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GOVERNO DEL PAESE: LA POLITICA È CHIAMATA ALLA REALTÀ DELLE QUESTIONI E DEI FATTI (EDITORIALE DEL SEGRETARIO GENERALE CONFSAL MARCO PAOLO NIGI)
Data: Venerdì, 01 Marzo 2013, ore 22:05:37
Argomento: AZIONI DEL SINDACATO



governo?!?!
Governo del Paese
LA POLITICA È CHIAMATA ALLA REALTÀ DELLE QUESTIONI E DEI FATTI
Irrinunciabile la formazione di un Governo concreto e incisivo
di Marco Paolo Nigi...







 
La Politica, quella autentica, dovrà tornare in gioco e lo dovrà fare nella pienezza delle responsabilità e dei poteri istituzionali, interpretando correttamente il voto sovrano del popolo italiano.


La Politica dovrà recuperare il proprio ruolo naturale e diretto, quel ruolo che ha smarrito in parte a fine 2011 con l’insediamento del governo tecnico guidato da Mario Monti. Allora si ebbe la chiara percezione che la Politica – rappresentata al Governo e in Parlamento – in nome del “dichiarato” alto senso di responsabilità, ritenne di scendere dalla “nave Italia”, in chiara difficoltà per effetto della crisi economica e delle speculazioni finanziarie, delegando così ad un Governo tecnico la guida del Paese.


Con il Governo Monti, l’affermazione del primato delle ragioni del risanamento dei conti su quelle della crescita economica ha portato il Paese in una situazione critica di eccessiva austerità e l’economia da una duratura stagnazione ad una pesante recessione, che hanno causato una insostenibile situazione occupazionale e una preoccupante disgregazione sociale.


C’è anche da sottolineare che non ha giovato al Paese una confusa campagna elettorale, nella quale è venuto a mancare un serio e costruttivo confronto su programmi e possibili soluzioni alle questioni sociali, economiche e finanziarie.


La Confsal, in piena autonomia e responsabilità, nel prendere atto dell’esito del voto democratico, chiede alle Forze Politiche rappresentate nel nuovo Parlamento di adoperarsi per assicurare, con la più alta mediazione possibile, al Paese un Governo fattivo e concreto e un leale e costruttivo confronto parlamentare.


D’altra parte la Politica dovrà obbligatoriamente riconquistare la piena credibilità nei confronti del Paese reale e delle Comunità internazionali e recuperare il ruolo primario che le compete in Eurozona, in Unione Europea e nel mondo globalizzato.


In sintesi, la Politica dovrà ritornare a fare i conti con la realtà delle complesse questioni sociali e economiche del Paese e con i diffusi e profondi disagi dei cittadini italiani, sia di quelli che hanno espresso un libero voto e sia di quelli che non hanno ritenuto di farlo.


La Politica dovrà prioritariamente affermare le ragioni forti della crescita economica e occupazionale che non possono essere contrapposte ideologicamente e ciecamente a quelle pur valide del risanamento dei conti pubblici. Il necessario rigore di bilancio va raccordato con gli obiettivi dello sviluppo, sia in Italia che in Eurozona e in Unione Europea.


La Confsal da tempo sostiene quello che il Fondo Monetario Internazionale ha autorevolmente certificato: in Eurozona l’eccessiva austerità, realizzata in tempi brevi, sta soffocando l’economia. Pertanto, la governance dell’Eurozona dovrà necessariamente riconsiderare le politiche della crescita economica e occupazionale. E questo non significa affatto rinunciare al risanamento dei conti pubblici senza del quale non ci può essere sviluppo. Significa, invece, che il risanamento dei conti può conseguirsi in maniera dinamica, coniugando gli obiettivi della crescita con quelli della finanza pubblica.


Il futuro Governo dovrà mettere al centro del suo programma l’emergenza lavoro, sia nel settore privato che in quello pubblico.


In merito la Confsal proporrà all’esecutivo e al Parlamento il proprio Manifesto politico-programmatico “il lavoro al centro della società civile e della economia in funzione dello sviluppo dell’Italia e dell’Eurozona”, recentemente sottoposto all’attenzione delle formazioni politiche impegnate nella recente competizione elettorale.


La Confsal, interpretando le legittime aspettative dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie, auspica la formazione di un Governo che abbia la forza e il coraggio di fare scelte politiche incisive e di ampio respiro, puntando sulle necessarie riforme strutturali e organiche , come quella del fisco.


Intanto, nella prima fase della legislatura, il Governo dovrà dare immediate risposte adeguate e alle molteplici emergenze aperte sul fronte del lavoro.


Si dovranno affrontare con una certa urgenza le questioni relative a:

  • le crisi industriali di oltre 300 aziende per ridurre il numero dei disoccupati, che raggiungono ormai circa 3 milioni;
  • il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga per il 2013, data l’insufficienza delle risorse assegnate;
  • la verifica su flessibilità e nuovi ammortizzatori sociali che entreranno a regime dal 2016, in materia di mercato del lavoro;
    la tutela degli esodati non ancora salvaguardati;
  • i servizi per l’impiego e la formazione professionale riguardanti l’esercizio della delega per le politiche attive del lavoro;
  • il rinnovo dei contratti e la stabilizzazione dei precari, sia nel settore privato che in quello pubblico;
  • la defiscalizzazione delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti e delle pensioni;
  • la riduzione del cuneo fiscale.
Pertanto, la Confsal chiede alla Politica la formazione di un Governo che sia capace di realizzare un percorso coerente di riforme efficaci, eque e condivise in funzione dello sviluppo e di affrontare immediatamente le emergenze riguardo al lavoro, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni.


La Confsal, infine, chiede l’attivazione di un sistema di relazioni sindacali da tenere con il metodo inclusivo, garantendo così a tutte le Parti Sociali rappresentative le pari opportunità ai tavoli di proposta e di negoziato al fine di assicurare l’esercizio della rappresentanza alla totalità dei lavoratori e dei pensionati in un contesto di reale democrazia economica.


In conclusione, la Confsal chiede con determinazione e forza il decisivo impegno responsabile della Politica e in particolare del futuro Governo per conseguire nell’arco della legislatura una serie di obiettivi fissati nel proprio Manifesto politico-programmatico e per affrontare in tempi brevi la grave emergenza lavoro.


 







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