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LE RISORSE PUBBLICHE NON SARANNO MAI SUFFICIENTI A COLMARE LE ESIGENZE DI INVESTIMENTI NELLA NOSTRA SCUOLA - ARRIVA LO ''SCHOOL BONUS'' PREVISTO DALLA BUONA SCUOLA
Data: Martedì, 20 Settembre 2016, ore 10:35:00
Argomento: SCUOLA E UNIVERSITÀ





"Le risorse pubbliche non saranno mai sufficienti a colmare le esigenze di investimenti nella nostra scuola. Stiamo parlando della più grande e preziosa rete pubblica del Paese, ma anche di un cantiere sempre aperto, che richiede costante cura e aggiornamento". Con questa affermazione, riportata a pag. 124 del Rapporto sulla Buona Scuola, Renzi e il suo governo dichiarano che lo Stato non è più in grado di finanziare la sua scuola e danno l'avvio ad una serie di strumenti per attrarre risorse private nel mondo della scuola: School Bonus (un bonus fiscale per un portafoglio di investimenti privati da parte di cittadini, associazioni, fondazioni, imprese nella scuola); School Guarantee (per premiare in maniera più marcata l'investimento nella scuola che crea occupazione giovanile); Crowdfunding (uno strumento che coinvolge tutti i cittadini e mira ad incentivare meccanismi di microfinanziamento diffuso a favore di progetti didattici che mirino a sostenere iniziative in grado di dare speranze concrete ai contesti più difficili, quindi di maggiore impatto sociale); sperimentazione di altri strumenti di "finanza buona" come le obbligazioni ad impatto sociale, i cosiddetti SIB (Social Impact Bonds). ...






In data 19 settembre 2016 è partita la campagna istituzionale di comunicazione sullo #SchoolBonus.

Uno spot tv sulle reti RAI e in radio, una pagina Facebook dedicata per poter interagire con gli utenti e un sito web con tutte le informazioni necessarie per effettuare le erogazioni. Sono gli strumenti della campagna voluta dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dalla Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio dei Ministri per sensibilizzare i cittadini ad usare il nuovo strumento che consente di sostenere la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e interventi per migliorare l’occupabilità degli studenti, come i progetti di alternanza scuola lavoro. 

#GrazieScuola sarà l’hashtag, la parola chiave, che accompagnerà la campagna sui social. Le scuole riceveranno materiali utili per far circolare le informazioni fra i genitori e invitarli a contribuire al miglioramento dell’edificio scolastico dei figli.

Cosa prevede e come funziona lo School Bonus? A chi effettua una donazione ad un istituto di sua scelta (statale o paritario) spetta un credito d’imposta pari al 65% per le erogazioni effettuate nel 2016 e 2017 e del 50% per quelle disposte nel 2018. L’importo massimo ammesso all’agevolazione fiscale è pari a 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta. Il credito d’imposta è ripartito in tre quote annuali di pari importo. I contribuenti scelgono liberamente la scuola a cui fare la donazione. Quest’ultima riceverà il 90 % dell’erogazione, il restante 10 % confluirà in un fondo perequativo che sarà distribuito alle scuole che risultino destinatarie di erogazioni liberali in un ammontare inferiore alla media nazionale.

Con la nota n. 8637 del 10 giugno 2016 il Direttore generale della Direzione per le risorse umane e finanziarie, dott. Jacopo GRECO, comunica ai Dirigenti scolastici che le modalità con cui i contribuenti debbano effettuare il versamento dello School Bonus e le finalità per il riconoscimento del credito di imposta sono riportati nel D. I. n. 238 dell'8 aprile 2016, previsto dal comma 148 della legge 107/2015.

Sorprende il fatto che il credito di imposta non è riconosciuto ai genitori che versano il cosiddetto "contributo volontario" (che poi diventa obbligatorio - vedi nostro articolo). Le scuole sopravvivono ormai solo grazie all’intervento economico dei genitori: il cosiddetto "contributo volontario" è diventato la prima voce di bilancio degli istituti pubblici (vedi uno stralcio del video dell'inchiesta di PRESADIRETTA dell'8 febbraio 2015 su RAI 3).

Ci auguriamo che gli investimenti dei privati nelle scuole pubbliche non creino poche scuole ricche e molte scuole povere, non aumentino le disuguaglianze tra Nord e Sud e le differenze tra ricchi e poveri nella fruizione del diritto di istruzione, in contrasto con quanto prevede la Costituzione.

(Carmelo NESTA)







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