In premessa la dott.sa Palumbo, Direttore Generale competente per gli ordinamenti scolastici, ha evidenziato che le maggiori difficoltà sono derivate dal fatto che questo è il primo anno in cui le classi nate con i nuovi ordinamenti affrontano l’esame di Stato. ...

Ha poi esaminato le difficoltà più rilevanti segnalate dalle OO.SS., che sono state riscontrate anche dall’amministrazione, legate alla individuazione, indirizzo per indirizzo, delle materie per la seconda prova  che sostanzialmente derivano da una non sempre corretta  confluenza tra vecchio e nuovo ordinamento.
Infatti, nell’ attribuire il codice alla disciplina, dato che ovviamente si doveva permettere a tutti gli studenti di affrontare l’esame in base al loro reale percorso di studi, si è dovuto far ricorso a una moltiplicazione di codici. Da qui è derivata quella che si presenta come un’anomalia: il numero delle prove è superiore a quello degli indirizzi del nuovo ordinamento. Ciò nasce da una pluralità di situazioni, chiaramente fuori da ogni forma di regolarità, tra cui le più ricorrenti sono:

• in molti casi il curriculo ha subito modifiche rispetto al percorso ordinamentale che sono andate oltre la quota dell’autonomia;
  
• in altri casi si sono trovate sperimentazioni non autorizzate da nessuno e/o autorizzate senza le previste procedure, in alcuni casi da soggetti non legittimati (comuni, provincie …., che sono competenti a definire il piano dell’offerta formativa, ma solo all’interno degli indirizzi ordina mentali);
  
• in alcune situazioni erano presenti indirizzi di vecchio ordinamento;
  
• in altri casi le scuole si sono scostate dagli iniziali decreti di sperimentazione del MIUR;
  
• negli istituti professionali, in particolare, si è utilizzata spesso la quota dell’autonomia per traslare di fatto il vecchio indirizzo nel nuovo. Così facendo si sono determinati doppioni con l’istruzione tecnica.
  

Una delle cause che ha generato questa situazione, certamente non monitorata a sufficienza nella fase di passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, è stata quella di aver definito solo in un secondo tempo l’esame di Stato, generando probabilmente incertezza nell’individuazione delle materie caratterizzanti.  Per il futuro, essendo state individuate le discipline caratterizzanti con l’apposito decreto ministeriale, non dovrebbero più ripetersi questi inconvenienti.

La Dott.sa Palumbo ha poi posto l’accento sulle grandi difficoltà riscontrate per i licei musicali e coreutici, ha segnalato che è emersa la necessità di una “manutenzione ordinamentale” e ha comunicato che ha attivato le opportune iniziative affinchè queste situazioni non si ripetano.

La delegazione del nostro sindacato, così come le altre, ha:

• espresso apprezzamento per la puntualità e trasparenza della relazione;
  
• condiviso la linea adottata di tutelare gli studenti, incolpevoli della situazione irregolare in cui si sono venuti a trovare;
  
• lamentato la carenza di un monitoraggio puntuale, pur dando atto che la carenza di organici delle strutture decentrate del MIUR, congiunta alla mancanza di risorse per l’aggiornamento, ha contribuito a creare queste situazioni;
  
• ùrichiesto all’amministrazione di accertare le responsabilità delle situazioni di illegittimità, almeno per quelle più eclatanti;
  
• sottolineato la problematicità di alcuni aspetti  relativi ai licei musicali e coreutici;
  
• evidenziato che questa situazione è stata certamente  peggiorata dall’assenza, ormai da più anni, dell’organo consultivo nazionale;
  
• chiesto che sia attivato un monitoraggio puntuale in modo da prevenire il crearsi di nuove situazioni di difformità dalla norma e il perpetuarsi di quelle esistenti;
  
• chiesto che l’amministrazione si attivi in modo che non si ricreino i problemi legati alla retribuzione del personale impegnato negli esami.