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CORSO DI FORMAZIONE: LETTURA RAGIONATA DELLA LEGGE 107/2015 'LA BUONA SCUOLA' - ORGANIZZATO DALLO SNALS DI TARANTO
Data: Giovedì, 08 Ottobre 2015, ore 00:00:00
Argomento: FORMAZIONE



corso di formazionme

Si è svolto nella mattinata dell'8 ottobre 2015 il corso di formazione "Lettura ragionata della legge 107/2015 - La Buona Scuola", organizzato dallo SNALS di Taranto, presso l'Aula Magna dell'Università LUMSA di Taranto.  Al tavolo dei relatori (da sinistra): Chiara VIMBORSATI (Ufficio Legale SNALS Taranto), Elvira SERAFINI (Segretaria Provinciale SNALS Taranto), Marco Paolo NIGI (Segretario Generale SNALS), Anna CAMMALLERI (Direttore USR Puglia), Chiara DE BERNARDO (Segretaria Regionale SNALS Puglia) ...



Apre il convegno la segretaria provinciale dello SNALS di Taranto, prof.ssa Elvira SERAFINI, che modera il convegno e presenta il tavolo dei relatori, l'Amministrazione da una parte e il Sindacato dall'altra. Dà, quindi la parola alla Segretaria regionale SNALS, dott.ssa Chiara DE BERNARDO, che critica aspramente la legge 107/2015 sulla Buona Scuola, soprattutto per quanto riguarda il personale ATA, completamente dimenticato dalla riforma. Illustra quindi le prossime manifestazioni sindacali unitarie, quella dei dirigenti scolastici (il 15 ottobre 2015) e quella del personale ATA (il 22 ottobre 2015).
La moderatrice Elvira Serafini dà la parola all'avv. Chiara VIMBORSATI, dell'ufficio legale dello SNALS di Taranto, che dopo aver esposto le numerose innovazioni della legge 107/2015 e le sue difficoltà applicative a causa della complessità del testo e dell'impianto che disciplina insieme organi e procedure, illustra le azioni legali che lo SNALS sta intraprendendo contro la Buona Scuola come il ricorso al Tar Lazio degli abilitati (TFA, PAS, Diploma magistrale abilitante, laureati in scienze della formazione primaria) esclusi dal piano straordinario di assunzione di cui al D.D.G. 767/15.
La moderatrice Serafini dà la parola alla dott.ssa Anna CAMMALLERI che, in qualità di Direttore dell'USR Puglia, quindi funzionario dello Stato, premette che il suo ragionamento sarà di analisi della legge 107/2015. Una legge, afferma, voluta appositamente di un solo articolo e tanti commi per semplificare la votazione nell'iter parlamentare, ma la cui applicazione diventa molto complessa. Le tre parole chiave per comprendere il pur complesso impianto della legge 107 sono strategia, valutazione e rendicontazione. I docenti, i dirigenti devono avere maggiore consapevolezza della strada che vogliono intraprendere e delle strategie che vogliono applicare. L’attuale sfida della complessa governance dell’istruzione impone una diversa distribuzione, un modello orizzontale nel quale le autonomie scolastiche svolgono le loro funzioni (istruzione, ricerca educativa, formazione) al fine di raggiungere i livelli essenziali delle prestazioni stabiliti da un centro statale che in ciò ritrova la sua funzione di garante del carattere pubblico del sistema. Le scuole, quindi, diventano delle vere e proprie organizzazioni alle quali è riconosciuta ampia autonomia relativamente all’assetto interno e alle strategie didattiche che ritengono utili realizzare. Ma, risulta evidente che nell'esercizio dell'autonomia è insito il bisogno di valutare  il servizio erogato. La legge 107 consente alle istituzioni scolastiche ampi margini di discrezionalità organizzativa e decisionale che però va rendicontata.
Marco Paolo NIGILa moderatrice Serafini invita il Segretario generale dello SNALS, prof. Marco Paolo NIGI, ad intervenire per la conclusione del convegno. Vogliamo la serietà degli studi, afferma Nigi, e il riconoscimento, anche salariale, della dignità del nostro lavoro. Noi ci aspettavamo da una legge sulla Buona scuola che venisse fuori una Buona scuola e cioè che si ritornasse ad una serietà degli studi, si tornasse a restituire autorevolezza alla scuola, dignità professionale ai docenti, si chiarisse che il diritto allo studio è sacrosanto ma c’è anche il dovere di studiare. E quindi fare una scuola seria. Invece tutto questo non succede; anzi si va a peggiorarla la scuola con la Legge 107, in una serie di meccanismi che non portano alla definizione di una Buona scuola, ma ad un ritorno alla parte più negativa e meno romantica del ’68. Il diritto allo studio è sacrosanto perché la scuola italiana è una scuola di Stato, perché lo vuole la Costituzione. La Costituzione prevede tre funzioni, non servizi, dello Stato: l’istruzione attraverso la scuola, la giustizia attraverso la magistratura e la difesa attraverso l’esercito. Sono atti costituzionali che in altri paesi non ci sono. Allora, afferma NIGI, diritto allo studio sì, ma anche dovere di studiare! E chi non studia, o recupera o smette.
Conclude Elvira Serafini ringraziando tutti i presenti e invita il dirigente dell'USP di Taranto, dott. Giuseppe SILIPO, ad intervenire. Il dott. Silipo si scusa per essere giunto solo alla fine del convegno a causa di impegni istituzionali che gli hanno impedito di essere presente sin dall'inizio.
Seguono alcuni interventi del pubblico. Il convegno si conclude con un ricco buffet.

convegno sulla Buona Scuola - Taranto   convegno sulla Buona Scuola - Taranto








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