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AFAM - INSERIMENTO IN GRADUATORIA NAZIONALE SUPPLENZE DEI DOCENTI - SITUAZIONE CO.CO.CO., CO.CO.PRO., PARTITE IVA - LA NOTA DELLO SNALS-CONFSAL
Data: Sabato, 07 Giugno 2014, ore 09:01:42
Argomento: PRECARI





Pubblichiamo, di seguito, la lettera ricevuta dai docenti Cococo, Cocopro e partita IVA in servizio nelle Istituzioni AFAM e la nostra risposta: ...







“Oggetto: inserimento nel DM – Graduatoria Nazionale per Supplenze Art. 19 L. 128/2013 dei Docenti Co.co.co, co.co.pro,  partite I.V.A, in servizio nelle Istituzioni dell'AFAM

In questi giorni è in via d'approvazione un decreto per regolarizzare i precari che insegnano nelle Accademie e nei Conservatori  la bozza di decreto-ex art.19, Legge 128/13-per la formazione delle graduatorie nazionali pubblicata nel sito del Ministero, giustamente i  vincitori di concorso e i precari di vecchia data raggiungono una doverosa stabilizzazione. Nello stesso tempo si formano delle graduatorie nazionali dove si immettono i docenti che hanno almeno tre anni di insegnamento dal 2001 a oggi. Sono esclusi i docenti co.co.co , co.co. pro, partita I.V.A., prestazione occasionale. Forme di lavoro che prima della riforma delle Accademie e dei Conservatori del 1999 non erano previste e che venivano regolate con un modello di lavoro che escludeva solo il pagamento della tredicesima ma manteneva equivalenti diritti con gli altri lavoratori (art. 273  del 16 aprile 1994, n 297).
La nota dolente è questa: i docenti in questione che ricoprono incarichi soggetti a graduatorie a titoli nelle varie sedi, valide per tre anni, sono di norma pagati in rapporto ai crediti didattici che le varie discipline hanno, escludendo dal monte ore tutte quelle attività affini alla didattica fondamentali a nostro avviso per le verifiche transitorie, che sono l'essenza di queste scuole con carattere formativo graduale e progressivo. Ovvero, questo significa che un docente  a incarico annuale o di ruolo riceve   uno stipendio annuo lordo di 25000,oo -35000,oo  euro  mentre un docente "atipico"  riceve dai 2500,oo ai 5000,oo  euro annui lordi.  Questo crea un grave danno anche ai bilanci delle scuole perché queste forme di insegnamento non sono pagate dal M.E.F.  bensì vengono regolate dai vari Istituti con dotazioni economiche interne  che fanno leva, peraltro  in periodo di grave crisi economica, sulle tasse d'iscrizione degli studenti, precisando che il rapporto di lavoro viene regolato solo al termine dell'attività didattica in unica soluzione.
La docenza garantita da tali professori è di Alta Formazione Artistica e culturale,  e nonostante una interminabile gavetta essi sostengono con il lo pregevole apporto tali Istituzioni con contratto a tempo determinato che dal 1999 non sboccano in prospettive progettuali a lungo termine o di stabilizzazione, per questi motivi, paradossalmente, i docenti in possesso di titoli di servizio che ammontano a molto più dei tre anni Accademici richiesti dal bando si trovano esclusi da questa graduatoria nazionale. Questo è possibile perché dopo la Riforma statuita con la L. 508/99 alcuni corsi  erano nella pianta organica di alcuni Istituti di Alta Formazione Artistica e talvolta non in altri, ad esempio la cattedra di Tecniche del Marmo che esisteva in molte Scuole era assente in altre, ma dato che il piano di studi triennale veniva unificato a livello nazionale anche le Scuole che non lo avevano lo hanno istituito dovendolo poi garantire con i fondi d’Istituto.
Con i nuovi piani di studio approvati dalle scuole e poi dal Ministero non esiste più il carattere sperimentale del Diploma Accademico triennale di I° Livello e i piani di studio sono uniformati a livello nazionale tuttavia, in senso obsoleto e penalizzante è rimasta questa forma di collaborazione economica per i docenti ancora non corretta dalla Dirigenza dell’AFAM-MIUR.
La situazione attuale è pertanto insostenibile sia professionalmente sia eticamente. Gli sforzi attuati anche da questa frangia di docenza sono stati fondamentali per la messa a regime della Riforma, la capacità d'insegnamento di tali docenti è sottoposta a valutazione annuale da parte degli studenti ed è immediatamente verificabile, il quindicennio di servizi prestati con le valutazioni più lusinghiere da parte di tutte le istituzioni accademiche di appartenenza deve poter garantire una visione d’insieme di lungo termine e di riconoscimento di diritti legittimi e meritati con serietà e qualità si servizio.
Per questo si chiede a tutte le  Organizzazioni Sindacali di intervenire presso il MIUR affinché ai suddetti docenti sia conferito il diritto di poter essere considerati nella graduatoria nazionale per supplenze voluta dalla L. 128/2013, nonché si richiama la Dirigenza dell’AFAM – MIUR, in questa delicata fase di scrittura del relativo Decreto Ministeriale di agire direttamente al fine di annoverare questa importantissima categoria di docenti di provata esperienza e straordinaria e verificata volontà di dedizione e sacrificio pluriennale nelle istituzioni dell’AFAM.
Con osservanza


Firmata dai docenti “






COMPARTO AFAM



In merito al documento ricevuto a firma dei precari cococo e cocopro delle Accademie di Belle Arti, lo Snals-Confsal intende rammentare che le situazioni denunciate discendono dalla proliferazioni di titolarità legata ai Nuovi Ordinamenti Didattici la cui emanazione fu aspramente osteggiata da questa O.S. soprattutto per le ricadute sugli  organici, sull’impiego e le assunzioni dei nuovi docenti.
Tale posizione, come le preoccupazioni derivanti, è stata ogni volta espressa ai tavoli di concertazione tenutisi presso la Direzione Generale MIUR, presso il Gabinetto del Ministro e alla presenza dei rappresentanti dei docenti precari.
A nostro parere, abiurare al concetto di “Scuola” (tenuta da un docente per l’intero monte orario)  per istituire Corsi frantumati in varie materie, ognuna delle quali impartibile per un numero di ore molto ridotto, non poteva che produrre una serie di insegnamenti affidati per moduli di 27/30 ore e, dunque, con contratti cococo e cocopro. Questo avrebbe sì favorito l’inserimento di nuovi docenti purtroppo, però,  impiegati per poche ore e con un remunerazione assai inferiore rispetto agli altri colleghi poichè fuori dalle tutele del Contratto Nazionale di lavoro.
Infine , e forse il risvolto peggiore, andava considerato che tali forme di assunzione, differendo dai consolidati percorsi di “carriera” dei docenti AFAM e dai criteri da sempre seguiti per la formazione di graduatorie utili agli incarichi a tempo determinato , avrebbero costituito un ostacolo serio alle prospettive di stabilizzazione a pari condizione  rispetto ai docenti utilizzati sulle materie riferibili ai vecchi organici.
Evidentemente la filosofia è stata quella di accontentare molti attraverso però un forma di superprecariato a bassissima spesa.
La nostra richiesta, al contrario,  è stata sempre quella di fare chiarezza proprio sulla composizione degli organici in modo da concertare modalità che, con opportuna gradualità, potessero riassorbire, in modo sistematico, tutte le forme di contratto presenti ed uniformarle sotto il Contratto Nazionale di Lavoro, sopperendo così ad una ingiusta e mortificante differenziazione . 
Purtroppo le  sigle sindacali confederali  hanno invece sostenuto la bontà di una “rivoluzione” sull’assetto degli ordinamenti fortemente voluta dall’allora Direttore Generale Civello così come la proliferazione dei Corsi e l’instaurarsi degli incarichi a contratto.
Lo SNALS-CONFSAL  ribadisce la contrarietà ad accettare che simile, umiliante discriminazione debba continuare ed auspica una ponderata riflessione da parte del Ministro e delle altre sigle affinchè, al di là di demagogiche promesse e rassicurazioni, voglia riaprirsi un confronto risolutivo
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