IL PERCORSO DE "LA BUONA SCUOLA"
TRA LE PROTESTE DEL MONDO DELLA SCUOLA
nell'a. s. 2014/2015 - il più travagliato nella storia della Scuola italiana
(seconda parte)

  • dal 9 giugno 2015, con la dichiarata incostituzionalità del DDL Scuola da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato

  • al 16 luglio 2015, con l'entrata in vigore della legge  n. 107 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti)


SNALS Brindisi - Carmelo NESTA



9 giugno 2015

 

DDl Scuola anticostituzionale

È stato dichiarato anticostituzionale il DDL sulla Scuola dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato in una votazione in cui non è servito nemmeno il voto favorevole della presidente Finocchiaro. Il risultato della votazione è stato di 10 voti favorevoli e 10 voti contrari e quindi il parere risulta negativo. Alcuni commenti a caldo di esponenti politici e dello SNALS
 


15 giugno 2015

DOCENTI: DOPO ''FANNULLONI'' E ''SQUADRISTI'' ADESSO ANCHE ''CRIMINALI''

wanted

Adesso lo sciopero degli scrutini diventa … atto criminale! Auspicate “punizioni esemplari verso chi lo adotta”.

Nota di Ceripnews di A. Bonacasa ...

Lo sciopero degli scrutini sarebbe un “atto criminale”, che produce danno alla scuola e alla sua utenza, e quindi è meritevole di punizioni esemplari verso chi lo adotta; si invoca anche il “ripristino della legalità” prendendo anche in considerazione, da parte del Governo, “provvedimenti disciplinari e economici per chi sequestra la pagella degli studenti italiani”! Così ci si è espressi nella conferenza stampa dell’11 giugno a Palazzo Madama sul Ddl 1934 da parte dell’associazione studentesca StudiCentro che gravita - almeno sulla carta - nell’area general-generica dei cosiddetti “moderati”, alla presenza dei capogruppo di maggioranza Ettore Rosato (Pd) e Maurizio Lupi (Ap) che non sappiamo se abbiano replicato o meno e soprattutto come.


16 giugno 2015

LA GIUSTA ATTENZIONE ALLA SCUOLA DELL'INFANZIA - COMUNICATO DEL COORDINAMENTO

La scuola dell'infanzia, secondo il dettato costituzionale, costituisce il primo fondamentale segmento del percorso educativo di crescita e sviluppo della persona, saldamente ancorato all'intero sistema nazionale dell'istruzione.

Appare urgente e prioritario restituire alla discussione parlamentare il confronto sulla funzione sociale culturale e pedagogica della scuola dell’infanzia nell’ambito del Ddl ora in discussione al Senato.

Si tratta di materia - afferma il Coordinamento - che respinge l'esercizio di deleghe in bianco, esposte ad interessi e pressioni estranee alla storica funzione sociale e pedagogica.
Nella sua condizione di interfaccia con il sistema dei servizi per l'infanzia e, ancor più, con l'intero percorso di formazione nel primo e nel secondo ciclo di studi, la scuola dell'infanzia assume un ruolo strategico nel quadro di un reale rilancio degli impegni da assumere nel Paese per la scuola.
Il bagaglio di storia, esperienza, rilevanza del segmento nel panorama pedagogico internazionale richiede una riflessione aperta, serena e libera, da condurre in sedi legislative appropriate, senza condizionamenti.

Il Coordinamento, come più volte ribadito, chiede di aprire una discussione parlamentare che affronti complessivamente gli aspetti professionali e pedagogico-didattici avendo a riferimento la generalizzazione dell'offerta formativa destinata ai bambini dai tre ai sei anni, la piena attuazione dell'autonomia didattica organizzativa, che pone al centro bambini quali soggetti portatori di diritti, ricchi di potenzialità, espressione di specifiche istanze educative, a cui la prima esperienza scolastica deve fornire basilari strumenti e condizioni di esercizio.

AIMC ANDIS CIDI CISL-SCUOLA FLC-CGIL FNISM MCE SNALS-CONFSAL UIL-SCUOLA


17 giugno 2015

I PRECARI NON DEVONO PAGARE LE TENSIONI DEI PARTITI


Lo SNALS-CONFSAL rinnova la richiesta di un provvedimento d'urgenza per l'avvio della stabilizzazione del personale con le assunzioni promesse che devono costituire la base di un piano pluriennale.

vedi articolo

 

 


17 giugno 2015

LO SHOW DI RENZI A PORTA A PORTA - MARCO PAOLO NIGI: POSSIAMO RITROVARCI A LUGLIO MA FERMI SU NOSTRE POSIZIONI

Renzi ascolta

Renzi fa lo sbruffone a "Porta a Porta": "Noi, nei primi giorni di luglio, come governo faremo una conferenza nazionale sulla scuola. Li chiamiamo tutti, CGIL, CISL, UIL, tutti i sindacalisti che sono arrabbiati, poi chiamiamo i presidi, i docenti, gli studenti, le famiglie, poi chiamiamo quelli che vogliono essere assunti perché hanno fatto le SISS giustamente e quelli che hanno fatto il TFA, tutte sigle complicate, faremo parlare tutti, ovviamente un rappresentante per ciascuno. Noi presentiamo la nostra proposta e poi una volta che li abbiamo ascoltati si chiude perché in Italia, dopo anni, finalmente c'è qualcuno che decide."

 

A che serve questa ennesima passerella di ascolto?

Se lo chiede il Segretario Generale dello SNALS Marco Paolo NIGI in una intervista ad ADNKRONOS:

Possiamo ritrovarci a luglio ma fermi su nostre posizioni!

"Ci siamo già incontrati con il ministro Giannini. E possiamo ritrovarci a luglio, anche con il caldo, visto che ora il premier ha annunciato una Conferenza nazionale sulla scuola. Ma noi restiamo fermi sulle nostre posizioni, che il governo conosce bene. Del resto, lo stesso Renzi ha detto che poi, comunque, farà come vuole. E i sindacati della scuola, che sono cinque e non 18, continueranno a marciare uniti. La piattaforma è unitaria e la mobilitazione continua in vista di settembre".

Tra i punti della riforma, Nigi ricorda la contrarietà del sindacato al ruolo del "preside-manager": "Siamo certamente accanto ai presidi che vogliono licenziare gli insegnanti lavativi, ma di qui a dire che possono valutare se sono bravi docenti ce ne passa".

No, quindi, alla "monetizzazione del merito, affidato alla valutazione di studenti, genitori e presidi", avverte. Ma, soprattutto, sottolinea Nigi, "chiediamo da anni il rinnovo del contratto e basterebbe poco per annunciare l'avvio della trattativa".

C'è poi un punto che da sempre sta a cuore allo Snals Confsal: "Vorremmo che il diritto allo studio fosse anche il dovere di studiare e che chi non studia perda questo diritto o quanto meno si fermi. Invece, in Italia, si abbassa la capacità educativa, si sminuisce il ruolo dei docenti, e si va così verso la mediocrità".

"Noi vogliamo percorrere la strada dell'eccellenza della scuola, che poi è anche la strada costituzionale", conclude il segretario generale.

 

Renzi a Porta a Porta      Montevecchi M5S
                  Renzi a "Porta a Porta"                La senatrice Michela Montevecchi (M5S)
                                                                                sullo show di Renzi a Porta a Porta                      


19 giugno 2015

ECCO IL DECRETO LEGGE PER ASSUMERE GLI INSEGNANTI - PROPOSTO DAL SENATORE TOCCI CHE LO INVIA AL MINISTRO GIANNINI

Sen. Tocci

Il senatore di AreaDem Walter TOCCI pubblica sul suo blog il decreto per l'assunzione dei docenti:
"Non si perda altro tempo per assumere gli insegnanti. Il governo approvi immediatamente il decreto legge, i soldi ci sono e l'ulteriore rinvio rischia di produrre gravi disagi nell'avvio nell'anno scolastico e di mortificare le attese di tante persone.
Il disegno di legge ha puntato solo sull'assorbimento delle graduatorie a esaurimento che però non contengono tutte le professionalità necessarie alle scuole. È un'operazione necessaria, ma non sufficiente. Andrebbe completata andando a prendere le competenze mancanti tra gli abilitati che sono stati formati e selezionati proprio a partire dal reale fabbisogno del sistema scolastico. Con i nostri emendamenti al ddl, infatti, proponiamo un piano poliennale di assunzioni per mettere a disposizione delle scuole tutte le competenze di cui hanno bisogno.

Il presidente Renzi ha riaperto la discussione con il mondo scuola rinviando ad un'assemblea di consultazione nel mese di luglio. È un'ottima intenzione di dialogo, ma non deve mettere a rischio l'avvio del piano assunzionale per il prossimo anno scolastico. Abbiamo proposto di procedere comunque ad attuare la decisione del governo di chiamare gli iscritti alle graduatorie a esaurimento, i vincitori e gli idonei dell'ultimo concorso. Il Ministero dice che non si può fare perché le assunzioni sarebbero legate all'approvazione dell'intero disegno di legge. Non è vero. Abbiamo già dimostrato che le nuove procedure di chiamata - ambiti e chiamate del preside - sono rinviate all'anno scolastico successivo e quindi è possibile assumere quest'anno i centomila con le norme vigenti.

Non possiamo credere che si accampino impedimenti tecnici per mantenere un puntiglio tutto politico. Vogliamo pensare che il ritardo dipenda solo dalla difficoltà di immaginare le norme per avviare le procedure prima dell'approvazione del disegno di legge. Abbiamo fiducia nel nostro governo e vogliamo aiutarlo a uscire dal blocco decisionale.

Per questo abbiamo scritto il testo del decreto legge. È già stato inviato alla Ministra Giannini che siamo sicuri lo farà valutare - e se necessario correggere - dagli uffici. Lo rendiamo pubblico per dimostrare a tutti la fattibilità della nostra proposta. Siamo disponibili a esaminare eventuali osservazioni a critiche. Non si dica più però che non si può fare per motivi tecnici. Gli alibi sono finiti. Se c'è la volontà politica a settembre centomila nuovi docenti saranno in cattedra. Insisteremo poi con i nostri emendamenti al ddl per proseguire con le assunzioni degli abilitati secondo il piano poliennale."

Infine una nota:

"ATTENZIONE
Vedo sui social che nasce un equivoco. Questo testo riprende solo le norme delle assunzioni per scorrimento delle graduatorie che il governo ha inserito nel disegno di legge. Lo abbiamo presentato per dimostrare che è tecnicamente possibile stralciare questa parte. In tal modo si toglie ogni alibi a chi dice: "le assunzioni sono possibili solo approvando l'intera proposta della buona scuola".
Qui non troverete tutti gli altri argomenti (il preside, la valutazione, i bonus, le deleghe) che porteremo avanti con gli emendamenti nella discussione generale sul provvedimento. Non troverete neppure le norme relative alle altre assunzioni o ai trasferimenti che appunto si discuteranno in commissione in fase emendativa.
Ringrazio per le osservazioni e la segnalazione di errori; ne faremo tesoro per la stesura definitiva."

IL TESTO DEL DECRETO


23 giugno 2015

IL 23-24-25 GIUGNO: NON FERMIAMOCI DAVANTI AI RICATTI! CONTINUA LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA! MANIFESTAZIONI A ROMA E A BRINDISI

Abbracciamo il Senato

VOLANTINO


23 giugno 2015

NON FERMIAMOCI DAVANTI AI RICATTI! CONTINUA LA MOBILITAZIONE DELLA SCUOLA!

LA MANIFESTAZIONE DI BRINDISI

teatro Verdi - Brindisi - 23 giugno 2015

 

Dalle scalinate del teatro Verdi di Brindisi i docenti della Buona Scuola brindisina dicono per l'ennesima volta "NO" al disegno di legge sulla scuola del governo Renzi. Oggi, 23 giugno 2015, alle ore 20.00, in concomitanza con la manifestazione di Roma in piazza delle Cinque lune e in piazza Guidoni, con lo slogan "Non fermiamoci davanti ai ricatti! Abbracciamo il Senato e aiutiamolo a non approvare una legge dannosa e incostituzionale", i docenti brindisini hanno testimoniato il disappunto e il rammarico su questa grottesca vicenda che ha accompagnato tutto l'anno scolastico 2014/2015.

 

 

teatro Verdi - Brindisi - 23 giugno 2015Un anno scolastico che i docenti non si augurano che si concluda con l'approvazione di una riforma che mina le basi della nostra scuola democratica e aderente ai principi costituzionali. I docenti non vogliono:

  • i “superpoteri” ai dirigenti scolastici con la chiamata diretta dei docenti e “potere” salariale;
  • una gestione della scuola che mette a rischio la libertà di insegnamento, depotenzia le competenze del collegio dei docenti e del consiglio di istituto annullando, di fatto,  la collegialità;
  • l’introduzione di un sistema di valutazione inaccettabile nelle forme e nei contenuti;
  • la demolizione della scuola pubblica per una scuola dei privati;
  • l’invasione da parte della legge di aspetti prettamente contrattuali.

Ma torniamo alla serata di oggi 23 giugno 2015. Questa volta lo scenario è il teatro Verdi e le sue scalinate. I docenti si sono ritrovati alle ore 20,00 davanti al teatro, hanno acceso i consueti lumini rossi e hanno occupato un'intera scalinata del teatro.

teatro Verdi Brindisi - 23 giugno 2015 - filmato


Ricordiamo i precedenti appuntamenti che hanno visto docenti e ATA protagonisti della protesta nelle strade e piazze di Brindisi:

Flash mob 23 aprile 2015, ore 20.30 - piazza Vittoria

Assemblea pubblica 18 maggio 2015, ore 19.00 - scalinata Virgiliana

Red flash mob 28 maggio 2015, ore 19.00 - piazza Sottile de Falco

Fiaccolata per la scuola giusta 5 giugno 2015 - piazza Cairoli- corso Roma - piazza Vittoria


24 giugno 2015

MAXI EMENDAMENTO, L'ENNESIMO ATTO DI ARROGANZA DEL GOVERNO NON FERMERÀ LA PROTESTA


maxiemendamentoIl governo tiene in pugno i senatori con il ricatto "O voti a favore o ce ne andiamo tutti a casa!" e siccome la casta ci tiene a rimanere, mantenendo ognuno la propria poltrona con i privilegi da essa derivanti, tutti i lecchini voteranno a favore ed il maxiemendamento passerà. Povera Italia, governata da persone che pensano solo ai propri interessi e non al bene della Res publica!!!!

 

VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA


Scuola: maxi emendamento, l’ennesimo atto di arroganza del governo non fermerà la protesta

La decisione del governo di procedere sulla riforma con un maxi emendamento, su cui intende porre il voto di fiducia, è l'ennesimo atto di arroganza nei confronti della scuola, del parlamento e del Paese. Una decisione intollerabile per il metodo e per i contenuti, che abbiamo più volte avuto modo di contestare.

Le nostre critiche e proposte sono rimaste inascoltate, al di là dei soliti annunci di apertura, giunti dal Presidente del Consiglio

Il governo ha deciso, infatti, di forzare la mano per approvare un provvedimento dannoso per la scuola, ignorando le ragioni di insegnanti, studenti, famiglie e le prerogative del parlamento. Esso verrebbe così privato degli spazi e dei tempi necessari per discutere una riforma decisiva per il Paese, resa ancora più ampia da ben otto deleghe in bianco. Vengono messi in discussione basilari principi costituzionali: inclusività, uguaglianza sociale e libertà di insegnamento.

Non si può migliorare il sistema scolastico, come l'esecutivo invece proclama, con provvedimenti che l'intero mondo della scuola ritiene, con solide motivazioni, sbagliati.

Questa legge infatti:

  • non risolve ma aggrava il problema del precariato
     
  • esclude e ignora le professionalità ATA
     
  • mortifica la partecipazione e la collegialità
     
  • non rispetta la libertà di insegnamento
     
  • cancella diritti contrattuali fondamentali e indebolisce la funzione del contratto nazionale

Il dissenso finora espresso in modo massiccio e compatto dalla scuola, attraverso una partecipazione storica allo sciopero unitario che ha visto incrociare le braccia a 618 mila lavoratori, oltre un milione di fiaccole nelle piazze delle città italiane, 10 milioni di post e, non ultima, l'altissima adesione allo sciopero degli scrutini, non si fermerà.

I sindacati andranno avanti con tutti gli strumenti di lotta possibili. Non si illuda il premier che la scuola, complice il periodo estivo, possa alla fine rassegnarsi alla sua decisione. Il prossimo anno scolastico sarà contrassegnato dal caos di scelte organizzative e didattiche improvvide e sbagliate, in cui la voce di protesta si farà sentire ancora più forte e chiara.

Renzi e il Governo sappiano che la scuola non accetta padroni, che esiste una comunità educante fatta di professionalità e competenze che ogni giorno lavora con passione e dedizione, a dispetto di stipendi bassissimi, mancato rinnovo del contratto nazionale e tanta precarietà. Questi lavoratori formano al valore della conoscenza e della democrazia le giovani generazioni. La scuola non può tollerare prepotenze e improvvisazioni, ma pretende di essere ascoltata, rispettata e valorizzata.

 

Flc  CGIL

CISL  Scuola

UIL  Scuola

SNALS  Confsal

GILDA Unams

Domenico Pantaleo

Francesco Scrima

Massimo Di Menna

Marco Paolo Nigi

Rino Di Meglio


 

Il testo del maxiemendamento


Intervento al Senato di Michela Montevecchi - M5S

Intervento al Senato di Michela Montevecchi - M5S
 


25 giugno 2015

LA DIGNITÀ CALPESTATA DEGLI INSEGNANTI
 

La scuola è in luttoSarebbe troppo facile scagliarsi contro il duo Renzi-Giannini per quanto è avvenuto in Senato a proposito della cosiddetta “Buona scuola”, che di buono non ha proprio nulla; talmente facile che ci guarderemo bene dal commettere quest’errore. Perché la colpa non è solo di Renzi; anzi, a Renzi e al suo ministro va riconosciuta una coerenza tetragona con le proprie pessime idee.

La colpa è, soprattutto, della sedicente minoranza del PD, ormai non più credibile, evidentemente priva della saggezza necessaria per comprendere che, votando a favore di una riforma così sbagliata, contestata e inaccettabile, ha perso l’ultima occasione per recuperare un minimo di dignità, credibilità e fiducia da parte della gente. ...

Ero in piazza e l’ho visto il mondo della scuola, ho guardato negli occhi decine di insegnanti, li ho visti sdraiarsi per terra e coprirsi con un lenzuolo per fornire un’immagine forte e simbolica della distruzione definitiva della scuola la pubblica; li ho ascoltati e sentiti gridare tutta la propria rabbia, il proprio sgomento e poi ho confrontato i loro sentimenti con quelli di alcuni illustri esponenti del PD, da sempre contrari a Renzi, un tempo persino stimabili, ormai irriconoscibili, incomprensibili, asserragliati dentro un fortino assediato che presto li espellerà perché il segretario di quel partito, dovrebbe essere chiaro a tutti, non è tipo da fare prigionieri.

Ho letto certe riflessioni, se è lecito chiamarle così, e ho provato un senso di vergogna. Vergogna per ciò che è diventato il partito in cui ho militato per cinque anni, contribuendo, nel mio piccolo, a redigere il programma per la scuola; vergogna per come sono cambiate determinate persone, disposte ad accettare leggi e riforme contro le quali un tempo sarebbero scese in piazza insieme a questo sventurato mondo; vergogna per non aver capito per tempo che avevo a che fare, specie in alcuni casi, con gente pronta ad anteporre la carriera a qualunque valore; vergogna perché in quel raffronto impietoso fra argomentazioni più che discutibili e le preoccupazioni sincere e tangibili di persone che a settembre non sanno se avranno ancora un lavoro e, se possibile, qualche sicurezza ho visto la divisione netta, forse insanabile, fra quello che viene pomposamente definito il “Paese reale” e i palazzi del potere nei quali dovrebbe esprimersi la sua rappresentanza. Vergogna, sgomento e dolore per quella che il mondo della scuola percepisce come l’ennesima ingiustizia: un affronto vigliacco, uno scagliarsi contro i più deboli, contro chi non ha voce né possibilità di difendersi, contro chi si sa bene che verrà ignorato da una parte dei media e schernito dall’altra, con qualche rara eccezione che presto si perderà nel frastuono delle voci.

Vergogna, inoltre, per quelle strade presidiate da uno spiegamento di forze dell’ordine mai visto, nel tentativo di tenere i cittadini sempre più lontani dalle istituzioni, come se non bastasse la disaffezione che si respira in ogni dove, con il cinquanta per cento della popolazione che non va più a votare, non sentendosi rappresentata da nessuno.

Vergogna, infine, per il disprezzo mostrato nei confronti dei sindacati e delle opposizioni, ancora una volta mortificati con arroganza, umiliati con spregio, trattati con sufficienza come se fossero fastidiosi ostacoli sul cammino delle grandi riforme e non indispensabili presidi della democrazia e del confronto civile fra diverse visioni della società e del futuro.

Il guaio è che in questo Paese, ormai, è difficile scorgere una visione politica e uno sguardo d’insieme dei problemi che lo affliggono, al punto che si cita in continuazione papa Francesco non perché sia scoppiata un’improvvisa febbre papista ma per il semplice motivo che è l’unica personalità credibile e capace di indicare un sentiero di pace, benessere, umanità, condivisione, ossia di farsi portavoce di quegli ideali di cui tutti avvertiamo più che mai il bisogno ma che la politica, in preda a una deriva liberista senza ritorno, non è più in grado di comprendere né di interpretare.

E così, in quel corteo carico di sofferenza, in quella piazza blindata e militarizzata, osservando gli striscioni e le testimonianze di chi sta vivendo sulla propria pelle questo dramma senza precedenti, mi sono tornati in mente i volti di alcuni giovani parlamentari dei diversi partiti che ho a lungo considerato di scarso interesse o, in qualche caso, gratuitamente denigrato in base a un pregiudizio tanto stupido quanto, a mia volta, codardo e mi sono reso conto che anche in Parlamento, proprio come nel resto della Penisola, le persone più colte, più competenti, animate da un minimo senso di giustizia e dalla volontà di battersi per il bene della collettività sono quelle che tendiamo costantemente a escludere, a relegare nelle retrovie, a guardare quasi con compassione, come a dire: “Poveri illusi, credono ancora di poter cambiare il mondo!”. Sì, forse loro ci credono davvero, forse sono ingenue, sognatrici, eccessivamente idealiste, ma viva l’ingenuità, il sogno, la speranza e l’idealismo se l’alternativa è il cinismo più bieco, il pragmatismo cieco e senza respiro, la malvagità gratuita, l’incapacità di ascoltare le ragioni dell’altro, il riformismo dall’alto a scapito dei più deboli e al servizio dei poteri forti che garantiscono finanziamenti, voti e vittorie elettorali! Viva quelle persone che preferiscono perdere piuttosto che perdersi e rinnegare la propria storia, la propria cultura, la propria identità e le proprie tradizioni! Viva quella ragazza che cita orgogliosamente Berlinguer pur non avendo mai vissuto quella lontana e mai così rimpianta stagione! Viva chi ha scelto un circolo di periferia per dire addio a un partito ormai irrecuperabile e tornare fra la gente che, non a caso, lo ha accolto con affetto, stima e profonda riconoscenza!

Quanto al resto della minoranza dem, cui in alcuni casi, sia pur esigui, rinnovo la mia stima personale benché sia totalmente venuta meno quella politica, mi auguro che un giorno abbiano il coraggio di fare i conti con se stessi, con le tante occasioni perdute, con gli ideali della gioventù calpestati, con questa corsa verso l’abisso in cui hanno smarrito non solo la propria anima ma anche milioni di elettori, disgustati e increduli per questo tradimento in nome, unicamente, della propria poltrona e della difesa di un partito per il quale non vale più minimamente la pena battersi.

A settembre, con convinzione, tutti noi saremo ancora in piazza, probabilmente con qualche compagno d’avventura in più e con il desiderio irrefrenabile di riscattare la dignità calpestata degli insegnanti, costruendo insieme a loro un progetto per la scuola radicalmente alternativo a quello imposto da un soggetto politico che non ha più nulla a che spartire con la sinistra e con la sua ragione di esistere.

Addio minoranza dem. Senza rimpianti

Articolo 21 - Roberto Bertoni

 

Fabrizio Bocchino

Fabrizio Bocchino - Gruppo Misto del Senato "Italia lavori in corso":
"Voi del ‪‎PD‬ rischiate di passare alla storia come elemento peggiorativo della riforma Gelmini"


25 giugno 2015

MIUR: CONTINUANO GLI INCONTRI SU ORGANICI PERSONALE ATA

Tagli personale ATA
Si è svolto nella prima mattina del 25 giugno 2015 l’annunciato incontro politico con il sottosegretario Davide Faraone per trovare una soluzione per evitare il taglio di oltre 2000 unità di organico ATA (collaboratori scolastici ed amministrativi) previsto dalla legge di stabilità 2015

vedi articolo


1 luglio 2015

DDL SCUOLA: MANIFESTAZIONE UNITARIA A PIAZZA MONTE CITORIO IL 7 LUGLIO 2015

Roma, 1 luglio 2015
Prot. n. /2015 – flccgil – ML/ab


Alle strutture regionali e territoriali

In coincidenza con il dibattito alla Camera sul DDL Scuola, il giorno 7 luglio, Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda del Lazio e di Roma, hanno organizzato un sit-in alle ore 16,00 in P.zza Montecitorio.

Data la rilevanza dell’iniziativa, si auspica l’ampia partecipazione di delegazioni provenienti dalle altre province d’Italia.

Cordiali saluti,

i segretari organizzativi

CGIL: Maurizio Lembo  CISL:Lena Gissi   UIL:Pino Turi   SNALS:Achille Massenti   GILDA:Massimo Quintiliani


8 luglio 2015

LEGGIAMO INSIEME IL DISEGNO DI LEGGE SULLA ''BUONA SCUOLA''

la cattiva scuola

In vista dell’imminente approvazione anche da parte della Camera dei Deputati del DDL “BUONA SCUOLA”, in relazione al quale non si ipotizza la possibilità di approvazione di alcun emendamento rispetto al testo votato al Senato con voto di fiducia, riteniamo utile fornire un aiuto alla interpretazione del testo con riferimento, in questa prima fase, agli argomenti che saranno certamente oggetto dell’attività del sindacato nei prossimi mesi.
Si tratta, ovviamente, solo di un primo contributo a cui seguiranno ulteriori approfondimenti su alcune tematiche che non sono state per ora sviluppate.
Con l’occasione vi confermiamo l’impegno del sindacato, tramite l’ufficio legale, a predisporre un’ampia gamma di ipotesi di impugnative per cercare di ottenere per via giudiziaria i risultati che non è stato possibile conseguire in sede Parlamentare a causa dell’atteggiamento del Governo che ha voluto operare chiedendo l’approvazione della legge ponendo la fiducia su un
maxiemendamento.

Prima lettura del DDL sulla Buona Scuola


8 luglio 2015

IL PARLAMENTO APPROVA IL DDL ''LA BUONA SCUOLA'' INCURANTE DEL GENERALIZZATO DISSENSO

la cattiva scuola
È una vergogna che Governo e Parlamento abbiano dato vita a una legge ignorando la voce della vera e unica buona scuola che è quella che lavorando quotidianamente ha salvaguardato tra mille difficoltà l’istruzione e la formazione nel nostro paese. ...
Va evidenziato che l’opposizione al testo proposto non nasce da aspetti categoriali e corporativi, ma ha unito in una protesta dalle dimensioni mai viste il personale della scuola (docenti, ATA, di ruolo e non di ruolo e dei dirigenti scolastici), studenti, famiglie e lo stesso mondo accademico.
 

I principali motivi di dissenso sono legati:

  • alla mancata soluzione dei problemi legati alla stabilizzazione del personale delle scuole dell’infanzia e di molte altre categorie di precariato;

  • ai “superpoteri” attribuiti ai dirigenti scolastici con la chiamata diretta dei docenti e al “potere” salariale;

  • a una gestione della scuola che compromette la libertà di insegnamento, depotenzia le competenze del collegio dei docenti e del consiglio di istituto annullando, di fatto, la collegialità;

  • all’introduzione di un sistema di valutazione inaccettabile nelle forme e nei contenuti;

  • all’esclusione della scuola dell’infanzia dalla riforma;

  • all’assenza di soluzioni per il personale ATA;

  • all’invasione da parte della legge di aspetti prettamente contrattuali, in particolare in relazione alle prestazioni e all’orario di servizio (obbligo di formazione non quantificato) e su aspetti economici affidando parte delle retribuzioni ad un organo monocratico senza contrattazione (bonus del merito);

  • al conferimento di deleghe al Governo su temi che riguardano, di fatto, l’intero universo scolastico. Strumento non condivisibile per la scelta di trattare argomenti di questa rilevanza per delega; scelta aggravata dal fatto che è prevista l’emanazione degli atti senza neppure il parere dell’organo collegiale della scuola CSPI. Questo è un inaccettabile modo di agire unilaterale rifiutando di fatto il confronto, forse perché lo si teme? Si deve rilevare, inoltre, come non sia mai successo che si votassero provvedimenti contenenti deleghe con il voto di fiducia di un ramo del Parlamento!

  • al mancato reale avvio del rinnovo contrattuale, del cui blocco anche la recente sentenza della Corte Costituzionale, ottenuta su ricorsi patrocinati dalla CONFSAL, ha proclamato l’incostituzionalità.

Certo esiste ancora un sottile filo di speranza legato al Presidente della Repubblica che auspichiamo proceda ad una attenta verifica di tutti gli aspetti di costituzionalità della legge prima che venga promulgata con la sua firma.

Di certo lo SNALS-CONFSAL, oltre ad intraprendere tutte le possibili iniziative sul piano giudiziario, non verrà meno al suo impegno di lotta assunto con la scuola militante. La mobilitazione continuerà mettendo a rischio, non solo il regolare inizio dell’anno scolastico, ma anche il suo intero andamento fino a quando non verranno superati i principali motivi di dissenso, attraverso un successivo provvedimento legislativo, o anche con la sottoscrizione di rinnovo del CCNL.


16 luglio 2015

LA BUONA SCUOLA È LEGGE!
La scuola è in lutto


Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015, la Buona Scuola, legge n. 107 del 13 luglio 2015, entra in vigore il 16 luglio 2015.

Legge 13 luglio 2015 n. 107 - Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti. (15G00122) (GU n.162 del 15-7-2015 )

Ddl Buona Scuola, insegnanti a lutto in aula

Nel giorno in cui il ddl 'La Buona Scuola' approda alla Camera per l'approvazione finale, dai banchi della tribuna riservata ai cittadini che vogliono assistere ai lavori parlamentari, una decina di insegnanti inscena una silenziosa protesta indossando delle fasce a lutto.
Immediato l'intervento dei commessi per far rispettare il Regolamento della Camera!       ASSURDO !!!

Carmelo NESTA 


Vai alla prima parte

  • dal 3 settembre 2014, con la presentazione del Rapporto "La Buona Scuola" da parte di Renzi

  • al 9 giugno 2015, con la dichiarata incostituzionalità del DDL Scuola da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato