Il governo tiene in pugno i senatori con il ricatto "O voti a favore o ce ne andiamo tutti a casa!" e siccome la casta ci tiene a rimanere, mantenendo ognuno la propria poltrona con i privilegi da essa derivanti, tutti i lecchini voteranno a favore ed il maxiemendamento passerà.
Povera Italia, governata da persone che pensano solo ai propri interessi e non al bene della Res publica!!!!
VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA
di seguito il documento unitario di CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA,
il testo del maxiemendamento e
l'intervento in Senato di Michela Montevecchi (M5S)
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Scuola: maxi emendamento, l’ennesimo atto di arroganza del governo non fermerà la protesta
La decisione del governo di procedere sulla riforma con un maxi emendamento, su cui intende porre il voto di fiducia, è l'ennesimo atto di arroganza nei confronti della scuola, del parlamento e del Paese. Una decisione intollerabile per il metodo e per i contenuti, che abbiamo più volte avuto modo di contestare.
Le nostre critiche e proposte sono rimaste inascoltate, al di là dei soliti annunci di apertura, giunti dal Presidente del Consiglio
Il governo ha deciso, infatti, di forzare la mano per approvare un provvedimento dannoso per la scuola, ignorando le ragioni di insegnanti, studenti, famiglie e le prerogative del parlamento. Esso verrebbe così privato degli spazi e dei tempi necessari per discutere una riforma decisiva per il Paese, resa ancora più ampia da ben otto deleghe in bianco. Vengono messi in discussione basilari principi costituzionali: inclusività, uguaglianza sociale e libertà di insegnamento.
Non si può migliorare il sistema scolastico, come l'esecutivo invece proclama, con provvedimenti che l'intero mondo della scuola ritiene, con solide motivazioni, sbagliati.
Questa legge infatti:
non risolve ma aggrava il problema del precariato
esclude e ignora le professionalità ATA
mortifica la partecipazione e la collegialità
non rispetta la libertà di insegnamento
cancella diritti contrattuali fondamentali e indebolisce la funzione del contratto nazionale
Il dissenso finora espresso in modo massiccio e compatto dalla scuola, attraverso una partecipazione storica allo sciopero unitario che ha visto incrociare le braccia a 618 mila lavoratori, oltre un milione di fiaccole nelle piazze delle città italiane, 10 milioni di post e, non ultima, l'altissima adesione allo sciopero degli scrutini, non si fermerà.
I sindacati andranno avanti con tutti gli strumenti di lotta possibili. Non si illuda il premier che la scuola, complice il periodo estivo, possa alla fine rassegnarsi alla sua decisione. Il prossimo anno scolastico sarà contrassegnato dal caos di scelte organizzative e didattiche improvvide e sbagliate, in cui la voce di protesta si farà sentire ancora più forte e chiara.
Renzi e il Governo sappiano che la scuola non accetta padroni, che esiste una comunità educante fatta di professionalità e competenze che ogni giorno lavora con passione e dedizione, a dispetto di stipendi bassissimi, mancato rinnovo del contratto nazionale e tanta precarietà. Questi lavoratori formano al valore della conoscenza e della democrazia le giovani generazioni. La scuola non può tollerare prepotenze e improvvisazioni, ma pretende di essere ascoltata, rispettata e valorizzata.
Flc CGIL |
CISL Scuola |
UIL Scuola |
SNALS Confsal |
GILDA Unams |
Domenico Pantaleo | Francesco Scrima |
Massimo Di Menna |
Marco Paolo Nigi |
Rino Di Meglio |
Il testo del maxiemendamento
Intervento al Senato di Michela Montevecchi - M5S