Cominciano a farsi sentire le ripercussioni dello sciopero della scuola del 30 maggio 2022. Il Ministero dell’Istruzione inizia a perdere pezzi: si è infatti dimesso il consigliere giuridico del Ministro Patrizio Bianchi, Mario Ricciardi, a cui era affidato il compito del rapporto con i sindacati, tanto delicato in questi momenti pieni di tensione...

Le dimissioni di Ricciardi, considerato niente di meno che il braccio destro del Ministro Bianchi,  dicono tutto sulla tensione che sta crescendo al Ministero e al Parlamento attorno alla riforma del percorso di accesso all’insegnamento, il famigerato decreto Legge n. 36 del 30 aprile 2022.

Lo sciopero della scuola del 30 maggio 2022 che ha visto un'ampia partecipazione (il 17,53% - ultimo dato del Dipartimento della Funzione Pubblica) aveva tra gli obiettivi lo stralcio dal decreto di tutte le materie di natura contrattuale per quanto riguarda salario, reclutamento e carriera degli insegnanti, che sono di esclusiva competenza delle parti negoziali.

Mario Ricciardi, consulente per i rapporti con i sindacati e per la gestione del contratto, ha rassegnato le sue dimissioni perché non si trovava d’accordo con la riforma presentata dal Ministro dell’Istruzione in Consiglio dei Ministri con il consenso dell’Esecutivo.

La clamorosa protesta messa in atto da un dirigente di primo piano come il consigliere dello stesso ministro la dice lunga su quanto sia delicata la situazione.

È difficile, allo stato attuale, immaginare uno stravolgimento totale in conversione in legge del decreto.
Bisognerà, però, capire quando il provvedimento diventerà legge, come sarà applicato (serviranno diversi decreti attuativi).

Non ci resta che aspettare!