nuovi e più sofisticati strumenti di analisi delle performances, che tendono anche alla personalizzazione piuttosto che all’omologazione, sono ampiamente in uso nei Paesi esteri; basta solo volerli e saperli cercare, e copiarli come sempre, magari bene, se possibile!

(www.ceripnews.it)







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