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INCONTRO ALLA FUNZIONE PUBBLICA SUL PERSONALE PRECARIO NELLA SCUOLA
Data: Giovedì, 29 Novembre 2012, ore 23:00:39
Argomento: PRECARI



Personale precario
Si è svolto, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica, nell’ambito degli incontri sul tema del precariato nella Pubblica Amministrazione, il primo incontro specifico relativo al comparto scuola. ...


La delegazione di Parte Pubblica, composta da rappresentanti del MIUR e della Funzione Pubblica, ha introdotto i lavori richiamando le motivazioni che avevano portato, su richiesta sindacale, a un tavolo specifico per la scuola in considerazione della specificità e atipicità di tale comparto. Ha, poi, richiamato alcuni aspetti soffermandosi in particolare:

  • sulle regole che sono alla base del piano triennale di assunzioni, di cui quello in corso è il secondo anno di attuazione, che prevedono tetti numerici programmati e il vincolo aggiuntivo di non superare il turnover. E’ stato puntualizzato che per i docenti l’operazione per quest’anno è sostanzialmente andata in porto, mentre per gli ATA non si è potuto procedere per le interconnessioni col problema del personale docente inidoneo che dovrebbe transitare in tali ruoli, nonostante vi sia numericamente la possibilità di coprire il contingente previsto in qualifiche non interessate da tale problema;
  • sul fatto che, per dare l’autorizzazione alle nomine in ruolo, il MEF opera la decurtazione dai posti vacanti e disponibili di un numero pari ai soprannumerari calcolati sull’organico di diritto (circa 8500), anche se tale personale nella sua quasi totalità è poi utilizzato su posti di organico di fatto. E’ stato sottolineato che non si è potuto risolvere il problema con la mobilità in quanto non vi è corrispondenza tra titoli in possesso del personale in soprannumero e posti vacanti e disponibili in organico di diritto, mentre si sta procedendo con difficoltà sui percorsi di riconversione professionale anche per i costi che questa comporta;
  • sul delicatissimo tema del personale docente inidoneo che dovrebbe transitare nei ruoli ATA in base ad un decreto interministeriale applicativo della legge che è stato, per ora, firmato solo dal MIUR e non ha ancora le controfirme del MEF e della FP. Al riguardo è stato precisato che molti correttivi ipotizzati dal MIUR, anche a seguito delle pressioni sindacali, attenuativi delle conseguenze di tale disposizione, non sono stati condivisi dal MEF.

La nostra delegazione nel suo intervento ha sottolineato alcuni aspetti, soffermandosi in particolare:

  1. sulla necessità di dare immediata risposta alle due emergenze sul tappeto relative al personale docente inidoneo, per cui vanno individuate soluzioni che tutelino la dignità professionale e che tengano conto anche delle particolari situazioni di salute dei diversi soggetti, e alla effettuazione delle nomine in ruolo per il personale ATA;
  2. sulla necessità della presenza dei rappresentanti del MEF, la cui posizione è, come ben noto, “determinante” per l’individuazione di soluzioni percorribili;
  3. sulla importanza strategica di soluzioni al problema del precariato che nella scuola ha dimensioni inaccettabili. Infatti la stabilizzazione di questo personale è necessaria sia per la sua tutela sia per migliorare la qualità del servizio scolastico;
  4. sulla indifferibilità dell’eliminazione della doppia determinazione dell’organico, di diritto e di fatto, i cui livelli di scostamento sono la prima causa del fenomeno;
  5. sulla necessità di dare serenità e prospettive serie di stabilizzazione a questo personale, ben oltre le 100.000 unità, agendo sugli organici e stabilizzando anche le regole con cui si aggiornano le graduatorie evitando la corsa al conseguimento di punteggi aggiuntivi tramite l’acquisizione, onerosissima sul piano economico, di nuovi titoli che, in molti casi, non hanno una concreta ricaduta nel miglioramento della qualità del servizio;
  6. sul coinvolgimento anche al settore AFAM nei successivi incontri.

I rappresentanti del MIUR e della Funzione Pubblica si sono riservati di convocare la prossima riunione dopo aver operati i necessari riscontri anche col MEF.







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