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INFORMATIVA SUL PIANO NAZIONALE DI FORMAZIONE DEI DOCENTI
Data: Giovedì, 28 Luglio 2016, ore 07:29:15
Argomento: FORMAZIONE




piano triennale per la formazione


Nella tarda mattinata del 26/07/2016, si è tenuta al MIUR l’informativa sul Piano Nazionale di formazione dei docenti (vedi nostro precedente articolo); il lungo incontro è terminato nel pomeriggio.
La Delegazione di Parte Pubblica era presieduta dalla dott.ssa Rosa De Pasquale, Capo Dipartimento dell’istruzione del MIUR. Erano inoltre presenti un esponente della segreteria tecnica del Ministro, Damien Lanfray, il Direttore Generale del personale della scuola dott.ssa Novelli e il dott. D’Amico della stessa Direzione Generale. ...



Il rappresentante della Segreteria tecnica e l’Amministrazione hanno illustrato il Piano Nazionale di Formazione che dovrebbe partire già in settembre, evidenziando che, contestualmente, parte anche la macchina organizzativa per la gestione dello specifico fondo di 24 milioni di euro, stanziato dalla L. 107.
Sarà necessario individuare le scuole capofila, per la allocazione dei fondi, massimo entro i primi giorni di novembre, essendo necessario impegnare i fondi con la massima tempestività. In tal senso sarà predisposto uno specifico bando pubblico dal Ministero.

Sintesi dell’intervento del rappresentante della Segreteria del Ministro:
Il rappresentante ha chiarito che il Piano non è soltanto per l’erogazione dei fondi né per la sola finalità di disciplinare l’obbligo formativo per il personale docente. Il Piano è accompagnato da sostanziosi fondi, con uno stanziamento di risorse pari a circa 20 volte rispetto allo stanziamento del passato ed è prescrittivo principalmente per il MIUR, comportando molto impegno per lo stesso. Ha evidenziato che, che al centro del piano, ci sono le scuole e il personale e che il documento dovrebbe essere diviso in tre parti: esigenze Nazionali, spesso richieste dagli stessi docenti, quali le competenze digitali e linguistiche; esigenze della scuola legate al miglioramento e allo sviluppo professionale del docente, nelle quali il Dirigente scolastico accoglie i bisogni formativi dei docenti e il Piano di sviluppo professionale del docente, con l’istituzione di un portfolio professionale del docente.
Vi è una seconda parte legata all’obbligo di formazione; annualmente il docente potrà aggiornare il proprio bagaglio professionale.
Ogni Direzione ha dato una propria indicazione, evidenziando, tra l’altro, la necessità di competenze digitali e quelle relative alla conoscenza delle lingue straniere.
Vi è una seconda area relativa alle competenze di sistema, per implementare le competenze di base e l’innovazione tecnologica; vi è una terza area relativa alla scuola inclusiva, che approfondisce le competenze relative alle diverse modalità di inclusione, non solo degli alunni stranieri o per il sostegno, ma anche per altre forme di inclusione quale la dispersione e il disagio giovanile.
Vi è poi la questione della Governance, con un gruppo di lavoro istituzionalizzato, per seguire il Piano di formazione nella sua attuazione.
Gli ambiti istituiti a livello territoriale creeranno specifiche reti di scopo anche per organizzare la formazione.
A livello di singola scuola si predispone il Piano di Formazione dell’istituto.
L’obbligo di formazione vorrebbe dare giustizia al lavoro svolto dal personale docente, facendo emergere anche la formazione svolta e quella da attuarsi, molto utili per dare prestigio alla professione docente.
Si è soffermato sulla questione dei formatori della scuola e su una possibile valorizzazione economica dell’impegno della formazione.

***

L’Amministrazione ha rappresentato l’obiettivo della necessità di governare il processo per realizzare un sistema per lo sviluppo professionale dei docenti, con la finalità di realizzare un sistema integrato per seguire tutta la formazione attuata a livello Nazionale, anche costituendo un format che determinerà un unico sistema integrato, a livello formativo, anche tenendo conto del lavoro delle Associazioni professionali ed Enti di formazione.

È stata evidenziata la nuova procedura relativa al processo di accreditamento degli Enti di formazione che sarà attuata tutta on line; l’obiettivo è migliorare la formazione ed elevare la qualità dell’offerta formativa.

La Delegazione SNALS-ConfSAL, nel proprio intervento, ha:

  • chiesto di ricevere un testo scritto delle proposte complessive, al fine di valutare con attenzione tutta la delicata materia;
  • sottolineato che il CCNL non viene rinnovato da quasi 10 anni e non è possibile ritenere che la formazione possa quasi considerarsi un prerequisito o comunque una garanzia per una migliore effettuazione del nuovo contratto di lavoro. Occorre, invece, uno stanziamento adeguato che dovrà realizzare l’obiettivo di adeguare le retribuzioni del personale della scuola, ferme da tanti anni, garantendo, sicuramente, un adeguato recupero del potere di acquisto oltre che, ovviamente, l’adeguata valorizzazione della professionalità del personale docente e del personale tutto della scuola;
  • evidenziata la demotivazione alla partecipazione agli incontri se alla fine l’Amministrazione pensa di andare avanti per proprio conto, come ha fatto nella recente questione relativa all’assegnazione dei docenti dagli ambiti alle scuole, sottolineando che la nota MIUR ha disatteso, completamente, i contenuti dell’Accordo politico raggiunto al MIUR, prima della rottura della trattativa. Tale Accordo politico, se correttamente attuato, avrebbe dato certezze di trasparenza e oggettività, e si sarebbe dato, comunque, anche un apporto operativo ai dirigenti scolatici;
  • posto l’accento sulla necessità, in linea con il CCNL 29/11/2007, tutt’ora vigente, di ribadire il diritto alla formazione, senza imporre obblighi cogenti da parte del MIUR, che demotiverebbero la partecipazione del personale ad una attività che, se scelta liberamente e ben svolta, può andare incontro alle esigenze del personale, che negli anni ha dimostrato di utilizzare anche alle proprie risorse economiche per potersi aggiornare ed essere sempre professionalmente adeguato;
  • chiesto un ruolo centrale del collegio dei docenti che, come rientra nelle sue competenze, dovrebbe deliberare le iniziative di formazione, adeguandole al PTOF e al Piano di miglioramento dell’offerta formativa;
  • evidenziato, che, spesso, le scelte e la qualità della formazione fin qui offerte dal MIUR hanno deluso il personale che si è visto costretto a rivolgersi ad associazioni o a privati.








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