Di seguito una intervista a Marco Paolo NIGI, segretario generale dello SNALS, su Orizzonte Scuola e alcune nostre riflessioni:
È Marco Paolo NIGI, responsabile Snals, che a ridosso delle nuove Rsu riserva al Governo le parole più dure: “Stanno prendendo in giro un intero Paese con la propaganda della fine delle GAE e della rinascita dei concorsi. Il Decreto slitta perché non sanno cosa scriverci”. ...
Segretario, la scorsa settimana avete incontrato il Ministro Giannini. Non è uscito nulla sui numeri della stabilizzazione? Quanti saranno, allora, i fortunati?
“Niente da fare, il nostro incontro si è risolto con una bella risata. Si stanno rendendo conto che siamo alla resa dei conti, è passato il tempo della campagna elettorale e dei proclami”.
I nodi, quindi, vengono tutti al pettine?
“Proprio così. Gli annunci fatti finora sulla stabilizzazione dei 150.000 precari non hanno nessun fondamento, poiché tutti sappiamo che i posti vacanti e disponibili sono al massimo 80.000. Come si fa ad assumere personale in più su cattedre che non esistono?”.
La risposta del Governo è l’Organico Funzionale per le supplenze, ma soprattutto per il potenziamento dell’offerta formativa.
“Qui le ore passano e i numeri, però, diminuiscono. Prima erano 148.000, poi 130, poi 120. È evidente che si brancola nel buio. Sono molto molto scettico, l’Organico Funzionale poteva essere una risposta se si fossero tenute presenti anche le nostre indicazioni, visto che ne parliamo da anni”.
Di quali indicazioni sta parlando?
“E’ molto semplice, la nostra idea era che le scuole assumessero a tempo indeterminato il contingente necessario a coprire i posti realmente vacanti quell’anno, vincolandosi però a tenersi i docenti eventualmente in esubero per i successivi cinque per la copertura di supplenze e progetti”.
In questo modo però le Gae non si sarebbero svuotate subito…
“No, ma col tempo si sarebbero esaurite. Invece ha avuto la meglio la propaganda, il cui scopo era semplicemente far attecchire nella gente l’idea che questo Governo ha cancellato le graduatorie e ha reintrodotto i concorsi”.
Di concorsi nella scuola si parla tanto, ma nei fatti?
“Beh, i fatti li vediamo: sono solo annunci. Prendiamo il concorso per i dirigenti scolastici, sembrava cosa fatta e, invece, è continuamente rimandato mentre si fa gravare tutto sulle reggenze”.
Su quale altro punto darete battaglia dopo l’elezione dei nuovi rappresentanti?
“Sul rinnovo del contratto, fermo al 2009, e soprattutto sulla valorizzazione dell’anzianità, che è uno degli elementi maggiormente professionalizzanti nel nostro mestiere”.
In realtà la gente vuol sentir parlare di valorizzazione del merito, non dell’anzianità.
“Anche questo è frutto della propaganda. I due concetti non sono assolutamente in antitesi, nella maggioranza dei paesi europei all’anzianità corrisponde un coefficiente che incide positivamente sugli stipendi. Se però vogliamo parlare anche di merito, occorre distinguerlo dalla produttività, ma il Governo su questo mantiene una certa ambiguità. Non è detto che il docente che fa più ore di lezione sia anche più bravo. Nel suo caso possiamo parlare di lavoro straordinario, ma non certo di valorizzazione del merito individuale”.
Fin qui l'intervista al nostro Segretario generale su Orizzonte Scuola.
Fermiamoci ora a fare alcune riflessioni:
Matteo RENZI deve, innanzi tutto, imparare a rispettare la Costituzione che non attribuisce al Presidente del Consiglio
né il potere di dettare norme sull’istruzione, ma questo spetta al Parlamento:
(Art. 70 della Costituzione
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere)
né il potere di dettare norme in tema di lavoro che spetta alla contrattazione collettiva con i Sindacati
(Art. 39 della Costituzione
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce)
Matteo RENZI deve, poi, sapere che di organico funzionale se ne parla sin dal 1996, con la legge finanziaria n. 662 del 23 dicembre 1996 che, all' art. 1, comma 72, dava facoltà ai Provveditori agli studi di determinare l'organico funzionale nei circoli didattici;
l'anno successivo con l'art. 21 della Legge 15 marzo 1997, n. 59 (Legge Bassanini che diede vita all'Autonomia delle Istituzioni scolastiche), al comma 9, sono definiti i criteri per la determinazione degli organici funzionali di istituto;
il DPR n. 233 del 18 giugno 1998, è il Regolamento che reca norme per il dimensionamento ottimale delle istituzioni scolastiche e per la determinazione degli organici funzionali dei singoli istituti, a norma dell'art. 21 Legge n. 59/1997;
il Decreto Ministeriale n. 71 del 22 marzo 1999 parla di Sperimentazione dell’autonomia scolastica - Organico funzionale;
infine il decreto legge n. 5 del 9 febbraio 2012 (con la legge di conversione 4 aprile 2012, n. 35)
all'art. 50 - Attuazione dell'autonomia, definisce, per ciascuna istituzione scolastica, un organico dell'autonomia, funzionale all'ordinaria attività didattica, educativa, amministrativa, tecnica e ausiliaria, alle esigenze di sviluppo delle eccellenze, di recupero, di integrazione e sostegno agli alunni con bisogni educativi speciali e di programmazione dei fabbisogni di personale scolastico, anche ai fini di una estensione del tempo scuola.
Prima di Renzi, i governi che via via si sono succeduti non solo non hanno dato attuazione agli organici funzionali previsti dalle norme succitate, ma hanno, addirittura, tagliato gli organici di diritto già esistenti. Pertanto, se Renzi avesse voluto avviare l'organico funzionale avrebbe potuto benissimo farlo attuando le norme già esistenti.
Ma, sappiamo bene che l'organico funzionale di Renzi, non ha niente a che fare con l'organico funzionale dell'Autonomia scolastica, come descritto nelle norme precedenti, ma è solo un organico "tappabuchi" per risparmiare sulle supplenze.
Ma, le cose fatte troppo frettolosamente (e non per la finalità vera ed oggettiva ma per evitare rogne) molte volte riescono male così come recita un vecchio proverbio "la gatta frettolosa fece i gattini ciechi". E cieco e ingarbugliato appare lo sbocco di questa vicenda! Questa era la preoccupazione che lo SNALS manifestava nelle assemblee tenutesi nei mesi di ottobre e novembre 2014 nella provincia di Brindisi.
L'incauto Renzi, la sprovveduta Giannini, gli impreparati Fusacchia e Luccisano, il loquace Faraone, essendosi resi conto delle assurdità e degli spropositi (a detta di gente all'interno del MIUR) scritti su "La buona scuola" non sanno, ora, che pesci pigliare e rimandano di giorno in giorno i decreti per l'attuazione de "La buona scuola".