A proposito del corporativismo, della grande indisponibilità e del grande spirito conservatore che Monti ha rilevato nei docenti, nella trasmissione "Che tempo che fa" di sabato 24 novembre 2012, gli suggeriamo ...
di occuparsi dei veri corporativismi di potere che non ha avuto il coraggio di toccare!
La Scuola ha vissuto in questi anni una serie di soprusi, di ingiustizie e vessazioni a cui i docenti hanno saputo, con grande spirito di abnegazione sopperire per quegli ideali di onestà, lealtà e legalità che hanno sempre contraddistinto la classe docente.
I docenti sono sopravvissuti
al blocco dei contratti, con la conseguente perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni,
alla riduzione degli organici,
al massacro del personale precario,
al selvaggio dimensionamento scolastico,
alla fatiscenza e insicurezza degli edifici,
ai finanziamenti sempre più scarsi alle scuole per il loro funzionamento,
all’incremento del numero di allievi per classe,
alla scarsa considerazione della professionalità docente.
Non è stata la difesa di un corporativismo, ma una protesta verso l'ennesima azione di ingiustizia che si stava tentando di perpretare ai danni di una categoria di lavoratori sinora troppo quieti e silenziosi.