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QUESTION TIME CAMERA DI MERCOLEDÌ 17 OTTOBRE 2012 - ALLUNGAMENTO DELL'ORARIO DI SERVIZIO DEL PERSONALE DOCENTE
Data: Giovedì, 18 Ottobre 2012, ore 08:10:00
Argomento: NORMATIVA E POLITICA



question time
L'allungamento dell'orario di servizio del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado
previsto dal disegno di legge di Stabilita' e le iniziative di politica monetaria in relazione alla crisi economica in corso sono i due temi dibattuti  al question time Camera del 17 ottobre 2012 su cui ha replicato ai gruppi parlamentari il ministro Giarda.
Di seguito la replica sugli orari nella scuola all'on.Granata e un contributo di Maurizio TIRITICCO....



“In riferimento all’interrogazione sull’articolazione dell’orario di servizio del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado sul numero di ore maggiore delle attuali 18, preciso che:

1)rispetto al testo contenuto nel ddl di stabilità oggetto di pubblicazione, il Ministro Francesco Profumo ha ieri dichiarato la sua piena disponibilità a rivedere, d’accordo con tutti i gruppi parlamentari, la proposta contenuta nel ddl;

2)in ogni caso, la revisione dovrà indicare soluzioni alternative nel rispetto dei vincoli finanziari previsti dalla legge n. 135/2012 (spending review) che stabilisce, all’allegato 2, per il MIUR il conseguimento di un obiettivo di risparmio per il 2013 di 183 milioni di euro, per il 2014 di 173 milioni di euro e per il 2015 di 237 milioni di euro.

L’ispirazione della proposta muove dal dibattito culturale nel Paese sulla centralità della scuola. E’ infatti evidente ed emerge da tutta la letteratura pedagogica e organizzativa nonché dai confronti con le scuole europee che il nostro sistema di istruzione e formazione ha un bisogno profondo di innovazione.

E’ importante riflettere sulla possibilità di considerare l’orario di lavoro dei docenti in modo nuovo, flessibile, capace di rispondere alle esigenze formative di tutti e di ciascuno, di programmare e autovalutare azioni innovative molteplici, di progettare percorsi di recupero e di valorizzazione delle inclinazioni e dei talenti di ciascuno. Si tratta di una prospettiva culturale e politica seria sulla quale il Ministro auspica che - a prescindere dalle soluzioni, anche diverse, che si troveranno per rispondere alle esigenze di bilancio - si possano confrontare le diverse opzioni miranti a costruire una scuola più equa, più solidale e più moderna" ha concluso Giarda.

Resoconto stenografico dell'Assemblea - Seduta n. 705 di mercoledì 17 ottobre 2012




Contributo di Maurizio TIRITICCO

Se otto ore vi sembran poche…


…provate voi a lavorar!

Così cantavano le mondine nel secolo scorso! E aggiungevano:
“E noi faremo come la Russia, noi squilleremo il campanel, falce e martel!
E squilleremo il campanello, falce e martello trionferà”.

Se 18 ore vi sembran poche, provate voi a lavorar… per 24 ore!!!

Viene da chiederci: ma chi fa queste pensate? Conosce il lavoro scolastico oggi, soprattutto nell’istruzione secondaria? E’ mai stato in una scuola? In un’aula? Possibile che ancora resiste l’adagio che vuole gli insegnanti sfaticati e privilegiati, impiegati a mezzo servizio e con tre mesi di ferie??? A proposito: dove si andranno a recuperare i 15 giorni di ferie in più? Mah! E dove va a finire il contratto di lavoro? Stracciato per legge? In una scuola messa alle corde ormai da anni, senza soldi… edifici non a norma… accorpamenti cervellotici che impongono fatiche su fatiche a dirigenti costretti a correre da una sede all’altra, al personale di segreteria impegnato in operazioni contabili sempre più massacranti! Lo so! Ci sono pure le eccellenze! Nonostante tutto! C’è anche la buona volontà e l’impegno di tanti insegnanti! Che registreremo a Firenze il 26 p. v. al Terzo convegno promosso d Educationduepuntozero! Ma che cosa si vuole di più dalla scuola? E poi verrà pure la valutazione di sistema! Come in Europa! Valutare necesse!!! Prima ti stritolo, ti soffoco, e poi ti valuto pure!!! Siamo alla frutta!

In effetti ho sempre detto e scritto che le 18 ore canoniche del lavoro di un insegnante devono essere rivedute e riscritte in funzione non tanto e non solo dell’orario di lavoro di un pubblico dipendente, quanto dell’offerta che un’istituzione scolastica intende dare, ovviamente in un regime in cui lo Stato ponga veramente l’Istruzione con la I maiuscola tra i primi posti dei suoi impegni politici, sociali e finanziari! Mi sono sempre chiesto quanto sia corretto che l’insegnante debba impegnare tutto il suo tempo, le 18 ore canoniche, nel faccia a faccia con gli alunni in aula! Con quello che accade giorno dopo giorno in questa società fluida nel campo della ricerca e delle applicazioni tecnologiche, e nello stesso mondo degli adolescenti, come si può pensare a un insegnante che entra in aula a recitare la lezione di sempre? Non è così! Le esigenze di chi apprende aumentano in modo esponenziale e un insegnate non può scodellare a una scolaresca inquieta e assetata di saperi nuovi e interessanti la lezione di sempre… quella che poi, ironia della sorte, verrà chiesta anche alla prova del prossimo concorso per docenti! Non esiste più l’insegnante che fa la sua lezione, assegna i compiti e se ne va! Qualche matusalemme resiste, purtroppo, questo è certo, ma gli insegnanti che io conosco – e sono tanti – non sono così!

Allora rivediamolo pure l’orario degli insegnanti! Consideriamo tutti i numerosi impegni che hanno fuori dall’aula, dal contatto diretto con gli alunni! Giungiamo anche a 24 ore, perché no? E che siano debitamente pagate! E si preveda che solo una parte di esse, la metà ad esempio, sia destinata al lavoro in aula! E siano centrali le attività laboratoriali, di cui parlano ormai tutte le nuove Indicazioni nazionali! E altre ore siano destinate alla ricerca, alla progettazione pluridisciplinare, alla produzione di materiali didattici, alle attività di sostegno, rinforzo, recupero, all’orientamento! Se veramente vogliamo una scuola a tempo pieno e a spazio aperto! Come è giusto che sia! Avremmo più docenti impegnati in un lavoro che oggi non si può più consumare totalmente nelle aule, quelle aule/classi previste da Casati e da Coppino! Ma erano altri tempi ed era necessario che, anche a suon di nerbate, quel 90% degli analfabeti imparasse a leggere e scrivere e a far di conto! Se volevamo entrare in Europa! La scuola non è più quella in cui c’è uno che sa tutto e insegna e uno che non sa nulla è impara!

Non è più così! E in tanti Paesi d’Europa oggi le scuole non sono più così! Solo noi in Italia non siamo capaci di cambiare! In effetti, sono più di dieci anni che non abbiamo un ministro della Pubblica istruzione! Si succedono, legislatura dopo legislatura, uomini di buona volontà! Ma occorre anche competenza! E saper battere i pugni sul tavolo! E non lasciare che il “Sistema educativo nazionale di istruzione e formazione” – parole altisonanti – sia gestito dal Mef! Perché oggi chiediamo solo agli alunni di essere competenti, e non pretendiamo competenza da chi ci amministra?

Capisco che il momento è difficile e che tutti dobbiamo stringere la cinta! Ma non chiediamo alla scuola di stringerla ancora! Un altro buco e la scuola affonda! Come la Concordia… per l’imperizia dello Schettino di turno!

 

Roma, 16 ottobre 2012 – 1943! Ricorrenza del rastrellamento degli ebrei del Ghetto di Roma!








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